ELEGANZA s.f.

0.1 allegançe, eleganza, eleganze.

0.2 DEI s.v. elegante (lat. elegantia).

0.3 Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Rime, a. 1375.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Ret.] Forma dell'espressione contraddistinta da raffinatezza e gradevolezza estetica; preziosismo retorico.

0.8 Maria Clotilde Camboni 20.04.2006.

1 [Ret.] Forma dell'espressione contraddistinta da raffinatezza e gradevolezza estetica; preziosismo retorico.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 80, pag. 324.38: Se per parole colorate o sconçe o per allegançe o per menaçe se laxasse gi processi e li malifitii, chi no fosem puniti e terminati, molto crexerave li mali...

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 32.3, pag. 185: Dante Alighieri son, Minerva oscura / d'intelligenza e d'arte, nel cui ingegno / l' eleganza materna aggiunse al segno / che si tien gran miracol di natura.

[3] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Prol. Dan, vol. 8, pag. 6.3: dopo il studio di Quintiliano e di Tullio e delle eleganze retoriche, avendomi dedicato alla fatica d' imparare la lingua caldaica...