ERRA (1) s.f.

0.1 erra, ·rra.

0.2 Da errare.

0.3 Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Quindici segni, 1270-90 (pis.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

0.5 Locuz. e fras. avere in erra 2; cadere in grande erra 3; essere in erra 1, 2; mettere in erra 3.2; senza erra 3.1; trovarsi in grande erra 3.

0.6 N Per la forma ·rra cfr. il commento a 2 [3].

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Il muoversi indefinitamente senza una direzione o una meta precisa. Locuz. verb. Essere in erra. 2 Fig. [Con rif. al vagare della mente:] stato di confusione emotiva; affanno. Locuz. verb. Avere in erra (il cuore). 3 Cattiva valutazione della realtà o di una sua manifestazione (per ignoranza, fraintendimento o inganno), o il comportamento che ne consegue. Locuz. verb. Cadere, trovarsi in grande erra. 3.1 Locuz. avv. Senza erra: senza fallo, veramente. 3.2 Comportamento non conforme ad una norma condivisa; [in contesti di argomento morale:] peccato. Fras. Mettere in erra: indurre al peccato, far peccare.

0.8 Elisa Guadagnini 13.03.2006.

1 Il muoversi indefinitamente senza una direzione o una meta precisa. Locuz. verb. Essere in erra.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 5.7, pag. 222: e chi m'afende meterò in tal serra / che de l'anor mi renderà ragione; / ch'io non farò sì come que' ch'è 'n erra, / ca per losinghe torna a la stagione.

2 Fig. [Con rif. al vagare della mente:] stato di confusione emotiva; affanno. Locuz. verb. Avere in erra (il cuore).

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.17, pag. 104: Oi dolze cera con guardi soavi, / più bella d'altra che sia in vostra terra, / traiete lo meo core ormai di guerra, / che per voi erra - e gran travaglia 'nd'ave... || Diversamente Contini, da errare v.: «soffre».

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15. vv. 21-30.30, pag. 185: O Croce impietosa e repente [[...]] Vegg'io che di lui non ài rimedio, / et in tre luoghi li à' posto l'assedio; / fra due ladroni·l tieni per gran tedio: / di tal disnore lo chuore abbo inn-erra».

- Locuz. verb. Essere in erra. || Prob. locuz. fantasma; l'unica att. è prob. da intendere s'erra.

[3] Poes. an. tosc., XIII sm. (2), 26, pag. 7: Chi non crede si serra, / ciascun malvagio s'è' ·rra; / e 'l bon convert'a fino, / perc'amor tal non fino.

3 Cattiva valutazione della realtà o di una sua manifestazione (per ignoranza, fraintendimento o inganno), o il comportamento che ne consegue. Locuz. verb. Cadere, trovarsi in grande erra.

[1] Schiatta Pallavillani, XIII sm. (fior.), 49a.10, pag. 179: chi l'altrui detto à per neiente, / ispessamente - trovasi in grand'erra!

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 30.4, pag. 92: Come sete caduto ingrande erra, / e in sì gran pazzia e pensier vano?

3.1 Locuz. avv. Senza erra: senza fallo, veramente.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 341, pag. 258, col. 1: l'aire che ora veggiamo / et la terra u' avitiamo / anburo andrano interamente / e tornerano a neiente: / et poi tosto sensa erra / serà cielo nuovo et nuova terra.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 5, 3.5, pag. 59: anco gli dice come, senza erra, / miracoli e gran segni [[Cristo]] dimostrava / ne' ciechi, ne [gli] attratti, ne' malsani, / e' qua' tutti sanava con suo mani.

3.2 Comportamento non conforme ad una norma condivisa; [in contesti di argomento morale:] peccato. Fras. Mettere in erra: indurre al peccato, far peccare.

[1] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 21.6, pag. 142: ogni tentazione stette muta / e via andarsi senza fargli guerra, / e poi già mai nëuna n'ha sentuta, / mentre ch'e' visse, che 'l mettesse in erra.