DOPPIO agg./avv./s.m.

0.1 doja, dojo, dopi, dopia, dopie, dopio, dopl, dopla, doplo, doplu, doppi, doppia, doppiai, doppie, doppii, doppij, doppio, doppj, doppla, dopplo, dupio, dupla, duple, dupli, duplo, duplu, duppii, duppio, duppla, duppli, dupplu.

0.2 DELI 2 s.v. doppio (lat. duplum).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. pist., 1302-3; Doc. volt., 1322; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. sang., 1334; Stat. cort., a. 1345; Stat. collig., 1345.

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1311 (6); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Doc. bologn., 1287-1330; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Doc. padov., 1374; Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. orviet., 1339-68; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344.

0.5 Locuz. e fras. a cento doppi 1.5.3; a doppie mani 1.6.2; a doppio 1.4.2, 1.5.1; al doppio 1.5.1; alla pena del doppio 1.2.2; alla pena del doppio di 1.2.2; a mille doppi 1.5.3; a pena del doppio 1.2.2; a quattro doppi 1.5.3; a sette doppi 1.5.3; cento doppi 1.6; con la pena del doppio 1.2.2; il doppio più 1.5.2; in bando del doppio di 1.2.2; in cento doppi 1.5.3; in doppia guisa 1.5.2; in doppio 1.5.2; in doppio più 1.5.2; in molti doppi 1.5.3; in pena del doppio 1.2.2; in quattro doppi 1.5.3; in sette doppi 1.5.3; in tre doppi 1.5.3; nella pena del doppio di 1.2.2; non doppio 2.2; senza doppio 1.4.3.1; sotto la pena del doppio di 1.2.2; sotto pena del doppio 1.2.2; sotto pena del doppio di 1.2.2; suonare a doppio 1.3.

0.7 1 Pari a due volte una det. quantità o dimensione. Estens. Sensibilmente maggiore (di una det. quantità o dimensione, anche implicita) (anche fig., con rif. all'intensità di un sentimento); di intensità o dimensioni maggiori della norma, grande. 1.1 [Rif. a pesi o monete (anche sost.):] pari a due volte (una det. unità di peso). 1.2 [In doc. giuridici:] pari a due volte (una pena det.). 1.3 [Evento] che comporta il ricorrere per due volte di una det. manifestazione o azione. 1.4 [Con rif. ad un oggetto composto da più strati sovrapposti:] di spessore pari a due volte quello normale; [con rif. ad un oggetto flessibile:] ripiegato su se stesso (risultando di uno spessore pari a due volte quello normale). 1.5 Avv. In modo due volte maggiore (per quantità, intensità, efficacia). Estens. Con intensità o efficacia sensibilmente maggiore; con grande intensità o efficacia. 1.6 Sost. Quantità o dimensione due volte maggiore di una det. unità. Estens. Quantità sensibilmente maggiore (di una det. unità); grande quantità (anche fig., con rif. ad oggetti non misurabili o astratti). 1.7 Estens. Che possiede qsa in grande quantità, colmo. 2 Costituito dalla somma o dall'unione di due elementi distinti (identici o diversi fra loro). Fig. Che deriva congiuntamente da due cause o ottiene contemporaneamente due effetti. 2.1 [Tess.] [Filo o tessuto di seta] tratto dai bozzoli di due bachi racchiusi insieme (considerato di qualità più scadente; anche sost.). 2.2 Fig. [Detto di una persona o di un. comportamento, con valore neg.:] che agisce, parla, si manifesta diversamente da come pensa, intende, è. 2.3 Fig. Complesso, ambiguo.

0.8 Elisa Guadagnini 19.04.2006.

1 Pari a due volte una det. quantità o dimensione. Estens. Sensibilmente maggiore (di una det. quantità o dimensione, anche implicita) (anche fig., con rif. all'intensità di un sentimento); di intensità o dimensioni maggiori della norma, grande.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 159, pag. 567: Dopla soperbia è quela ch'à soperbio fiolo: / ki n'è 'legro e 'l mantien, speta'n grameça e dolo.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 19, pag. 251.1: non ti puoi sicurare del peccato, si tu pecchi per l'amico, e maximamente in cosa sozza, ne la quale è doppio il peccato, secondo che dice Seneca: peccare in cosa sozza è peccare due volte.

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 12, pag. 19.21: Di doppio peso il detto scudo, e mazza si dava, acciocchè quando il cavaliere pigliasse le veraci, e le più leggiere armi siccome liberato di più grave peso, più sicuramente combattesse, e con maggiore allegrezza.

[4] Gl Stat. sen., 1301-1303, pag. 27.5: Statuto et ordenato fue per lo generale Consillio de la Campana, che di tucte le cose che sono scripte in questo quaderno, e di tutte quelle unde pagare si díe kabella, che la decta kabella si paghi doppia, cioè d'ogne denaio due di quello che dicono questi Ordeni.

[5] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 73.17: Al qual li dimoni rispuoseno: «Doppiai pene sosterrà in questi sei die lo malaventurato Giuda, per che tu 'l difendesti in questa nocte passata».

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 1, vol. 2, pag. 192.1: la libidini [[...]] nassi da uni medemmi principij di vicij nin issi agruppati di dupplu erruri non si spartannu nìn da reprehensiuni, nìn da currecciuni.

[7] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 14.19: l'altra parte dicea, che Romolo dovea essere re, però ch'egli avea veduto doppio numero d'avoltoi.

[8] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 789, pag. 51: Io plango, fiol mio, non solamente / la morte tua, ma plango la mia vita, / sì che dopio dolor lo mio chuor sente.

[9] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 15, 2.8, pag. 802: Ma se tu cre' rinascire e morire, / cotest' è un van pensier che sempre 'nduce; / né mai a perfezion nessun s' adduce, / a uscir fuor, ma averon doppie sospire.

[10] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 44.4, pag. 173: La maçore pena che nui aspetàno, - / dise lo morto, - che me de' dare tremore, / sì è li corpe nostri che nui aspetàmo, / ché dopie seranno li nostri dolori...

[11] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 155, pag. 160.15: La somma de quello che se recoie oni anno è da cinquanta p(er)fina a sexa(n)ta cotoli [[...]] e vendese in quello luogo, dove el nasce, al dopio pexo de ariento.

[12] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 47, pag. 172.8: alt(re) [[infirmità]] ne sono de abundantia de sp(er)ma et de sangue, onde forma lu filgio, imprimame(n)te no(n) peccante se nno en abundantia, et passa i(n) la natura delle me(m)bra, accrescente le me(m)bra, voi i(n) dello numero, voi in della forma; in dello numero, ca nasce l'animale con dui capora voi con dui code, voi con l'altre membra <et> duple...

- Doppio soldo, paga doppia (e mese compiuto).

[13] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 4, pag. 117.20: sanza indugio ritornarono con la preda e con vettoria a Tunisi, dove graziosamente furono ricevuti dal Re di Tunisi, e conceduto dal Re a loro grandi doni, oltre al doppiosoldo.

[14] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 234.15: Àvvero egl Todesche per la presa de la dicta citade paga doppia...

[15] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 545.8: Che' soldati abbiano paga doppia quando ponesseno li inimici del Comune in sconfitta.

[16] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 63, vol. 1, pag. 119.25: E come furono armati fece a' conistaboli promettere paga doppia e mese compiuto, acciò che no· ssi mettessono alla difesa del signore di Bologna.

[17] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 157.15: e di poi quivi si fecie li pacti cholla masnada: se noi schonfigiessimo li nimici avessino pagha doppia et mese per chonpiuto.

[18] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 55.1: Alli Borgognoni fu data paca doppia e granni doni.

- [Con rif. ad una gravidanza gemellare:] doppio figliolo.

[19] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 21.35, pag. 100: Andastitene, e me, come tu sai, / pregna lasciasti di doppiofigliuolo, / ed a tornar ancor verso me hai.

- [Metr.] Consonanza doppia: ripetizione di una det. rima.

[20] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 37-46, pag. 74.9: E sono chiamati soneti duplici per respetto deli soneti simplici, perché in ogna tri versi, èe una consonancia dopia, la quala consonancia dopia non èe neli soneti simplici, segondo che appare nelo infrascripto soneto.

1.1 [Rif. a pesi o monete (anche sost.):] pari a due volte (una det. unità di peso).

[1] Stat. sen., 1298, dist. 5, cap. 4, pag. 243.15: E la libra sola debbia éssare di XIJ unce e mezzo, e la libra doppia debbia éssare di XXV unce.

[2] Doc. pist., 1302-3, pag. 307.8: E de avere p(er) terzo di fiorini lviiij d' oro, s. xxviiij d. vij tor(nesi) g(r)os(i) (e) di xx romani[ni] g(r)os(i) e d'uno parigino doppio d' oro (e) d'uno karlino d' oro avuti dalla bolla della prima semana di gie(naio) fiorini xviiij...

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 125.16: La moneta picciola di Maiolica [[...]] si è di due maniere, cioè scempi e doppi [[...]]. E i doppi come escono della zecca n'entrano nel marchio di Maiolica soldi 11, denari 6 a conto...

1.2 [In doc. giuridici:] pari a due volte (una pena det.).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 104, vol. 2, pag. 278.33: ma se 'l filliuolo el padre suo o vero la madre sua ferirà, sì che sangue n'esca, sia punito in doppia pena ne la quale dovesse essere punito, se alcuno cittadino di Siena o vero del distretto avesse ferito...

[2] Doc. venez., 1311 (6), pag. 72.13: Et io sum tegnudo de cargar la galia a mia voluntade sì a l' andada cho' ala tornada, ni no voio che lo paron possa cargar nisuna marchandantia sença mia voluntade soto pena de doplo nolo.

[3] Stat. fior., 1310/13, cap. 19, pag. 28.32: E se la detta entrata terrà aperta più che non doverà per malitia, che questo rimanga ne la provisione de' rettori de la detta arte e compagnia, e quello che troveranno che tengha aperto il detto uscio a malitie possino nella doppia pena effettualmente condannare.

[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 140, par. 4, vol. 2, pag. 200.19: Ma quillo el quale averà licentia de portare arme, se alcuno ofenderà, sia tenuto de pagare doppia pena, la quale devesse pagare per forma d'alcuno statuto del popolo de Peroscia overo de reformagione de conseglio, se de portare arme licentia non avesse.

[5] Stat. palerm., 1343, cap. 11, pag. 21.12: e si a lu iornu supra scriptu non vinnissiru ad acusarisi, et illi per altri fussiru acusati, lu cappillanu e li ricturi sianu tinuti di punirili dupla pinitencia, et illi purtarila sì pacientimenti, ki li altri indi pozanu aviri exemplu di humilitati.

[6] Stat. cort., a. 1345, cap. 14, pag. 137.15: E se al terço dì non sono venuti, e non sono raconci ensieme, e sono acusati per altrui, sia tenuto el priore de dare a loro doppia penetença.

[7] Stat. viterb., c. 1345, pag. 166.9: E chi no(n) volesse obedire e fosse inobediente, a ttutto sia cacciato dela fraternitade, guarda ke esso infra otto die no(n) volesse tornare a ffare la penetença e adimandare misericordia. Poi sì li sia posta la penetença doppia.

[8] Doc. padov., c. 1375, pag. 46.11: S'altramentre s'achatasse, stipulamentre sì promete el dito Zuane p(er) si e p(er) gi soy herey al dito B(er)ton e i soy herey de (con)s(er)varlo sença dano a tuti li soy p(ro)pii p(er)igoli e exspensarie, cu(m) obligaxon de tuti li soy ben en pena de dupio dano (e) i(n)te(r)e(ss)e.

1.2.1 Sost. Quantità di beni o denaro pari a due volte (una somma det.).

[1] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 229.18: La qual cosa si -l dectu Penniculu no(n) facesse (e) -l comparatore oi le sue redi de sostennesse niunu danno, ke tu -[l] dectu co(m)paratore e ele sue redi servarai sença danno, sotto la detta pena, e la pena pagata q(ue)stu pactu permanga fermu, (e) sotto obligatio(n)e de' toi beni, duplu dela decta cosa valente, là ove -[l] comparatore vorrà ricepare p(er) sua actoritate.

[2] Stat. sen., 1280-97, par. 16, pag. 7.16: Item, statuimo et ordiniamo che qualunque del detto Comune mettesse alcuno altro del detto Comune a mentire, sia punito e condannato per ciascuna volta in IJ soldi; e se fusse dinanzi a la corte, sia punito nel doppio.

[3] Contr. Cristo e Satana, c. 1300 (pis.), pag. 36.1: ogna mercato ch' è di inganno, di doppio de' tornare lo mercato in dirieto...

[4] Doc. volt., 1322, 8, pag. 20.5: E che ongni volta che di ciò mi facesse il decto ser Guasscho alcuna dimanda [[...]], che lla podesstà sia tenuto di condannarlo nel doppio di quello che ssi trovasse che mmi dimandasse, ad pena di li. xxv di denari per ciasscheduna volta.

[5] Stat. assis., 1329, cap. 8, pag. 171.31: Ma chi contra farà, no pagando nel termene sopradicto, sia tenuto de pagare el doppio...

[6] Stat. sang., 1334, 30, pag. 122.7: E se e detti consolo e camarlingho si troveranno none avere bene facto lealemente el loro ufficio, sieno per lo detto consolo e sindichi condennati nel doppio de le cose commesse.

[7] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 20, par. 28, vol. 1, pag. 96.25: e se troverà alcuno avere speso enutelemente overo avere asegnato sé avere speso quillo che none spese overo oltraché aggia speso overo en tagle cose baractaria alcuna avere conmessa, condanne el retrovato colpovele êllo doppio...

[8] Stat. collig., 1345, cap. 5, pag. 8.5: E se ' decti sindachi trovassero alcuno de' decti officiali el decto loro officio [[...]] alcuna cosa illicita mente avere ritenuto di quello dell'arte o che appartenesse ala decta arte, puniscano e condampnino lui nel doppio di quello che iniusta mente avesse ritenuto...

[9] Stat. volt., 1348, cap. 3, pag. 7.13: et se contra ciò facesse sia di ciò bene sindicato et constretto per lo suo successore a ristituire el doppio di ciò che tolto avesse e niente meno...

[10] Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.), pag. 27.16: d'ogna mercao ki 'de engana, del doplo dé tornaro lo mercao endre', et ogna omo dé aiar l'engan[a]o e dé esro contra l'enganaoro.

1.2.2 [Dir.] Fras. A, con la, sotto pena del doppio (di qsa); cadere in bando del doppio (di qsa (e sim.).

[1] Mattasalà, 1233-43 (sen.), pag. 27v.10: (e) àno inp(ro)meso di rechare ale loro dispese overo grano overo farina p(er) ciasceduno ano tredici sta. (e) meço o di grano o di farina qual noi piacese, a pena del dopio: la pena data, lo chontrato tenere fermo...

[2] Lett. sen., 1253 (2), pag. 204.30: i pati sono cotali, ch'elino vi deono servire a vostra volontà di dì e di note con buoni cavalli idoni di trenta l. (e) di più, (e) bene armati, come cavaieri; (e) ànno impromeso s'elli ve n'à neuno che no vi piacia, ch'eli vi deono sati[s]fare, (e) di chesto avemo di catauno buone ricolte, (e) rendere i d. cola pena del dopio.

[3] Doc. bologn., 1287-1330, [1330] 12, pag. 76.22: Fermo anqe e tenire e no contrafare overo venire per mie o altri per mie per alchuna raxone overo chaxone de raxone overo de fato soto pena del doplo de la dita quantità de dinari [e] per stopulaxon promexa...

[4] Stat. pis., 1334, cap. 30, pag. 1040.9: Del quale pengno da quindi innansi ragione non abbia; et s' elle ne facesse richiamo, che caggia in bando del doppio di tucto quello che valesse lo pegno.

[5] Stat. fior., 1335, cap. 18, pag. 29.12: Altrimenti, ne la pena del doppio di tutto ciò che fosse tenuto di ristituire incorra, et quella sia tenuto di pagare.

[6] Stat. volt., 1336, cap. 4, pag. 10.12: Et poi compiuto il suo officio ogni suo resto che arà dell' arte infra octo dì dall' entrata del mese di gennaio rendere et dare al nuovo camarlingo di decta arte per la decta arte ricevente, alla pena del doppio di quello che restituito non avesse al decto nuovo camarlingo.

[7] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 75, par. 7, vol. 2, pag. 128.6: E se ofendesse alcuno de loro overo d'alcuno de loro iudece, compagno overo notario, sia punito en pena del doppio.

[8] Doc. aret., XIV pm., pag. 210.21: e queste cose p(ro)mecti d'attend(er)e (e) obs(er)va(r)e sotto pena del doppio, a refare da(n)pn(i) ' ex(pense) al suo sinplice iur(amento), oblig(ando) te [e] ei beni tuoi, e che te possa (con)veni(r)e en ciascuna p(ar)te...

[9] Doc. perug., 1364, pag. 265.3: le quale cose tucte e sing(o)le sopra e enfra(scritt)e p(ro)mis(er)o entra sé asieme le d(i)c(t)e p(ar)te tenere e actendere e os(er)vare e e· nulla cosa (contra) fare o venire, so' la pena del dopio dei d(i)c(t)e denare del d(i)c(t)o p(re)ço...

[10] Stat. venez., 1366, cap. 123, pag. 56.31: Che algun rector over official sia conçunto o serà per miser lo doxe, li conseieri e li XL o la maçor parte del Conseio, o che li Avogadori del Comun lo pledasse, incorra in pena del doplo».

[11] Doc. orviet., 1339-68, [1368], pag. 151.38: Il quale cottimo promise d' avere fatto p(er) tutto il mese d' aghosto prossimo che viene, ala pena del doppio che mo[n]tasse esso lavorio.

1.3 [Evento] che comporta il ricorrere per due volte di una det. manifestazione o azione. Festa (maggiore) doppia (con rif. ad un rito liturgico particolarmente solenne, che comporta la ripetizione in momenti det. di vespri ed antifone).

[1] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 36.7: Et in li festi solemni oy maiuri dupli, comu su li festi di lu Signuri e di la sua Matri, nullu haya licencia di ischiri fora di la clausura.

[2] Stat. catan., c. 1344, cap. 8, pag. 38.29: Et in li festi dupli allumi dui candili in kistu simili modu.

- [Con rif. ad uno scampanio particolarmente solenne:] fras. Suonare a doppio: suonare all'unisono (due o più campane).

[3] Stat. prat., 1334, cap. 5, pag. 10.16: E' Camarlinghi siano tenuti, quando passa di questa vita, di fare sonare per lui, o vero per lei, tre volte la campana: e se ci fosse due campane, debbiano far sonare una volta a doppio solamente, e poscia secondo modo usato nella terra di Prato.

1.3.1 [Med.] [Delle febbri:] doppia quotidiana: che si manifesta con due accessi al giorno; doppia terzana: che si presenta con due accessi a giorni alterni.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.5, pag. 135: A me la freve quartana, / la contina e la terzana, / la doppia cotidïana / co la granne etropesia.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 144.1: possono usare [[lla charne del bue]] coloro che ssi lievano di malatia di collera, sì come di terzana senpicie e doppia e d'altre simiglianti malatie.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 59, vol. 2, pag. 207.26: È vero che furono nel verno malatie di freddo, e nella state molte febri terzane, e semplici e doppie, sicché se lli uomini fer pace delle loro guerre, non di manco li elementi per li peccati sconci delli uomini loro fecero guerra.

1.4 [Con rif. ad un oggetto composto da più strati sovrapposti:] di spessore pari a due volte quello normale; [con rif. ad un oggetto flessibile:] ripiegato su se stesso (risultando di uno spessore pari a due volte quello normale).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 28, pag. 220.35: Lo vaço che fusse doppio non terrebbe se non pogo, unde conviene che sia ritondo o vero lungo, non dupplicato, sì l'otre però che non è dupplicato ma semplice.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 154, pag. 233.14: E ànno uno timone e IIIJ àlbori, e molte volte vi giungono due àlbori che si levano e pognono; le tavole so' tutte chiavate doppie l'una sull'altra co buoni aguti.

[3] Doc. fior., 1311-13, pag. 115.25: Spendemmo per s. tredici d. nove di grossi tornesi et d. uno sterlino [[...]] nelle sopradecte undici balle di lana ove ne mandò nostre care cose da Bruggia, cioè per alle cento di canovaccio a l' alla di Bruggia onde si fecie undici scarpelliere, ch' ebbe ciascuna balla scarpelliera doppia...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 410.13: Mentre che elli è tratto e pende a' freni, è seguito da lata lancia, la quale li rompe la lorica doppia, e deguasta il corpo a sommo per ferita.

1.4.1 [Rif. ad una veste:] foderato.

[1] Doc. padov., 1374, pag. 40.20: Una gonella dopia; uno pimaço vergado; uno pimaço de tela...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 107.7: Anche ce erano fra essi moiti armati con iubbe doppie de panno incerato, larghe, lavorate con belli lavorieri, coperte de sannati e de ballacchini.

[3] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 37, pag. 74.30: Ma l'uomo superbo acciò che paia magnifico si sforza di vestire di veste doppie, esser vestito di veste dilicate, esser ornato di veste pretiose.

1.4.2 [Pezza di tessuto] piegata in due parti uguali nel senso dell'altezza (anche locuz. agg. A doppio)].

[1] Doc. orviet.-umbr.merid., 1312, pag. 21.11: Et per ciascuna peçça de guarneli duppii, VIII d.

[2] Stat. pis., 1321, cap. 121, pag. 301.10: Et se la pessa fosse dopia di bracia XLVIII, sì come de' essere ciascuna pessa di barachano dopia, allora etiamdio lo dicto officiale sia tenuto et debia quela pessa marchare et sugellare col dicto marco u sugello, sì come di sopra si dice, in capo de le braccia XLVIII tanto, di ciascuna pessa dopia, non di socto nè di sopra...

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 286.16: Se in montre ville tutte l'altre ville di Fiandra è maggiore l'una alla che l'altra alcuna cosa; e tutte si misurano per corda di misura, il panno a doppio, e coll'alla in mano si è il panno meno 2 o 3 alle...

1.4.3 Sost. Ripiegamento su se stesso (di un oggetto flessibile, che risulta di uno spessore pari a due volte quello normale).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 23: [32] lo buono amore no(n) si può ro(m)pere p(er) aversità, (et) malagevileme(n)te si ronpe la fune in tre doppi...

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 178, pag. 239.4: Quando Hector si sentì così ferito, [[...]] fece piegare in tre doppi una insegna, per sua piagha bendare e fasciare...

1.4.3.1 [Rif. ad una veste:] locuz. agg. Senza doppio: non foderato (anche con valore fig., moralmente positivo). || Cfr. 2.2.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 10 Proemio.35, vol. 3, pag. 316: Ell'è vestita d'un palleo rotato / a denotar che stato / d'innocença / è tutto sença / doppio, quadrato o lungo... || Cfr. glossa lat.: «simplex» (Egidi, Doc. am., 3, 316).

1.5 Avv. In modo due volte maggiore (per quantità, intensità, efficacia). Estens. Con intensità o efficacia sensibilmente maggiore; con grande intensità o efficacia.

[1] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 3.11, pag. 43: doppio val lo don che non s'atende...

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 109-123, pag. 705, col. 1.13: E perché li primi tre pecati offendeno dopio, çoè a Deo e al proximo, sí le figura per quelle tre teste del timon, ch'aveano çascuna doe corne.

1.5.1 Locuz. avv. A (al) doppio.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 40, pag. 453.2: Bono che fece voi, male forse uzaste; e male uzando bene, a bene degnamente tornerà voi, sì come vi prova in Iob e in Tobia, che di male bono rendèo quazi a doppio; e simile aspectate che facci' a voi, se simile come essi male bene portate.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.331, pag. 164: ben è ligao con lo demonio / chi conrompe matremonio: / a dojo dem aver li gai / se intrambi doi som mariai.

[3] Stat. sen., 1343 (2), L. 2, pag. 121.24: Se alcuno sottoposto ricorrirà a corte di vescovo per cagione di richiamo fatto di lui dinanzi da' consoli et non provarrà quelle cose che avarà proposte overo adimandate in essa corte del vescovo, e' consoli richiesti di ciò constrengano quel cotale recorrente a rifare le spese a doppio...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 38.25: E quella moneta, la quale hao la Cammora de Venezia per lo sale, l'averai, donne serrai maiure allo doppio e lli puorci veneziani verraco alla vostra mercede.

[5] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 191, pag. 98.2: [1] Prindi erba sanamunda et erba venti et agrimonia et frapparia et pinpinella ana, idest tantu di l'unu quantu di l'autru, drami .ij., et robia tintoris a duppio et tucti li bugli cum bonu vinu blancu...

[6] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 13, pag. 148.32: Allora vennero i saracini e a doppio crebbero il fuoco, e spogliaro frate Jacopo e lavârli molto il corpo e unserlo molto d'olio...

1.5.2 Locuz. avv. Il, in doppio (più); in doppia guisa: in quantità due volte maggiore.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 14, pag. 21.18: Il cavaliere che al palo fa prova contra il detto palo, siccome contra il nemico, è costretto di lanciare il doppio più pesanti lancie che l' altre veraci.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 4, pag. 152.5: (et) promise a loro per fede ke infine a doi dì qualunque cosa adimandassero daria a loro in questo modo, ke ki adimandava derietro avaria el doppio più de qualunque cosa adimandasse el primo.

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 42.24, pag. 556: Per ubidir già non mi sia guerrera; / ciascun giorno mi sforzo in doppia guisa, / ma lei intisa - non mi degna adire...

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 51.6, pag. 176: ch'anima, mente, volontate e core, / ogne vertute mia è consumata / in doppio più che non fu già tormento.

[5] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 6, pag. 52.29: Àe volontà quelli che vende di vendere la cosa in doppio più che non vale: questi è malo merchatante et è cacciato del templo...

[6] Stat. venez., c. 1330, pag. 31.6: Co io perderè lo salario in lo doplo ogna dì che io no vegnirè alo 'ficio alla campana, e dele caso(n) exceptade.

[7] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 45.3, pag. 341: Allor tornarono i martiri e' pianti, / gli aspri tormenti e le noie angosciose / in doppio a ciaschedun de' due amanti...

[8] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 56, pag. 132.7: Come Iob ebbe orato per li amici suoi [[...]], Dio incontanente li diede sanitade nella persona e rendetteli ciò, che gli avia tolto, ogni cosa in doppio.

1.5.3 Locuz. avv. A (in) cento doppi; a mille, quattro, sette doppi; in molti, quattro, sette, tre doppi: più volte, con larghezza, ampiamente (con valore iperbolico).

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 38, pag. 60.15: si noi daremo limosima a pura intentione, sì ci renderà Dio a cento doppi, sì como dice in del vangelio; e simigliante ci farà Dio di tutti l'altri beni che noi faremo.

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 15, pag. 89.12: A quel ch'io veggio e conosco, chi fa piacere all'amore a cento doppi n'è meritato, e chi l'ofende non può campare che non ne sia punito, ma sì come m'è aviso, yo son degno, per lo mio peccato, di ricevere pena a mmille doppi.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 385, pag. 409.31: Poi, bel sire, vi voliamo un'altra cosa mostrare, ciò è come voi sete lo più pregiato e lo più valente che sia in tutta questa hoste, e come vostro pregio è radoppiato in cento doppi per questo sedio.

[4] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 147, pag. 132.19: E se il muro sedea bene in alti, ancora era la torre più alta asisa a quatro doppi, e sì sedea sopr'una rocca sì forte e sì dilitabile ch'unque sì forte né sì difensabile da nul'uomo fue veduta se quela no.

[5] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 55, pag. 18: Pel Casentino non trovò rintoppi / se non di fiumi ch' eran grossi troppi / piú ch' esser non soleano, in sette doppi / raddoppiando.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 63, pag. 635.24: ultimamente tutti, nel mezzo de' cavalieri di mio padre, che di numero in molti doppii loro avanzavano, rimasero morti, tra' quali Lelio similemente fu ucciso.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 90, vol. 1, pag. 400.9: Arrivò in sua corte uno romeo che tornava da Sa· Jacopo, [[...]] e in poco tempo per sua industria e senno radoppiò la rendita di suo signore in tre doppi...

[8] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 4, pag. 108.15: Et incontenente intrò là entro una raia di sole che fece più chiaro lo palagio che fusse mai et più risprendente a sette doppi che non era dinançi.

[9] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 115, pag. 290.25: e se io frodai alcuna cosa a persona, voglio rendere in quatro doppi.

1.6 Sost. Quantità o dimensione due volte maggiore di una det. unità. Estens. Quantità sensibilmente maggiore (di una det. unità); grande quantità (anche fig., con rif. ad oggetti non misurabili o astratti).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 20, pag. 131.3: Allotta sicuro a tuo arbitrio combatterai co' nemici, perchè l' una parte aiuta la natura del luogo, dall' altra parte il doppio cavalieri, e combattitori si pongono.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 40.36, pag. 145: Ché di nul[l']altra cosa più mi membra / che di tornar colà donde partio: / che di gioie torni doppio di speranza.

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 28, pag. 267.23: quando li so' nimici sono stati lo doplo e plù che la soa gente, lo nostro segnor no dubitò unqua de rechederli de bataia e de combatere cum loro.

[4] Doc. pist., XIV in., pag. 311.11: Sappie che Teo di Bartuccio da Isola ci devea dare a charta due fior. d' oro, (e) la charta diciea cinque, (e) fue dì v di lullio: dicie che voi facieste dire la [cha]rta piuo che -l doppio uno fior. d' oro p(er) la briga d'Aghobio suo.

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 18.5: E il lavorio, e lle manifatture d'ogni arte e mestiero montò oltre al doppio consueto disordinatamente.

[6] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 80, pag. 72.17: E ora partj 5800 nel dopio che à dall' una torre all'altra, che n'à 70 braccia e il doppio di 70 e' è 140, e però partj 5800 per 140, che nne viene 41 e 3/7...

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 15, pag. 21.19: Anchora se rompe la soa malicia cum lo ulio de le mandole amare, metandoge el dopio overe el triplo de lo ulio.

- Locuz. nom. Cento doppi: centuplo (con valore iperbolico, per significare un ingente incremento).

[8] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 26, vol. 1, pag. 132.8: Istette adunque Isaac in questa terra, e seminò, e trovoe in quello anno cento doppii; e benedisse lui lo Signore. || Gen, 26.12: «et invenit in ipso anno centuplum».

1.6.1 Somma di un'unità ad un'altra, due.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 32, pag. 273.24: E spronando il cavallo contra il Brettone, sì gli venne sopra colla lancia e fedillo crudelmente sovra lo scudo, lo quale non sostenne il colpo, che llo ferro non passasse per lo lato fra lla carne, speççando in doppio l'asbergo, sì che 'l sangue cominciò a uscire fortemente della piaga. || De amore, II, VIII, 15: «binas etiam plicas loricae confringens».

1.6.2 Locuz. avv. A doppie mani: a due mani, saldamente.

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 36.3, pag. 60: Qual vol dar salsa a la carne de lupo / conven tòr prima di quella di cani, / e po' pigliar un fosto a dopie mani / e far del bianco, bastonando, cupo.

1.7 Estens. Che possiede qsa in grande quantità, colmo.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 6, pag. 93.18: e perché Mercurio fo doppio de scienzia e d'arti e de bontà, per rascione abbe uno suo segno doppio, come lo gemini, che so' asieme doe figure umane...

[2] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 8.2, pag. 46: Chi vuol veder mille persone grame / ciascuna doppia di tormenti ed alta, / veggia me, lasso, posto infra due brame / che qual me' può, più di dolor mi smalta.

2 Costituito dalla somma o dall'unione di due elementi distinti (identici o diversi fra loro). Fig. Che deriva congiuntamente da due cause o ottiene contemporaneamente due effetti.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 44, pag. 582.2: porta Tarina, inperzò ke b'ene scolpito uno capo de bove dopplo secco et verde; lo secco ene de fore et significa quelli ke macri intravano in Roma; lo verde oi lo grasso de dentro significa quelli ke gessiano grassi de Roma...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 191.20: Et in quello tempo nato fo uno çitello de una femmina, k'avea .iiij. pedi e quattro mano e .iiij. ochi et .iiij. rechie e natura dopla.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 52.12: Ma dice Boezio nel quarto della Topica che 'l fine di questa arte è doppio, uno nel parladore et un altro nell'uditore.

[4] Doc. venez. (>pis.-lucch.), 1263, pag. 27.8: Ed ancho abeo j altro tauleri dopio da gochare da l'uno lato a scachi e da l'altro a marelle...

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 12: Et nota che quelli che sta in luogo (con)trario à doppia bactaglia, l'una col nimico (et) l'altra co·luogo, s(e)c(on)do che uno savio disse.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.63, pag. 289: Fui nel settimo [[ramo]] approbato, e doppio lume [[scil. il lume dell'intelletto e il lume della grazia]] me fo dato: / fo 'l Nemico tralipato, non potennome engannare.

[7] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 168.7: De le impression, le quale s'inzenera il' aier per dopl vapor, la prima è lo thron, el qual è impression inzenerada ila aquea substancia de la nuvolia per lo demenament del vapor cald e sech...

[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), Suppl. L. 4, vol. 4, pag. 4.19: gli mescolati corpi di quegli due sono congiunti insieme, e hanno una faccia. [[...]] poi che' membri furo congiunti con fermo abbracciamento, non sono due, ma ee doppia forma; e non puote essere detta femina, e non puote essere detto fanciullo; e non pare l'uno nè l'altra, e pare l'uno e l'altra.

[9] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 146.7: MCCCLXI Franciescho d' Angniluzzo detto Pazzo e Iachouzzo della Lola muratori ebero da mie Gianotto camo(r)lengho dell' op(er)a I cottimo di II c. di pietre da filo doppie, e di II c. di taulette doppie di tofo, co(n) questi patti...

[10] Doc. padov., a. 1379, pag. 63.20: it(em) p(er) uno paro d(e) fiube dopie s. IIIJ.or...

[11] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 425, pag. 425.18: Al mezzo della candela, o al meno, avolgerai uno poco di cera doppia intorno lei, per sostenere la ruota al torneare, che sia della grandezza di quello che è in sulla tavola intagliata, e ch'ella sia fatta di due carte incollate l'una in sull'altra...

- Lettera doppia, fogli doppi: doc. scritto (missiva) composto di due parti (testuali o materiali).

[12] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 151.29: Piero Letenturiere dela parroccia Santa Croce di Parigi die dare 5 lb. a Pasqua novantequattro, rimanente di vintessette lb. par., lettere doppie off. e Castelletto.

[13] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 165.22: Messere Piero di Cercona, chevalier, e Filippotto di Salça, Bernardo di Lodovilla [...] par. ala San Giovanni tre C sei, lettere doppie e sonno in nome di [...] lini di Siena e de' compangni.

[14] Lett. sen.>fior., 1314, pag. 23.14: Io vi mando in due fogli doppi per scritto tutti i costamenti ch'avemo dati et avuti per tutto il tempo ch'i' ho tenuto i· libro nero ch' ho qua, il quale voi mi lasciaste.

- [Per identificare det. moduli decorativi].

[15] Doc. sen., 1302-60, [1327], pag. 154.10: Anco al maestro Simone dipentore per sette C vinti gilli a oro doppi, a ragione di diece denari el gillio doppio, XXX libr.

[16] Doc. sen., 1302-60, [1327], pag. 154.14: Anco al sopradetto maestro Simone per sedici leoni doppi a l'arme del Popolo, a ragione di sedici soldi, XIJ libr., XVJ sol.

- [Astr.] Doppio segno: i Gemelli.

[17] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 7.4147, pag. 369: Da Capricorno fino al doppiosegno / Nascono torti di verno nel giurno: / La notte gli altri son sul nostro regno. / Li segni dritti nascono d'estate.

2.1 [Tess.] [Filo o tessuto di seta] tratto dai bozzoli di due bachi racchiusi insieme (considerato di qualità più scadente; anche sost.).

[1] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 203.14: Furono per panno lino e per sete doppie per fare gli ochi a leoni e per fibiette chonfette di seta [[...]] lbr. 17 s. 8 a ffior.

[2] F Trattato dell'arte della seta, XIV (tosc.): E se tu avessi a lavorare peli doppi o orsoi, a questi non ti bisogna durare troppa fatica con le dita, imperò che tutti e doppi hanno questa natura, che quanto più vi cacci dentro le dita, più gli avviluppi e stracci... || Gargiolli, Arte della seta, p. 9.

2.2 Fig. [Detto di una persona o di un comportamento, con valore neg.:] che agisce, parla, si manifesta diversamente da come pensa, intende, è.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 4, pag. 190.4: Et Tullio, dell'Amistà, [comendò] la fede e disse: la fede che noi portiamo nell' animo è fermo e forte fermamento; però che lo 'ngiegnio doppio e torto non può essere fidato o· ffedele.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 4: Du(n)qua no(n) pensi quello cotale che elli riceva alcuna cosa da Dio homo doppio d'animo (et) no(n) fermo in tucte le suoi vie.

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 164.26: Dico che cuor doppio àe quelli che altro parla che non àe in cuore, cioè quelli che mente, ch'elli àe due lingue...

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 31, pag. 259.2: molti savi già sono ingannati per le dolci parole ch'altri dice e per le doppie.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.85, pag. 546: Omo de doja lengua fui, / chi lusenga dà primer, / ti presente, e poi te fer: / no te fiai tropo in atrui.

[6] ? Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1369/1362] son. 18.6, pag. 271: se voi [[scil. alme sante ch'Aquila faceste]] fossete [[...]] l'Aquila non sarrìa così caduta / In tanti falli quanti, a mia paruta, / Per duppii modi, come voi sapete, / De tante genti et de tante monete, / A punti è stata la terra perduta!

[7] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 413, pag. 148.23: Messer Piero, capitano de' Fiorentini, era sottile uomo e savio, ed infra l'altre cose menava spesso trattato colla gente di Castruccio. Castruccio stimò di farne uno doppio, e così fece che certi Franceschi e Borgognoni ch'erano in Carmignano fossero con lui in trattato; e così fu.

[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 318.17: Ma a la fine considerando lo diffiecto delli grandi componituri, como foy Virgilio, Hovidio et Homero, li quali multo mancarono a specificare la verdate della destructione de Troya, avengadio che ipsi ornassero overo tessessero le lloro opere secondo le favole delli antiqui, overo secondo li appologi, zò sono li duppli e dubitusi parlaturi con stile multo glorioso, e specialemente quillo Virgilio, summo delli poeta, omnen cosa declaray.

- Locuz. agg. Non doppio.

[9] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 49, pag. 106.24: la parola di verità è sempre non doppia.

2.2.1 Avv. Diversamente dalla reale intenzione o dal reale pensiero (di chi parla o agisce).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 16: [1] Perdonansa sempre porta techo, (et) la simplicità (et) no(n) parlare doppio chiamala tua amica et se(m)pre procura d'averla teco...

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 49, pag. 52.14: significare [[...]] à luogo quando il dicitore favella in tal modo che più lascia in intendimento all'uditore che non dice a parole. E questo si fa dicendo oscuro, cioè favellando doppio...

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 319.25: E anche tutte le femmine ciò che dicono, sì dicono doppio, perciò che sempre ànno una cosa in cuore e un'altra in parlare.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 5, pag. 667.35: Poscia confessi le peccata della lingua, le quali sono di molte generazioni [[...]] parlare doppio, ricordare il nome di Dio invano...

2.3 Fig. Complesso, ambiguo.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 76, pag. 87.24: Sono molti homini a questa supradicta similitudine presi et impediti da loro medesemi, che affidandosi in della profundità de la loro scientia, et entrano in doppie et in profonde scientie prendendone dubitose questione et ententione...

[u.r. 15.12.2017]