EMINENTE agg.

0.1 emenente, eminente, eminenti, eminentissimo.

0.2 DELI 2 s.v. eminente (lat. eminentem).

0.3 Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 Che supera in altezza le cose o l'ambiente circostanti. 1.1 [Rif. a un elemento del volto:] sporgente. 2 [Rif. a una persona, a un oggetto, a una attività morale o spirituale:] che eccelle per le sue peculiari qualità (in part. per la sua nobiltà) o per potenza.

0.8 Zeno Verlato 02.05.2006.

1 Che supera in altezza le cose o l'ambiente circostanti.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, son. iniz. 5, pag. 603: Quinci tagliata una selva eminente, / un ricco rogo fanno più persone, / sovra 'l qual posto Arcita eccelsamente, / vi mette Emilia l' acceso tizzone.

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 110.6, pag. 131: Assai sem raggirati in alto mare, / e quanto possan gli empiti de' venti, / l' onde commosse ed i fier accidenti, / provat' abbiamo; né già il navicare / alcun segno, con vela o con vogare, / scampati ci ha dai perigli eminenti / fra' duri scogli e le secche latenti...

[3] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 180.11: et volendo essa ancora morire insemi colli dicti soi figlioli, se mese la fune allo collo, la quale legao uno loco eminente et allo gectare che fece nello aero della soa persona se tirao con seco ambedui soi figlioli, li quali alli soi pedi tenea legati...

1.1 [Rif. a un elemento del volto:] sporgente.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 3.914, pag. 183: Occhi eminenti e di figura grossi, / Occhi veloci con lo sbatter fermo, / Son matti e falsi e di mercede scossi.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 57.5, pag. 653: ma sotto ad essi non troppo eminente / né poco ancora e di bella lunghezza / il naso si vedea affilatetto / qual si voleva a l' angelico aspetto.

2 [Rif. a una persona, a un oggetto, a una attività morale o spirituale:] che eccelle per le sue peculiari qualità (in part. per la sua nobiltà) o per potenza.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 2.150, pag. 348: Questa sovrana e emenente donna / Va pur cresciendo in bellezze e 'n beltate, / In piaciere e parenza.

[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 12, pag. 52.26: Per la eminente carità con la quale ha amato ed ama Iddio la creatura razionale, mandò il suo unico Figliuolo in questo mondo...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), Dedicatoria, pag. 225.4: E parendo a costoro che la virtù, come più eminente sopra tutte le cose, dovesse essere essaltata e onorata, prepuosero costoro alli altri con nome di re, di conti e di signori, a' quali li altri erano suggetti e servi.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. X, par. 26, pag. 518.30: Ed è, come assai chiaro si vede, Toscana piena di notabili città, in sé, tra l'altre, contenendo tanto della città di Roma quanto di qua dal Tevero se ne vede, e, appresso, questa nostra città, cioè Fiorenza, la quale tanto sopra ogni altra è eminente, quanto è il capo sopra gli altri membri del corpo...

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 2, vol. 1, pag. 103.25: i quali non furono lieve agurio allo eminente stato, in che montare dovea nostra Città...