0.1 essil, exile.
0.2 DEI s.v. esile (lat. exilis).
0.3 Boccaccio, Ameto, 1341-42): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Ameto, 1341-42.
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.5 Accento: prob. esìle per l'es. tosc. (cfr. «Carpet absque puntura da l'astile? / Nonn è cosa esile», in un testo fior. del sec. XV, edito da Tanturli, Umanesimo civile, p. 373).
0.8 Milena Piermaria 22.05.2006.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 93, pag. 99.21: E quando se fa empiastro de le scorçe sovra el luogo, donde è chavò pili, fa nascere pili sotile e exile.
1.1 Fig. Fine intellettualmente, sottile per ingegno, acuto.
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 39.12, pag. 819: Le cose a me da Cibelè mostrate / veder non puote natural ragione / né altra industria essil che voi abbiate, / se dentro alla divina regione / con fermo creder non passa la mente...
[u.r. 06.09.2016]