ERRE s.i.

0.1 er, erre.

0.2 Lat. r. || Cfr. DELI 2 s.v. effe.

0.3 Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.); Ristoro Canigiani, 1363 (fior.).

0.5 Locuz. e fras. perdere l'erre 1.1.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Lettera dell'alfabeto latino. 1.1 Fras. Perdere l'erre: perdere completamente la lucidità (al punto da avere la bocca impastata e non essere in grado di pronunciare il fonema). 2 Signif. non accertato.

0.8 Elisa Guadagnini 10.03.2006.

1 Lettera dell'alfabeto latino.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 6, mott. 19.1, vol. 2, pag. 275: L'er be tte son tre lectere che stanno / in quel ch'è poco danno / s'egli vien l'em[me] per esser la quarta; / come chi bocca per' s'a força squarta.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 2.70, pag. 94: Poi la seconda, di che l'uom ragiona / che più temuta fu per tutte terre / e più gradita da ogni persona, / si fu, con l'Esse, il P, il Q, e l'Erre / d'oro scolpiti dentro al campo rosso: / e con questa fornio già molte guerre.

1.1 Fras. Perdere l'erre: perdere completamente la lucidità (al punto da avere la bocca impastata e non essere in grado di pronunciare il fonema).

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.79, pag. 97: Cinque cose son quelle ch' hanno spente / Molte ricchezze pe' tempi passati, / E così le consuman nel presente. / E quando tu avrai considerati / Gli effetti di ciascuna, tu vedrai / Che molti danari hanno scialacquati / La gola, la lussuria, e' gravi guai / Del giuoco, che le [[e delle: correzione a mano sul testo]] femmine e le guerre / Son quelle, e densi ben temere assai. / Ma que' che per costor perduto ha l'erre, / Non ha rispetto a quel che trafficare / Il fa con pena poi per l'altrui terre.

2 Signif. non accertato.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.188: chi in te [[scil. Venezia]] si fida - porta 'l capo rotto, / e questo motto - tocca a un to vicino / et anche al fiorentino, / quando al Mastino - deste la gran frega: / faceste lega - a mezo de bel piano, / poi Bressa e 'l travisano - e altre terre / tolesti a strette scerre / e Fiorenza con l'erre - fuor eluso.