ESTÌNGUERE v.

0.1 astingue, esteig, esteigner, esténgna, estinga, estinge, estingua, estingue, estinguerà , estinguere, estinguesse, estinguiamo, estinse, estinta, estinti, estinto, exstingue, extincta, extingono, extingua, extingue, extinguere, extinguerni, extinse, extinta, extinto, instinte, istigne, istingua, istinguere, istinta, istinte, istinto, stengnere, stenguto, stente, stigne, stignente, stinge, stinghe, stingie, stingua, 'stingua, stingue, stinguerebbe, stingueva, stinse, stinta, stinti, stinto.

0.2 Lat. exstinguere (DELI 2 s.v. estinguere).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1 [5].

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

In testi sett.: Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Ridolfo (?), Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), Stat. perug., 1342; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.5 Le forme con grafia in ‑gn-, ‑nge-, ‑nghe-, ‑ngie- rinviano ad una base estingere, risultato di un incrocio di estinguere con stingere (composto di lat. tingere). La variante exstingere è già documentata in testi tardolatini ed ha numerosi continuatori nell'ambito delle lingue romanze, cfr. DEI s.v. estinguere, FEW s.v. extinguere.

L'uso poetico documentato in 3.1 è un prob. gallicismo semantico: cfr. prov. estenher 'attendrir, oppresser, serrer le coeur' in FEW s.v. extinguere.

Locuz. e fras. estinguere della vita 4.3.1.

0.7 1 [Rif. al fuoco:] interrompere bruscamente o gradualmente il processo di combustione. 1.1 [Rif. a una sostanza in polvere:] diluire in un liquido. 2 Perdere sostanza ed evidenza, offuscarsi, dileguarsi. Anche pron.; anche fig. 2.1 Pron. Perdere le proprie caratteristiche (il sapore nell'es.). 2.2 Intrans. [Rif. al colore:] perdere vivacità, sbiadirsi. 2.3 Intrans. Fig. Esaurire e ridurre in un numero finito. 3 Rendere inefficace, neutralizzare. Pron. Perdere efficacia. 3.1 [In poesia, rif. alla sfera emotiva dell'uomo:] rendere invalido, consumare fino alla distruzione psichica. 3.2 Sedare (un conflitto). 4 [Rif. a fenomeni ed eventi neg. o spiacevoli:] annullare cause o effetti ed eliminare le tracce (ricorrendo eventualmente a rimedi di segno contrario). 4.1 [Rif. a una scrittura:] cancellare (anche fig.). 4.2 [Rif. alla fame ed alla sete:] saziare e soddisfare. Anche in contesto figurato. 4.3 Fig. [Con oggetto rappresentato dalla vita:] interrompere, recidere (il processo vitale), uccidere qno. 4.4 [Con oggetto animato:] troncare la vita (di qno), uccidere. 5 [Rif. a un metallo:] signif. non accertato.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 08.06.2006.

1 [Rif. al fuoco:] interrompere bruscamente o gradualmente il processo di combustione.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 197.18: secondo che l'acqua stingie 'l fuoco ardente, così la limosina stingie 'l peccato e contrasta al peccato.

[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 5, pag. 234.42: Lo froment metrà en so graner, e la pailla metrà e·l fo, qui no esteigner.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.36, vol. 1, pag. 228: n quelle parti calde / d'Indïa vide sopra 'l süo stuolo / fiamme cadere infino a terra salde, / per ch'ei provide a scalpitar lo suolo / con le sue schiere, acciò che lo vapore / mei si stingueva mentre ch'era solo: / tale scendeva l'etternale ardore...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 265.20: Non si possono gli uomini saziare di venire a vedere gli occhi terribili, e 'l volto, e 'l petto peloso di quello mezzo fiera, e i fuochi estinti nella strozza.

- [In contesto fig.].

[5] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 1.24, pag. 12: zo ch'eo dico è nente / inver' ch'eo son distretto / tanto coralemente: / foc'aio al cor non credo mai si stingua; / anzi si pur alluma: / perché non mi consuma?

[6] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 3.35, pag. 458: contr[ar'] aire s'accoglie, / unde mi nasce un foco / lo qual s'astingue un poco / in lagrime ed in doglie.

[7] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 5, pag. 234.7: Car qui ne po eser leignam que no marz, per castità, sea argent per almosna, qui est clara davan De e esteig lo fo de luxuria.

[8] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 3, vol. 3, pag. 214.4: Lo cominciamento di virtudi è radicato intra noi in tal maniera, che s'elle potessero crescere, certo natura ne menerebbe a beatitudine, ma noi estinguiamo li brandoni che natura n'ha donati.

[9] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae.67, pag. 229: Chè già in fredda honestate erano estinti / I dorati suoi strali accesi in fiamma / D'amorosa beltate e 'n piacer tinti.

- [Rif. all'effetto di luminosità della fiamma].

[10] Poes. an. sett., XIII (2), 148, pag. 50: Tuta via - quella è la miglore; / E sse lume stinto n'è de nanti, / En le tenebre no vedren niente.

[11] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 77.18, pag. 319: ed onne uscio ha enserrato, / che no i venga lo vento, che 'l lume sia stenguto.

[12] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 217.5: ma da po che la dicta lucerna con uno stilo di sotto fo perforata, subito dell'airo che li entrao fo extinta.

- [In contesto fig.].

[13] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 79.9: La seconda ragione è, perciò che la cupidità e la delettanza estingue 'l lume dell'animo, e à in sè ogne mal vizio...

[14] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), [p. 1321] 52.8, pag. 82: quando la morte sceva, amara e bruna, / extinse i chiari e luminosi rai / che uscian del petto adorno di vertute / del nostro padre e poeta latino...

- Fig. [Rif. alla fiamma e alla luce interiore di passioni e virtù].

[15] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 33, pag. 383.15: ché, rasa scrittura di carta, peggio poi loco si scrive, e così pregio, istinto nel core, peggio ralluma.

[16] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 27.14, pag. 148: La gioia c'à preso i· ·l core, e' [par] la e[s]téngna...

[17] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 37.2, pag. 108: Lasso, el pensero e lo voler non stagna, / e lo disio non s' attuta né stinge / di lei amare...

[18] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 13, pag. 58.30: l'amore proprio di sè medesimo è molto forte, e maggiore che niuno amore d' amico nè di figliuolo, non si può subitamente estinguere, ma per li predetti gradi l'uomo viene a perfetto odio di sè medesimo.

1.1 [Rif. a una sostanza in polvere:] diluire in un liquido.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 77, col. 2.9: A ongni macula d'occhi. Item contro a macula d'occhio forte: R(ecipe) ceruxa, tuçia istinta IIII.o volte inn aceto forte, çuccaro an. e alquanto chatimia, e fanne alcocol e poni insulla macula, exprovato.

2 Perdere sostanza ed evidenza, offuscarsi, dileguarsi. Anche pron.; anche fig.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.13, vol. 3, pag. 494: Non altrimenti il trïunfo che lude / sempre dintorno al punto che mi vinse, / parendo inchiuso da quel ch'elli 'nchiude, / a poco a poco al mio veder si stinse...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 7.24, pag. 356: Molto vedrai questa contrada pingua / di quanto a l'uom bisogna e si distende / infin che Zeugitan par che si stingua.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 268.75, pag. 339: et sua fama, che spira / in molte parti anchor per la tua lingua, / prega che non extingua, / anzi la voce al suo nome rischiari...

2.1 Pron. Perdere le proprie caratteristiche (il sapore nell'es.).

[1] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mt 5, vol. 9, pag. 29.7: Voi sete il sale della terra. Se il sale si estinguerà , in che si salerà?

2.2 Intrans. [Rif. al colore:] perdere vivacità, sbiadirsi.

[1] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 50.3, pag. 503: Lo re disse:«Bene credo che sia vinta / Caterina, che così s' appella; / andatela a vedere s' ella è istinta, / che soleva parere rosa novella ». / La reina disse:«Anzi è dipinta, / unque giammai non fue così bella...

[2] N. Quirini (ed. Lazzarini), XIV pm. (venez.>trevis.), Amor, se eo falisse.47, pag. 94: Tu vei ne gl'ogli mei plançer pietate / e çà il color è stinto, / perchè trova il cor vinto / nel volto tristo plen di disconforto.

2.3 Intrans. Fig. Esaurire e ridurre in un numero finito.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 39, pag. 204.21: volendo dire il numero degli angeli, il quale numero è tanto e sì grande, che per nullo abachiere del mondo si stinguerebbe, sì disse che sono migliaia di migliaia...

3 Rendere inefficace, neutralizzare. Pron. Perdere efficacia.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 11, pag. 319.13: riceve[te] lo scudo de la fede nel quale possiate estinguere tutte l'arme del malvagissimo.

[2] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 18.4, pag. 102: Amar se vuole non pur con la lingua, / Imo semper opere et veritate; / Et erga plenum cor iniquitate / L'orechia d'alto Dio par che si estingua.

- Intrans.

[3] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 30.3, pag. 92: Non credo che d'Amor l'aguto spiede, / over quand'egli ha più saette arcigne, / se mio proponimento non istigne, / a cciò conduca mio giovanil piede.

3.1 [In poesia, rif. alla sfera emotiva dell'uomo:] rendere invalido, consumare fino alla distruzione psichica.

[1] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 4.46, pag. 108: ciò che di gioi mi donava aiuto / m'ave miso in oblio, / in fera vampa di foco m'ha stinto / e son di pene d'intorno sì accinto, / c'ogne sustanza di ben m'abandona...

[2] Dante, Rime, a. 1321, 18.13, pag. 57: Quando son giunto, lasso, ed e' son chiusi; / lo disio che li mena quivi è stinto: / però proveggia a lo mio stato Amore.

[3] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 13.11, pag. 646: Amor con l' una man mi pone avante; / e coll'altra nella [mia] mente pinge / a simil di piacer sì bella foggia, / che l'anima guardando se n' estinge.

[4] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 143.11, pag. 787: E se non fosse che spesso ricorro / a la figura 'n sua sembianza pinta, / fôra d'angoscia la mia vita estinta.

3.2 Sedare (un conflitto).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 43, pag. 142.4: Et l'uomo niquitoso induce le mischie, e 'l sofferente adhumilia e stingue le suscitate.

4 [Rif. a fenomeni ed eventi neg. o spiacevoli:] annullare cause o effetti ed eliminare le tracce (ricorrendo eventualmente a rimedi di segno contrario).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 12.8, pag. 105: Co la lengua forcuta / m'hai fatta esta feruta: / che co la lengua ligne / e la piaga ne stigne; / ca questa mia ferita / non pò esser guarita / per altra condezione / senza assoluzïone...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.96, vol. 2, pag. 13: Va dunque, e fa che tu costui ricinghe / d'un giunco schietto e che li lavi 'l viso, / sì ch'ogne sucidume quindi stinghe...

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 329, pag. 366.18: E onçandose de questo, quando se esse del bagno, eli exstingue lo odore del scoardo a quilli che se ne avese metù.

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 44.171, pag. 308: et a gl'infirmi il mal con man gli estingue.

- Fig. [Rif. ad entità astratte e intangibili, soprattutto in ambito morale].

[5] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 39, pag. 132.17: secondo che ad molti minaccia [chi] fa ingiuria a uno; così molti fa guardare da' malifici, et stingie molti mali chi potentemente fa vendetta di ma'fattori.

[6] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 36, vol. 3, pag. 354.6: Lucano dice, che se 'l diretano dì non venisse appresso la fine del bene, e egli non estinguesse tristizia per isnella morte...

[7] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 1, pag. 263.11: per fuggire oziositade, che massimamente di questa donna è nemica, e per istinguere questo errore che tanti amici le toglie, propuosi di gridare alla gente che per mal cammino andavano, acciò che per diritto calle si dirizzasse[ro]...

4.1 [Rif. a una scrittura:] cancellare (anche fig.).

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 62.28: ella avea iscritto in suo testamento mille cinquecento libbre d'oro che ella li lasciava, e quand'ella riguardò ella trovò, che le mille libbre erano instinte di suo testamento, e così intese la buona donna che Dio volea, ch'ella non li ne inviasse più di cinquecento.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 12.122, vol. 2, pag. 206: «Quando i P che son rimasi / ancor nel volto tuo presso che stinti, / saranno, com' è l'un, del tutto rasi...

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 50, par. 17, vol. 1, pag. 199.12: comandamento overo mandato overo d'ordenamento overo de reformagione en qua derieto facto overo per altra quegnunche cagione overo per altra quegnunche ragione, modo overo forma cassare overo cancelare, tolglere overo stengnere del livro del comuno de Peroscia...

4.1.1 Fig. [Rif. alla razionalità e alla memoria].

[1] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.7.5, pag. 172: è sepidezza a presente che ningua; / la tua mimoria dimostre ch'estingua / in parte dietro, come ferro al merchio...

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 30.18, pag. 134: E' mi par pur che tal vista sospinto / t'abbia in falsa oppinion la mente, / ed ogni altro dovuto ne sia stinto.

[3] Piero Alighieri, Arti liberali, a. 1364 (fior.), 63, pag. 202: parevale strano / il suon della sentenzia ch' era dato, / dicendo: - Or la memoria sarà stinta / del maestro sovrano; / ché ben non par cristiano / esser colui che non l'ha figurato.

4.2 [Rif. alla fame ed alla sete:] saziare e soddisfare. Anche in contesto figurato.

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 3.12, pag. 6: chiero / mercé, Segnor, che mi perdoni, e damme / il pan celeste chi satia ogni bramme, / sì ch'el si extingua in me l'antica famme...

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.85, pag. 121: Poscia che la liona seva e ria / ebbe la sete nela fonte extincta, / dala fontana se partì di botto...

4.2.1 Fig. [Rif. al peccato e all'errore come debito morale:] cancellare e compensare con azioni di segno opposto, col perdono o per l'espiazione di una pena.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 197.16: Et che la limosina stingua 'l peccato, ve' che dicie Giovan Sirac: secondo che l'acqua stingie 'l fuoco ardente, così la limosina stingie 'l peccato e contrasta al peccato.

[2] Finfo, Se long'uso mi mena, XIII sm. (fior.), 9, pag. 7Al Fator cher' per dono: / «Dai teren' vò' '· perdono, / s'ëo dico ch'estingne ...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 15.3, pag. 32: Çascuno sforçi 'l core e lo desyo / sempre servire e honorare culey / ch'estingue gli falli dov' èno rey...

4.3 Fig. [Con oggetto rappresentato dalla vita:] interrompere, recidere (il processo vitale), uccidere qno.

[1] A. Pucci, Madonna Lionessa, a. 1388 (fior.), ott. 11.7, pag. 217: a ciò che la tua vita non s'istingua, / sieti tagliato due once di lingua.

4.3.1 Fig. Fras. Estinguere qno della vita: uccidere.

[1] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 217.8: per la quale ferita fo de la vita extinto da re Turno...

4.4 [Con oggetto animato:] troncare la vita (di qno), uccidere.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 256.8, pag. 165: possa ch'el plaque a la crudel Morte / extinguerni il bon conte de Triviso...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 624.8: In quella notte similmente si truova che quanti soddomiti erano, tanti ne furono estinti, avendo Iddio quel peccato oltre agli altri, e meritamente, in fastidio...

[3] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1343] 21.93, pag. 384: Più uomini che 'l ferro il cibo stigne, / la cui dolcezza che ritorna felle, / soperchio empiendo la bramosa mala, / molti mal crea...

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 232.8, pag. 294: l'ira cieco del tutto, non pur lippo, / fatto avea Silla: a l'ultimo l'extinse. / Sa 'l Valentinïan, ch'a simil pena / ira conduce: et sa 'l quei che ne more...

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 149.26: per le quali percussioni Golia cadendo in terra fo morto et extinto.

4.4.1 Intrans. Perdere vita.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 10, pag. 84.24: Poi li trasse lo polmone, et avisoe due maestre vene, e sortío l'una per Cesare e l'altra per Pompeo; e fatte le sorti, quella di Pompeo fu incontanente stinta e morta, e quella di Cesare battea forte.

5 [Rif. a un metallo:] signif. non accertato.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 50, col. 1.22: R(ecipe) cenisa, litargiro argienteo, e chon acqua piuviale istinte per tre dì lavate, e poi con acqua di calcina due volte...

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 77, col. 2.9: R(ecipe) ceruxa, tuçia istinta IIII.o volte inn aceto forte, çuccaro an. e alquanto chatimia, e fanne alcocol e poni insulla macula, exprovato.

[u.r. 15.09.2021]