ELEGĖA s.f.

0.1 elegia, elegėa, elegya, eligia.

0.2 DEI s.v. elegia (lat. elegia).

0.3 Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.); Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

0.7 1 [Ret.] Uno dei livelli stilistici dell'espressione poetica, caratterizzato dal contenuto doloroso. 1.1 [Ret.] Estens. Componimento poetico. 1.2 [Titolo di un'opera di Boccaccio].

0.8 Maria Clotilde Camboni 20.04.2006.

1 [Ret.] Uno dei livelli stilistici dell'espressione poetica, caratterizzato dal contenuto doloroso.

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), Proemio, pag. 86.10: il quarto e l'ultimo 'eligia', sotto 'l quale d'alcuna miseria si tratta, sí come Boezio.

[2] Nicolō de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 368.8, pag. 227: poy reprende caschuna vilania / per satyra cum aprobato stile; / l'aflicto fa pacificho et humile / consolandolo en verso di elegia.

[3] Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.), pag. 144.15: quattro sono li stili del poetico parlare, ciō sono comedia, tragedia, satyra et elegya. [[...]] 'Elegya' č uno modo di parlare con lamentatione di propria miseria o altrui, come fece Boetio nel libro 'De consolatione'.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 17, pag. 4.18: le poetiche narrazioni sono di pių e varie maniere, sė come č tragedėa, satira e comedėa, buccolica, elegėa, lirica ed altre.

1.1 [Ret.] Estens. Componimento poetico.

[1] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 153.16: Iambo libero si stringa in de li contrari nimici, uver ch' ei ratto sia, uver che tiri lo pič dirieto. La lusinghe[vile] elegia canti li amori turcassati e la lieve amica giuochi a suo arbitrio.

1.2 [Titolo di un'opera di Boccaccio].

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, Incipit, pag. 12.2: Incomincia il libro chiamato Elegia di madonna Fiammetta da lei alle innamorate donne mandato.