ELOQUENZA s.f.

0.1 elloquentia, elloquenza, elloquenzia, eloquença, eloquencia, eloquentia, eloquentie, eloquenza, eloquenzia, loguensia, loquencia, loquentia, loquenza, loquenzia.

0.2 DELI 2 s.v. eloquente (lat. eloquentiam).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>.

In testi sett.: Mezzovillani, 1326/27 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 N Per le forme loquenza e loquenzia (in due contesti con valore peggiorativo, v. 1.1.1), ci si può domandare se si tratti, piuttosto che di forme aferetiche, di continuazioni del lat. loquentia ('verbosità', 'parlantina').

0.7 1 [Ret.] Arte di persuadere mediante la parola, secondo procedimenti e tecniche precisi, arte retorica. 1.1 Abilità consistente nel parlare o nello scrivere secondo le regole dell'arte retorica; (anche in senso non tecnico:) capacità di esprimersi in modo chiaro e convincente, facondia. 2 Varietà linguistica, parlata. 2.1 Volgare eloquenza (con allusione al titolo dell'opera dantesca).

0.8 Zeno Verlato 03.05.2006.

1 [Ret.] Arte di persuadere mediante la parola, secondo procedimenti e tecniche precisi, arte retorica.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 11.7: Et là dove dice che danni sono advenuti per uomini molto parlanti sanza sapienzia, manifestamente abassa 'l male e difende rettorica, dicendo che 'l male è per cagione di molti parlanti ne' quali non regna senno; e non dice che 'l male sia per eloquenzia...

[2] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 205.19: 'con fiori d'adorna e diritta parladura', 'con perfecta eloquentia e scienzia'...

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 189.5: In quel tempo Origenes driedo li Apostoli sovra tuti in la Chiesia de Dio in sciencia, in eloquentia e in vita florì...

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40, pag. 87.4: Fabiano, che fu valent'uomo, di vita, di scienzia, e d'eloquenzia, disputava apertamente più, che tostamente, sicché la sua maniera si potea chiamare aperta, e presta.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 264.21: Lo sermone della vergine dee essere prudente, modesto, e raro, e ornato non tanto di eloquenza, quanto di santa vergogna.

[6] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 198, pag. 721.15: Dice Ovidio: la eloquentia non vale solamente ad avogadare, ma eziandio molto allo amante.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 143.10: Fu da soa ioventutine nutricato de latte de eloquenzia, buono gramatico, megliore rettorico, autorista buono.

- Fig. La medesima arte, personificata in donna.

[8] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), Proemio.9, vol. 1, pag. 6: Et esso ad eloquença disse a boccha / tutti li documenti / che troverren contenti / nel libro qui seguente / et, essa poi dicente, / scrissen li servi che stavan dattorno.

[9] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 20, cap. 3.119, pag. 427: Guarda, Elloquenzia, che tu non m' inganni.

1.1 Abilità consistente nel parlare o nello scrivere secondo le regole dell'arte retorica; (anche in senso non tecnico:) capacità di esprimersi in modo chiaro e convincente, facondia.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 1, pag. 129.17: E dunque, perciò che l'uomo per sua natura non s'inchina all' opere che si convengono a lui, la natura sì gli à dato la parola e la loquenza, acciò che per essa gli uomini si possano insegnare intra loro, e che l'uno apprendesse dall'altro.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 46, pag. 97.4: E 'n questo puo' tu conoscere la sua eloquenza, che mi parve agevole, e leggiere, conciossiacosaché non era del mi' corpo, né del tuo, anzi mi parve opera di Tito Livio, e d'Eppicuro.

[3] Mezzovillani, 1326/27 (bologn.), 4, pag. 181: Vostro saper a tal, sança divieta / che può schusar, non che 'l magior toschano / de la eloquentia, ma qualunque strano / ch'avesse sua vertù non sì completa.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.2: adirandoci inverso il prossimo iniustamente: adirandoci dentro nel cuor nostro per vili cose, levandoci in vanagloria, o sperando o in parenti o in moneta o in potenza, o di scienzia, o di bellezza, o d'eloquenza, o d'amici, o d'arte, o di simili cose.

[5] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 9.6: Qui l'Autore, udito lo nome di Vergilio, commendandolo di eloquenzia, li mostra sua effezione, che ha auto a llui ed a' suoi libri...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Proemio, vol. 1, pag. 10.10: Oy qual homu qui saviu sia puria sperari di scriviri oy cu mayur sullicitudini oy con plù excellenti eloquenciala ystoria di li Rumani et di li furisteri la qual è stata scritta con suvranu et felici stilu?

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 25, pag. 123.12: Tulio e Virgilio con gli altri poeti chi han lengue fiorie tagliente pù cha spae de novo amolae e lo parlar polio con lo dir adorno anderan in perdiciò a boto e a frasso e seran dampnai da questi sancti barbari, no ghe varrà eloquentia né la borssa pinna...

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 27, pag. 122.6: chì illu era homu di grandi dottrina et di grandi consiglu et loquentia...

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 82.33: Anthenore, homo de una grande eloquentia et accostumato in parlare...

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 181.25: et ancora in questa etate foro Salustio et Zulio grandi philosophi et de non poca eloquentia in Roma singularissimi reputati.

1.1.1 [In senso spregiativo:] modo di parlare verboso e artefatto, volto a ingannare l'ascoltatore e a ottenere scopi malvagi.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 2.10, pag. 5: Solea parlar l'antica gioventudine / d'ogni vertù, per lasciar ogni vizio, / pigliando asempli di Bruto e Fabrizio / e de gli altri roman similitudine [[...]]. / Ora di questo non si fa memoria, / però ch'è abondata lor loquenzia / sovr'ogni mal e sanza niuna gloria; / e chi vuol dare in lor ben audienzia, / udirà dir come son nati storia, / che serien degni di gran pestilenzia.

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 15, pag. 182.12: E così adven ca da le parole ociose vegnamo a le ree e da le ree a le peçor; e la nostra boca e la nostra lengua tanto sea mem exaudia da Dee in le preere, quanto pu se bruta de ascultà' loquencia.

1.1.2 Discorso pronunciato con abilità e facondia.

[1] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 436.10: Unde, iscoltato l' aguta e loguente sua loguensia, non solamente del' udire, ma dei sensi tutti vano e stordito rimasi...

2 Varietà linguistica, parlata.

[1] Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.), cap. 1, pag. 150.3: sì mmi mosse talento di volere alquanti membri del fiore di rettorica volgarezzare di latino in nostra loquenzia, siccome appartiene al mestiere de' ladici, volgarmente.

2.1 Volgare eloquenza (con allusione al titolo dell'opera dantesca).

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 5, pag. 22.7: Di questo si parlerà altrove più compiutamente in uno libello ch'io intendo di fare, Dio concedente, di Volgare Eloquenza.

[u.r. 17.05.2010]