DISVALENTE agg./s.m.

0.1 desvalente, desvalenti.

0.2 V. disvalere 1.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 Att. solo in Guittone.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Privo di valore (in senso morale); non degno di essere apprezzato.

0.8 Francesco Sestito 16.06.2006.

1 Privo di valore (in senso morale); non degno di essere apprezzato.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 133.24: La più vile è ver' lei chara, la piò laida bella, e la piò matta saggia, e la piò desvalente val gran cosa; e ver' di lei castissima è meretricie...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 36, pag. 409.26: O, che dogliozo è, frate, vedere saggi, valenti e soliciti in terra operadori, e nescienti e desvalenti e pigri in pietre presioze ad auro fino!

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 45.10, pag. 118: und'eo laudo mistero, / perché solo a valer punge coraggio, / for cui lo più valente ozio aunta, / e per cui forte giunta / inver valor om desvalente e poco.

- Sost.

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 128.20: se no Esso avessevi desponssate, sereste forse de homini sponse ora, de villani, de vili, de desvalenti, come le più de sponse secular sono.

[u.r. 31.10.2008]