ERBAIO s.m.

0.1 erbaio; f: herbaio.

0.2 Da erba.

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.).

0.7 1 Luogo coperto d'erba.

0.8 Elena Artale 14.03.2006.

1 Luogo coperto d'erba.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92 rubr., pag. 430.2: Predicò frate Giordano questo dì da llato, dopo desinare, a le donne da San Gaggio al poggio ne l'erbaio.

[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 152.14: e poi tornati i frati dal vespero, veggendo alcuno frate costui disteso in su l'erbaio, e non conoscendolo, andato là, e conoscendolo, subito chiamati gli altri frati, nel portarono in cella...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 553.17: Il lavoratore, posata la donna sopra a uno erbaio, andò a vedere che avesse la fante, e trovatala con la coscia rotta similmente nello erbaio la recò e allato alla donna la pose...

[4] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 8, cap. 1: Anchora nel ciespuglio o vero herbaio il quale è contra la via del sole si deono piantare arbori o menarvi o vero tirarvi le viti delle cui foglie si defenda il ciespuglio predecto et abbia dilectevole et fresca ombra. || Crescenzi, [p. 258].