ANTÒMATA s.m.

0.1 antomata, antonoma, antonomade. cfr. (0.6 N) autonoma.

0.2 Lat. scient. entoma.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

N L'es. in Francesco da Buti è cit. dantesca.

0.5 La forma dantesca antomata è pseudo-plur. dal greco entomon (che avrebbe dovuto dare entoma), in analogia con altri plurali presenti in Dante (come problemata, poemata ecc.).

0.6 N Il termine alterna, nella tradizione manoscritta della Commedia, con la forma entomata.

Nota la forma, prob. erronea, autonoma commentata in Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 10, 121-129, pag. 241.30: «e non propiamente l'omo si può dire antonoma; ma quasi: questo vocabulo è greco e significa animale imperfetto: et altri libri diceno autonoma. Quale sia più propio detto io noll'ò trovato»

0.7 1 [Zool.] Insetto nello stadio vitale che precede la sua trasformazione in animale adulto (più propr., bruco che non ha ancora completato la trasformazione in farfalla).

0.8 Zeno Verlato 02.05.2006.

1 [Zool.] Insetto nello stadio vitale che precede la sua trasformazione in animale adulto (più propr., bruco che non ha ancora completato la trasformazione in farfalla).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.128, vol. 2, pag. 170: Di che l'animo vostro in alto galla, / poi siete quasi antomata in difetto, / sì come vermo in cui formazion falla?

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 10, 121-129, pag. 188, col. 2.10: Vui siti quasi antonomade, çoè, 'vui siti monstri, ché in vui superbi manca la formazione'. E proprio è detto 'antonoma' li vermi che fano la seda, imperçò ch'in prima sono d'una spezia e figurazione, poi si mutano in altre figurazione e deventano diversi in spezia...

[u.r. 30.06.2010]