DISPIETATO agg.

0.1 despiatata, despietado, despietata, dispiatata, dispiatati, dispiatato, dispietata, dispietate, dispietati, dispietato; f: despigitate.

0.2 Da pietà .

0.3 Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Privo di considerazione nei confronti delle sofferenze altrui. 1.1 Estens. [Con rif. a parti del corpo]. 1.2 Estens. [Con rif. a entità non animate]. 1.3 Meton. [Con rif. all'operato anziché all'agente]. 2 Che non rispetta principi morali e religiosi. 2.1 Contrario a principi morali e religiosi. 3 Privo della misura normalmente richiesta alla manifestazione delle proprie emozioni; disperato, incontrollato.

0.8 Francesco Sestito 16.06.2006.

1 Privo di considerazione nei confronti delle sofferenze altrui.

[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 359.11: Se lla empia e dispiatata Silla avesse letti i mei libricciuoli, o Niso, il capello porporino sarebbe stato fermo in sul tuo capo.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 17, 25-30, pag. 333, col. 1.4: Quel crucifisso ch'aparve in la ymaginativa dell'A. era ... Aman, sí cume persona impia e despietata.

[3] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 166.5, pag. 350: La carne sangue d'ogni parte gitta, / e un ribaldo dispietato e crudo / disse: - Vien oltre! - e traniando 'l despitta.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 229.4: tu say bene cha quillo dispiatato Achilles ave occiso in tradimiento e senza misericordia li tuoy fratielli Hector, Deyphebo e Troylo...

[5] F Poes. an. Fratellu meu, bene si' venuto, XIV (abruzz.), 128: e quelle demonia felle, / che erano tanto despigitate e crude, / li faceano tanto crude vatteture / che superava onne pena dura. || Sapegno, Poeti minori del Trecento, p. 1055.

- [Nella poesia amorosa, con rif. all'insensibilità della donna amata o dell'amore stesso nei confronti delle sofferenze dell'innamorato].

[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 5.66, pag. 25: Ahïmè lasso, che dirà la gente, / se la vostra bellezza è dispietata?

[7] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 66.8, pag. 611: Nel principio me fo sì chiara e bella, / ch'ogne diletto avea quant'ella onore, / e mo' ch'io son del tutto al suo valore, / crudele e despietata se mostr'ella.

[8] Bartolomeo di Capua, c. 1360 (napol.>sett.), 1.11, pag. 89: Onde io piangendo vo chiamando Morte / e 'l cor mio lasso con dolor s'arresta, / biasmando Amore dispietato e lei.

1.1 Estens. [Con rif. a parti del corpo].

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 14.4, pag. 507: Se m'ha del tutto oblïato Merzede, / già però Fede il cor non abandona, / anzi ragiona di servire a grato / al dispietato core.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.9, vol. 1, pag. 508: e poi distese i dispietati artigli, / prendendo l'un ch'avea nome Learco, / e rotollo e percosselo ad un sasso...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 30, 1-12, pag. 763.27: E poi distese i dispietati artigli; delle mani sue, parla l'autore, le quali chiama artigli perché feciono crudeltà...

1.2 Estens. [Con rif. a entità non animate].

[1] Dante, Rime, a. 1321, 45.36, pag. 163: e quel pensiero che m'accorcia il tempo / mi si converte tutto in corpo freddo, / che m'esce poi per mezzo della luce / là ond'entrò la dispietata luce.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 30.11: Se infiammare i sacri templi aver voluto, se sacerdoti con dispietato coltello strangolare, se a' buoni uomini aver morte ordinata fossimo incolpati; nondimeno il presente confesso e convinto avrebbe la sentenzia punito...

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 46.5, pag. 94: Deh, perché vien' sì tosto a lontanarci, / o dispietato giorno?

- [Nella poesia lirica, tipico epiteto esornativo della morte].

[4] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 13.1, pag. 492: Morte fera e dispietata, / crudele senza pietanza, / per ragione sei blasmata...

[5] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 70, pag. 573: Ay, morte cruda [[...]] Mandi la toa sentença / Come despietata e de crudel volere, / Contra la cui potença / Non val ragion, nè força, nè sapere!

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 300.12, pag. 374: Quanta invidia io ti porto, avara terra [[...]] Quant'a la dispietata et dura Morte, / ch'avendo spento in lei la vita mia, / stassi ne' suoi begli occhi, et me non chiama!

1.3 Meton. [Con rif. all'operato anziché all'agente].

[1] Dino Fresc. (ed. Marti), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 11.4, pag. 377: Deh, giovanetta, de' begli occhi tui, / che mostran pace ovunque tu li giri, / come può far Amor criar martiri / sì dispietati ch'uccidan altrui?

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 32, pag. 170.30: Quivi si potea vedere la dispietata ruina di Tebe, e la fiamma dei due figliuoli di Iocasta...

2 Che non rispetta principi morali e religiosi.

[1] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 166.35: O a(n)i(m)a despiatata, co puoi mai dessperare dela sua misericordia quando vedi ch'è fatto avocato p(er) te e p(er) tutti i fedeli crestani!

2.1 Contrario a principi morali e religiosi.

[1] A. Pucci, Contrasto, a. 1388 (fior.), st. 49.5, pag. 66: Or che direm de la reina Amata, / Che com'ella sentì che la figliuola / S'era ad Enea di Troia maritata, / S'impiccò ella stessa per la gola? / Questa fu cosa tanto dispietata / Che di scusarla non ci far parola...

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Ml 1, vol. 8, pag. 370.5: questi edificheranno, e io disfarò; e saranno chiamati termini dispietati, e lo popolo a cui Iddio fu adirato in eterno.

3 Privo della misura normalmente richiesta alla manifestazione delle proprie emozioni; disperato, incontrollato.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 59.1, pag. 202: Questa paura dispietate stride / trarre mi fa, quando vorrei posarmi...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 10.2, pag. 356: Deh, lasso me!, or che vo io cercando / ne' sospir dispietati e angosciosi, / che in me ognora van multiplicando, / ciò che esser non pò?

[u.r. 30.07.2009]