CASCARE v.

0.1 casca, cascada, cascai, casca'li, càscali, cascando, cascandoli, cascano, cascante, cascanti, cascanu, cascar, cascarà , cascare, cascaro, cascaron, cascarono, cascasse, cascassero, cascat', cascata, cascate, cascati, cascato, cascava, cascavano, caschano, caschare, cascharu, caschata, caschati, caschay, cascherà , cascherò, caschi, caschiate, caschino, caschono, casco, cascò, cascollo, cascono, cascorono, casschin, chascavano, chascha, chaschare, chaschavano, chaschi, chaschino, chaschò, chaschoro, chascoro.

0.2 Lat. parlato casicare (DELI 2 s.v. cascare).

0.3 Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.): 4.

0.4 In testi tosc.: Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.); Rustico Filippi, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Poes. an. pis., XIV in. (?) (2).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Per cascare a patti > patto; cascare in pena > pena.

0.7 1 Spostarsi dall'alto in basso in modo incontrollato per effetto della forza di gravità. 1.1 Fig. 1.2 Fig. Perdere i sensi, svenire. 1.3 Fig. Perdere la vita, morire. Anche pron. 2 Staccarsi da un corpo col quale si formava un'unità. 3 Avere improvvisamente fine. 4 Andare a finire (in qsa, fig.), avere un certo esito. 5 Trans. Eliminare, far scomparire.

0.8 Emiliano Picchiorri 07.04.2006.

1 Spostarsi dall'alto in basso in modo incontrollato per effetto della forza di gravità.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 9, pag. 163.24: Ma poco furo dipartiti, che 'l tempo ristette, le vele cascaro, l'onde furo sì quete, che le navi non si movevano.

[2] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 95, pag. 326: Cha con volge argoliose / volse senioreiare, / perçò 'l fece caschare / Deo in aier turbulentu.

[3] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 120, pag. 77: Candido, [ri]lucent'e luminoso, / gli appalve del Signor l'angelo sancto, / il qua· vedendo, sì fu päuroso, / cascò bocone in terra sul suo amanto...

[4] Niccola Muscia, XIII ex. (sen.), 3, pag. 96: Ècci venuto Guido ['n] Compastello, / o ha rrecato a vender canovacci? / Ch'e' va com'oca, e càscali 'l mantello, / ben par ch'e' ssia fattor de' Rusticacci.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.36, vol. 1, pag. 195: Or vo' che sappi che l'altra fïata / ch'i' discesi qua giù nel basso inferno, / questa roccia non era ancor cascata.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 1-15, pag. 331, col. 2.16: e po' im processo de tempo tutta quella parte del monte che dovrave esser sostenuta da quel pedale sí è derupada e cascada...

[7] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 80.37: E nel detto anno si levò una grande fortuna di vento nel mese predetto di sopra, e molte chase di Siena ne ricevetero grande danno, e la torre degl'Incontrati chaschò, la quale era in verso piazza Manetti, ed era molto alta...

1.1 Fig.

[1] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 6, pag. 122.15: unde ipsi, trapassando lu sou commandamentu et non hobediendo allu sou dittu, cascharu en peccatu et culpa per temptatione diabolica...

[2] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 137.17: Esendo el chanpo de' Sanesi a Montemassi e quegli di Montemassi non s'erano voluti mai arendare, perché aspettavano d'avere sochorso da' Pisani; e veduto chome erano venuti e none avevano potuto dare sochorso nisuno, di subito chaschoro a patti cho' chomesari e chapitani di Siena e detensi a pati.

[3] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 141.9: E doppo questi ordinoro XII maestri e' quali fuseno maestri di legname e di pietra e' quai avesero provedigione di sale, e' quai fuseno ubrighati a chorire al fuocho e ispegnarlo, sichondo che bisognio fusse; e quando no 'l faceseno chaschino in pena di cento lire...

1.2 Fig. Perdere i sensi, svenire.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 422.10, pag. 254: Unde smarutto la guarday sì fiso, / che per tenereçça quasi caschay / denanti gl'ogli che 'l cor m'à deviso.

[2] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 35, pag. 130.23: Ora dicie lo conto como, quando la polçella e suo fratello ciò viddero, fuoro molte dolente e quase cascano del pianto, ma l'Argolglioso dona quiste pregione a la polçella e quilla li mette en sua pregione non forte...

1.3 Fig. Perdere la vita, morire. Anche pron.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 17, cap. 4, par. 9, pag. 299.32: Il soprastante mosso per pietà non la strozzò incontanente, e anche concedette che una sua figliuola andasse a lei, sì veramente che non le lasciava portare niuna cosa da mangiare, credendo che per fame si cascasse.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.71, vol. 1, pag. 570: Quivi morì; e come tu mi vedi, / vid' io cascar li tre ad uno ad uno / tra 'l quinto dì e 'l sesto; ond' io mi diedi, / già cieco, a brancolar sovra ciascuno, / e due dì li chiamai, poi che fur morti.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 14, terz. 51, vol. 1, pag. 163: sicch'eran tutti per cascar di fame, / ed a Manfredi, com' acqua per doccia, / tornava gente di tutto il Reame...

2 Staccarsi da un corpo col quale si formava un'unità.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 18.12, pag. 57: Maraviglia che no gli cascar l'anche! / ché, se grande bisogno no· richiede, / da la sua casa non si partio anche.

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.32, pag. 109: «Or ov' è 'l naso, c' avì' pro odorare? / Quigna 'nfertade el n' ha fatto cascare? / Non t' èi poduto dai vermi adiutare, / molt' è abbassata 'sta tua grossura».

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 220.24: Più prete e sassi li fioccano de sopra como fronni che cascano delli arbori lo autunno.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 189.25: voi p(er) polve, lontanamente demorante, p(er) lla qual cosa se gli fracida la radicina delli pili, p(er)ciò li pili li cascanu voi p(er) macreçça, cha li me(m)bra de debito mac(r)ime(n)to sone p(ri)vate, conciosciacosa ch(e) illi se nutrich(e) de sangue grossu et puççulente...

3 Avere improvvisamente fine.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 12, pag. 168.17: Parlando in cotal maniera, lo vento cascò, lo giorno schiarò, la tempesta cessò.

4 Andare a finire (in qsa, fig.), avere un certo esito.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 31.8, pag. 802: Lo giovene ke piglia mala usança / no·lli remane êllo dosso rasca; / quando se crede avere più baldança, / nelli periculosi lacci casca.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 27.60, vol. 3, pag. 449: Del sangue nostro Caorsini e Guaschi / s'apparecchian di bere: o buon principio, / a che vil fine convien che tu caschi!

5 Trans. Eliminare, far scomparire.

[1] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 6, pag. 12.2: Item lu asenczu friscu, pisatu cum clara di ovu e postu supra li occhi, indi casca omni suczura e levandi omni russura, e stayanchi per una nocti. Rays.

[u.r. 16.10.2020]