ERRATO agg./s.m.

0.1 erraita, errata, errati, errato.

0.2 V. errare.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); x Adriano de' Rossi, 1333 (fior.); Tavola ritonda, XIV pm. (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che ha momentaneamente perso la lucidità (spec. per un dolore intenso), smarrito. 2 Che si distacca dalla verità o da una norma condivisa (nelle opinioni o nei comportamenti); [in contesti di argomento relig.:] moralmente riprovevole, peccaminoso.

0.8 Elisa Guadagnini 24.03.2006.

1 Che ha momentaneamente perso la lucidità (spec. per un dolore intenso), smarrito.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 10.408, pag. 115: Tanto era di dolore assediata, / che pareva ne la mente errata; / quasi morta, tutta sfigurata, / già nel colore neente pareva essa.

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.292, pag. 197: «Tal maleficio far non ti die stanca, / o Maria madre, c'ài lo core errato; / già non t'avedi come parli manca / di quel che ne la mente ài pensato...

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 93, pag. 355.18: - Errato e pazzo tengo io, - disse Dinadano - , chi con voi si pone - .

2 Che si distacca dalla verità o da una norma condivisa (nelle opinioni o nei comportamenti); [in contesti di argomento relig.:] moralmente riprovevole, peccaminoso.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 4.24: Sapiensia falsa, erraita, è la sapiensia d'esto mondo, che Dio e li presiosi nobili ricchi teçauri soi ne 'nsegnia mesconoscere e deçamare...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.63, pag. 264: Omini errati, che sete vocati / a penetenza, / la quale onne errore vo tolle dal core, / e dà entellegenza / de veretate per pietate / a chi è umiliato...

[3] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ec 12, vol. 6, pag. 47.12: [14] Tutte le cose che si fanno, si riduceranno nel giudicio per ciascuna cosa errata, e per ogni cosa, se ella sia buona o se ella sia rea. Amen.

- Sost. Peccato.

[4] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 3.9, pag. 21: Gli amanti morti per carnale amore / un vento mena sempre percotendo [[...]]. Et però è ragion che tale errato / da la carnal percossione humata, / tanto s' agiri e tanto è malmenato / che la sua pena sia conditionata / per simiglianza del suo vano stato, / languendo l' alma sempre tempestata.

- Sost. Chi si distacca dalla verità o da una norma condivisa (nelle opinioni o nei comportamenti); [in contesti di argomento relig.:] peccatore.

[5] x Adriano de' Rossi, 6, 1333 (fior.), pag. 15: Ma se dall'alto, Dio o 'l suo rimedio / non ispira la mente degli errati, / un dì ci veggio tutti sprofondati, / come dannati, de l'inferno in medio.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 4, vol. 2, pag. 165.28: elli nientedimeno si tengono pur alle ricchezze, ed alle consolazioni, sicchè quel, che Cristo loda per la beatitudine, essi fuggono come miseria. O erra dunque Cristo, o errano elli; ma per verità, che elli sono li errati, e rimarranno l'ingannati, e Cristo con quelli pochi, che il seguitano, vede la verità.