DIVÈLLERE v.

0.1 diveglia, divegliavano, diveglie, divegliendo, divegliere, diveglieva, divegline, divelerli, divelesero, divelilgli, divella, divellano, divellansene, divellarà , divellare, divellarne, divellasi, divelle, divellea, divelleci, divellemo, divellendo, divellendogli, divellendolane, divelleno, diveller, divellerà , divellerai, divellere, divellerebbe, divellerei, divellergli, divellerla, divellerli, divellerlo, divellerò, divellersi, divellesse, divellessi, divellete, divelleva, divellevano, divelli, divelliamo, divelliate, divellinsi, divellonno, divellono, divelse, divelsegliele, divelsela, divelselo, divelsero, divelsi, divelsono, divelta, divelte, divelti, diveltine, divelto, divelve, divelvi.

0.2 DELI 2 s.v. divellere (lat. divellere).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.6.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1280-97; Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

0.5 Le forme con -gli- rimontano ad una polimorfia interna al paradigma del verbo che, in alcuni casi, riproduce analogicamente le alternanze tra ‑ll- (seguito da vocale diversa da ‑i-) e ‑gli- tipiche dei verbi con inserto in ‑go (cfr. Rohlfs § 535). L'analogia si sarà prodotta a partire dalle forme in cui ‑l si palatilizzava a contatto con ‑i- semiconsonante di attacco di alcuni morfemi verbali. La forma divegliavano in Cronica fior., XIII ex. è dovuta probabilmente all'interferenza (nell'esecuzione del copista) dell'imperfetto di prima declinazione rovinavano che precede nel contesto.

Locuz. e fras. divellere l'anima dal corpo 1.2.1.

0.7 1 Rimuovere con violenza dalla base, dal punto d'appoggio o dalle radici; strappare, sradicare, scardinare, cavare, disarticolare. 1.1 [Rif. a cibo o a struttura corporea:] Dilaniare, lacerare. Anche fig. 1.2 [Rif. a parti del corpo:] mozzare, tagliare. 1.3 [Rif. ad oggetto in possesso di un individuo:] togliere, sottrarre. 1.4 Sciogliere (un nodo intricato concreto o fig.). 1.5 Dividere, separare. 1.6 [Rif a concetti astratti:] estirpare, eliminare. 1.7 Ricavare (qsa da altro di diversa natura e struttura). Anche fig. 1.8 [Agr.] Scavare e dissodare (il terreno). 1.9 [Rif. all'ordine politico di uno stato:] mettere a rischio, sconvolgere e sabotare. 2 Allontanare o sollecitare il distacco di qno da un luogo. 2.1 [Rif. ad individuo a cavallo:] Disarcionare e buttar giù. 2.2 Rifl. Tirarsi fuori, allontanarsi (da una det. collocazione).

0.8 Mariafrancesca Giuliani 26.05.2006.

1 Rimuovere con violenza dalla base, dal punto d'appoggio o dalle radici; strappare, sradicare, scardinare, cavare, disarticolare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 4, pag. 437.17: ordinato il die che in uno luogo si doviano raunare per fare nuovo imperadore, nè l'aguglia si potte ornare, nè divellere le insegne, nè muoversi in neuno modo si pottero.

[2] Stat. sen., 1280-97, par. 25, pag. 9.16: ordiniamo che qualunque del detto Comune divellesse alcuno termino, o vero che diterminasse o vero levasse termino d'alcuna terra altrui, sia punito per ciascuna volta in X soldi di denari...

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 132.22: in quello giorno nel campo loro si levò sì grandissimo vento, che non lassciò padilglone né trabaccha che della terra non divellesse, e infino al cielo le portò, tutte speççando.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 33, pag. 214.16: Unde, se noi vogliamo vedere perché ciascuno questa sua terra debbia domare et lavorare, acciò ch'elli ne divella queste spine et tribuli di questa terra, cioè della carne sua...

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 182.2: Ma Pirro risplendiente in arme, tolta una mannaja a due tagli, taglia le dure porte, e li ferrati arpioni dalle bandelle divelle.

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 24, 1-12, pag. 489, col. 1.13: La V e ultima cosa introduxe l'Angello a divelerli lo P della fronte del goloso vizio...

[7] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 15, pag. 592.7: seguitando lo esemplo di Fidia, il quale nello scudo di Minerva inchiuse la sua propria imagine in tale modo, che, divellendolane, si scioglieva tutto il collegamento di quella opera.

- [Rif. ad alberi e vegetali di vario tipo].

[8] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 307, pag. 499: l'aria dar tempesta e sfolgorare, / vènti rompere e scavezzare e fendere, / divellere gli àlbori e l'erbe...

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 188, vol. 2, pag. 85.21: che 'l bosco, el quale si chiama Cerro grosso [[...]] infino a le radici divellere et talliare si debbia et extirpare per C braccia da l'una parte et da l'altra de la via...

[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 70.9: la terza, vogliendo con le mani stracciare i capelli, divelle frondi...

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 159.3: sì come già cade il vecchio e cavato pino divelto dalla radice, overo in Erinato overo nella grande Ida. Allora i Trojani e la giovanaglia di Cicilia...

[12] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 14, pag. 66.20: Altri sono che fanno questo in altro modo: togliendo, e divellendo la lattuga, e schiantandole le foglie d'intorno, radendo la barba, e in quelli gradi che sono tra le coniunture delle foglie già schiantate intorno alla radice...

- [In contesto fig.].

[13] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 264.24, pag. 329: Prendi partito accortamente, prendi; / e del cor tuo divelli ogni radice / del piacer che felice / nol pò mai fare, et respirar nol lassa.

[14] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 65, pag. 274.17: «Questo tempo di questa persecutione vi permetto per divellere le spine della sposa mia, che è tutta imprunata...

[15] Esopo tosc., p. 1388, cap. 20, pag. 128.2: che ci insegnono divegliere con l'asprezza del corpo da noi il maladetto seme della lussuria gola accidia superbia avarizia vanagloria invidia...

- [Rif. a barba e capelli].

[16] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 44, pag. 263.6: Tradito credeva essere da' barbieri, sicchè elli faceva altresì sovente suoi peli e barba divellere e tondare come radere...

[17] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 617.34: altri saettati, altri furono messi le stecche tra la carne e l'unghia, altri tagliato loro il capo, altri divelti loro i capelli e la barba; altri divelte loro le carni con uncini di ferro...

[18] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 89, S. Alessio, vol. 2, pag. 784.17: E quando fu ritornato alquanto a se medesimo squarciò le vestimenta sue e cominciossi a divellere i capelli suoi canuti del capo suo e pelarsi la barba e dirompersi tutto quanto...

1.1 [Rif. a cibo o a struttura corporea:] Dilaniare, lacerare. Anche ig.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.11: quanti dolori serrerete nel chiostro del vostro cuore, quando delle parti vostre vedrete divellere le interiora del corpo e le membra disgiungere l' uno dall'altro!

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 170.22: Ma poi che la forza della fame ebbe consumata ogni matera, e avea dati nuovi pasti alla grave malattia; egli cominciò a divellere le sue membra col lacerato morso; e, sventurato, notricava lo suo corpo menomandolo.

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 61, pag. 256.12: O carissimo padre, scoppino e divellinsi e' cuori nostri, a vedere in che stato e dignità la infinita bontà ci à posti...

1.2 [Rif. a parti del corpo:] mozzare, tagliare.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 168, S. Caterina, vol. 3, pag. 1499.1: Sì che i ministri menandola fuori de la cittade, con asticelle di ferro le divellonno le mammelle e poscia le mozzarono il capo suo.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 196, pag. 497.25: E quel di cui era l' asino, dicea: - Io non ti dissi che tu gli divellessi la coda.

1.2.1 Fig. Fras. Divellere l'anima dal corpo: uccidere.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4 ott. 123.6, pag. 143: tu per cui tanto dolor mi serra / e che dal corpo l'anima divelli, / ricevimi, Criseida - volea dire, / già con la spada al petto per morire...

1.3 [Rif. ad oggetto in possesso di un individuo:] togliere, sottrarre.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 757.19: E Venus, disdegnata, venne ad Enea, e l'asta gli divelle e dieglile; e così apparecchia la battaglia.

1.4 Sciogliere (un nodo intricato concreto o fig.).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 44.24: Elli insieme colle mani contende e si sforza di divellare e di rompare i nodi dei serpenti, essendo bagnate le bende di sangue corrupto, e di nero e di scuro veneno...

1.5 Dividere, separare.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 125.14: se non fosse uno che le cose congiugnesse così diverse; ma le congiunte, la diversità delle nature discordevole scompagnerebbe e divellerebbe, se non fosse uno il quale, quel ch' egli ha tessuto, insieme contenesse.

1.6 [Rif a concetti astratti:] estirpare, eliminare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 285.20: Addunque, cotali amistà sono per menomamento d'uso da divellere, secondo che disse Cato: che più avaccio è da rimanere, che da scieverare, se non ti fosse fatto una ingiuria che non si potesse sofferire...

[2] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.28: è vento focoso el quale ogne virtù divelle et arde.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 3.16: ci diliberi di sette peccati mortali, e li divella del tutto de' nostri cuori, ed in lor luogo pianti e nudrisca sette virtudi...

[4] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 25, pag. 16.16: dentro da' loro pecti lo rispecto de l'antico costume non si poteo divellere per dolore, il quale per disinore gravissimo si sente.

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 17, 55-69, pag. 337, col. 1.10: Qui li divelse l'Angello lo peccado de l'iracondia e però dice: 'Beati li pacifichi li quali sono sença la mala ira'.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 109, vol. 3, pag. 536.18: Re adunque gloriosissimo, chi potrà sì fatta congiunzione e devozione individua spartire? Chi lla potrà divellere o maculare o turbare?

[7] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), II, ott. 46.5, pag. 33: ciascheduna grida / a male e morte d'ogni falsa veglia, / chiamando Venus con soavi strida; / il cielo ogni virtú par che diveglia / da l'alte stelle...

1.7 Ricavare (qsa da altro di diversa natura e struttura). Anche ig.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 266.4: Se alcuno ricorre a l'arte nigromantiche di Thesaglia, egl'è ingannato, e dà quella cosa la quale si divelle de l'umore della fronte del puledro.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 12.36, pag. 288: Assai v'è pesce, selvaggina e belve / onde han la vita lor, ché da la terra / biada, olio e vin non si divelve.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 13.20, pag. 39: Fatua fu sua sposa e fu indovina, / da la quale poi il nome si divelve / che fatua è qual pronuncia le destina.

1.8 [Agr.] Scavare e dissodare (il terreno).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 10, pag. 61.18: In ogni modo che si pogna il posticcio, si vuole divellere la terra addentro tre piedi, o due e mezzo...

1.9 [Rif. all'ordine politico di uno stato:] mettere a rischio, sconvolgere e sabotare.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 424.2: ma] però ch' elli si sforzarono di divellere lo stato de la cittade, li loro corpi giacerono senza sepoltura... || Cfr. Val. Max. L. 6,3,1d: «quia statum civitatis conati erant convellere».

2 Allontanare o sollecitare il distacco di qno da un luogo.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 27.98, vol. 3, pag. 453: E la virtù che lo sguardo m'indulse, / del bel nido di Leda mi divelse / e nel ciel velocissimo m'impulse.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 120, pag. 402.11: L'ultimo dì perviene alla morte, ma ciascun dì vi s'appressa. Ella non ce ne porta subitamente, ma divelleci a poco insieme.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 39.23: Ma questi son costumi delle perturbazioni, e hanno questa potenzia: che muover l'uomo possan di luogo, ma divellerlo e a loro tutto stirparlo non possano.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 631.22: ma conviensi amare, desiderare, cercare con sommo studio quelle cose che ti divellano e dividano dal mondo e tutte quelle cose le quali ti congiungono con Dio...

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 7, pag. 644.19: cacciato fuori del mercato, e nascoso ne' tabernacoli, pretestato ne lo divelsero.

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 5.7, pag. 439: E quanto più da queste ti divelvi / e vien ne l'abitato, più si trova / dimestica la terra e con men belvi.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 49, terz. 61, vol. 3, pag. 51: Lo 'mperadore, a' cinque dì d'Agosto, / di Pisa mosse, ed andonne in Valdelse, / cavalcando quanto potè tosto. / Di quel di Pisa la gente divelse, / e fe combatter Castel Fiorentino...

2.1 [Rif. ad individuo a cavallo:] Disarcionare e buttar giù.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 386.18: Poi ch'ebbe così parlato; e elli sì come dovesse morire move il cavallo in mezzo della gente, e orribilmente si mette contra a Venulo, e divelselo del cavallo.

2.2 Rifl. Tirarsi fuori, allontanarsi (da una det. collocazione).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.100, vol. 1, pag. 594: «Prima ch'io de l'abisso mi divella, / maestro mio», diss' io quando fui dritto, / «a trarmi d'erro un poco mi favella...

[2] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, pag. 492.27: Qui dice D. a V.: «Prima ch'io mi divella, idest parta...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 97-105, pag. 859.29: Prima che dell'abisso mi divella; cioè prima ch'io mi spacci di questo luogo profondo...

2.2.1 Rifl. Liberarsi (di qsa).

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 223.1: correano Centauri con archi e con saette, li quali se neuno se ne divellea dal sangue, fediano.

[u.r. 30.04.2010]