ELEVATO (1) agg.

0.1 elevata, elevati, elevatissimo, elevato, ellevati.

0.2 V. elevare.

0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>.

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Collocato in alto, posto lontano da terra (anche fig.). 1.1 [Rif. a un edificio:] innalzato dalle fondamenta, eretto. 1.2 Mosso dal basso verso l'alto, sollevato. 1.3 Che si protende verso l'alto, che si estende in altezza. 2 [Rif. all'anima, alla mente o a un'attività psicologica:] assurto a un maggior grado di vicinanza a Dio o a grande virtù. 2.1 Montato in superbia, tracotante.

0.8 Zeno Verlato 03.05.2006.

1 Collocato in alto, posto lontano da terra (anche fig.).

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 25, pag. 113.6: Vedevilo sputacchiato, e non lo potevi forbire. Vedevilo ferito, e non lo potevi fasciare. Vedevilo in alto elevato, e non lo potevi toccare.

[2] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 36, pag. 74.16: El superbo [[...]]. Sta alto, va ritto, siede elevato, vuole che ognuno si gli rizzi, che ognuno gli facci reverentia.

- Che spicca per altezza rispetto agli oggetti o all'ambiente circostante.

[3] Gl Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 12, 57.5, pag. 653.1: [eminente]: elevato.

1.1 [Rif. a un edificio:] innalzato dalle fondamenta, eretto.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 17, vol. 1, pag. 55.14: E partendosi altri da questa pietra, e volgendosi al ponente, di lungi XII passi, si è una capella tutta tonda, ed elevata da piede in su colonne di marmo, volta tonda, che à d' intorno X colonne, e sei spalle di pietra.

1.2 Mosso dal basso verso l'alto, sollevato.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 6, pag. 22.6: non so da che spirito mossa, gli occhi con debita gravità elevati, intra la multitudine de' circustanti giovini con acuto riguardamento distesi...

1.3 Che si protende verso l'alto, che si estende in altezza.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 69.4, pag. 627: Poi fé subitamente Palemone, / là dove il rogo d' Arcita era stato, / edificar con mira operazione / un tempio grande, bello e elevato, / il qual sacrò alla santa Giunone...

1.3.1 [Rif. al corpo di un essere vivente o a parte di esso:] slanciato verso l'alto, eretto.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 4, pag. 136.6: de' essere anchimo el cavallo piò alto de reto che denanti, como el cervio porte el collu elevato, de' anchimo avere el collo grosso, lungo el pecto...

2 [Rif. all'anima, alla mente o a un'attività psicologica:] assurto a un maggior grado di vicinanza a Dio o a grande virtù.

[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 14, pag. 113.26: temo che alquanti non s' ingannino troppo, reputandosi già sì elevati, che non abbiano bisogno di questa scala, massimamente essendo tanta la nostra fragilità, che non che in Dio sempre, ma anche assai poco possiamo dimorare, e stare con la mente così sospesa.

[2] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 3, pag. 67.11: e giugnendo al luogo, trovò ch'egli era nella selva in orazione tutto elevato e congiunto con Dio.

[3] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), Dubbia 1, pag. 503.22: frate Ubertino da Casali, uomo d'elevatissimo spirito....

2.1 Montato in superbia, tracotante.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 406.6: Messere, non è esaltato per superbia lo cuore mio, nè gli occhi miei sono elevati...

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 26, par. 13, pag. 437.1: E ssarano gli uomini se medesimi amanti, quvitosi, ellevati, orgolglosi, bestenmie, a' parenti non ubidenti...