ERRO (1) s.m.

0.1 erri, erro; x: ero.

0.2 Da errare.

0.3 Doc. fior., 1278-79: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1278-79; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; a Lett. lucch., 1296; Pucciandone Martelli (ed. Avalle), XIII sm. (pis.); Doc. prat., 1293-1306.

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Locuz. e fras. di grande erro 1; erro della natura 2; essere in erro 1.2; mettere erro 3; mettere in erro 1; trarre d'erro 1.2.

0.7 1 Opinione o comportamento non conforme al suo oggetto (alla verità) o alla sua intenzione (segnatamente secondo quanto prevede una norma condivisa), per una cattiva valutazione della realtà. 1.1 Azione o effetto del distogliere l'attenzione da ciò che si sta facendo. 1.2 Difficoltà di valutazione o di interpretazione della realtà o di un oggetto, possibilità di dubbio o fraintendimento. Fras. Essere in erro, trarre d'erro. 2 Stato di cose turbato, non conforme a giustezza. Fras. Erro della natura: stato di cose casualmente non conforme alla normalità. 3 Divergenza di opinioni circa la valutazione di un det. evento o oggetto (passibile di scatenare ostilità), malinteso, discordia.

0.8 Elisa Guadagnini 09.03.2006.

1 Opinione o comportamento non conforme al suo oggetto (alla verità) o alla sua intenzione (segnatamente secondo quanto prevede una norma condivisa), per una cattiva valutazione della realtà.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 27, pag. 272.2: perciò che ne' giudicamenti umani può avere molti erri e molti dubbi, e' conviene che l'uomo sappia la legge divina e la legge del Vangelo, là 've non à né dubbio né errore né falsità.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 13, pag. 21.7: nell'altre cose se neuna vi si erra, si può poscia l'errore ammendare, ma l'erro delle battaglie non riceve ammendamento, conciossiacosachè la pena seguiti incontanente l'errore...

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 195.12: Anche di molto savere si è di distorre il su' animo da quello in cui à consentito per erro. Né a ragione il secondo amante questo si dé recare ad ingiuria, perché di sua ragione neente si menoma se quel ch'à tenuto dell'altrui per erro di fatto, saputane la veritade, il lasci.

[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 4, 3.29, vol. 2, pag. 375: Dunqua s'ella c'insegna / discerner parte degna, / madre è di quelle che per lei vedemo, / ché noi mai non faremo / vertù se non sappiamo / se ben o mal ne l'overar facciamo, / se non come 'l demente / ch'erro o dritto non sente, / non à laude di ben né di mal pena.

[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 88.8: oggi tutti i sospir del cor disserro, / che m'àn di doglia sì polito et onto; / quel scetro lasso e quella sedia smonto / ch'è tutti vento, piuma e mortal erro.

- Fras. Mettere in erro: indurre ad una cattiva valutazione della realtà o ad un comportamento inopportuno.

[6] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 69.16, pag. 210: E questo fallo, che 'n me tanto giace, / riprendete ['n] chi v'è be' im potestate! / Ché 'n erro mette tutti gli animali.

- Locuz. agg. Di grande erro: radicalmente sbagliato.

[7] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), 97e.2, pag. 251: Vostro adimando, secondo c'apare / per vostra scritta, di grande erro pare!

1.1 Azione o effetto del distogliere l'attenzione da ciò che si sta facendo.

[1] Doc. fior., 1278-79, pag. 462.11: Anke, mandai a Lippo Iakopi a Pisa una soma di panni fiorentini: fuorono peze tredici ke gl'avea mandati per Bonakorso Ispangnuolo, ke gli dovea konperare in Pisa, e patovigli in Fire[n]ze, poi gli lasciò, no·gli tolse in Pisa per erro del paghamento: somaro a piccioli lb. CC e s. XIIIJ.

[2] Doc. prat., 1293-1306, pag. 218.17: S(omma) questa faccia: mogia VIJ ed istaia VJ di grano (e) biada; p(er) erro sì sono qui.

[3] Quad. F. de' Cavalcanti, 1290-1324 (fior.), [1306], pag. 25.7: Recho(m)mi mess(er) l'abate a Chalerotto, domenicha dì quatro di dice(n)bre nel CCCVJ, fiorini d'oro cinqua(n)ta, (e) furono i quara(n)tacinque il dono di tre a(n)ni che cho(n)pie del mese di ma(r)zo che viene, salvo l'erro ch'i' ò d'uno a(n)no no(n) pagato...

1.2 Difficoltà di valutazione o di interpretazione della realtà o di un oggetto, possibilità di dubbio o fraintendimento. Fras. Essere in erro, trarre d'erro.

[1] Cione Bagl. (ed. Menichetti), XIII/XIV (tosc.), 117b.9, pag. 363: In erro son di queste due vertute, / se son partute, - e lo prim'ho ratento...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.102, vol. 1, pag. 594: «Prima ch'io de l'abisso mi divella, / maestro mio», diss'io quando fui dritto, / «a trarmi d'erro un poco mi favella...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 97-105, pag. 859.32:A trarmi d'erro un poco mi favella; questo finge l'autore, per dichiarare li lettori, se sopra questo prendessono dubbio...

2 Stato di cose turbato, non conforme a giustezza. Fras. Erro della natura: stato di cose casualmente non conforme alla normalità.

[1] a Lett. lucch., 1296, 3, pag. 29.29: Or no(n) falli che p(er) Dio no(n) ce lle ma(n)diate, ch'elli è troppo acho(n)cio della nostra cho(n)pangnia (e) ispisialme(n)te ora p(er) li iiij ch'àno a vedere (e) ponere i(n) posta a ciaschuno cho(n)pangno ciò che dare deno, (e) dura la loro balìa di quie a gennaio che vene. (E) qua(n)do no(n) ce lle ma(n)daste saré troppo ischoncio (e) erro della cho(n)pangnia...

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 47, pag. 171.22: Et le enfermetati naturali alcuna adeve' p(er) accrescumento, alcuna p(er) demenutione, alcuna p(er) errode lla natura, alcuna da p(ar)te de patre et matre.

3 Divergenza di opinioni circa la valutazione di un det. evento o oggetto (passibile di scatenare ostilità), malinteso, discordia.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 38.9, pag. 156: ella m'è peggio ch'una saracina [[...]]. / Ecco 'l bell'erro c'ha da me a lei: / ch'i' non cherre' a Di' altro paradiso, / che di basciar la terr', u' pon li piei...

[2] x Doc. fior., 1318-22, [1322], pag. 145: De l'ero che Banchello ebe con Tomaso d'Afritto d'once 2, quando e' ci fu l'altro giorno ne fece suo potere di chiarirlo, e già non rimase per lui: lasciollo a me ed a altri. Non se n'è poi potuto sapere più innanzi, perchè dice Tommaso ch'elli fece ciò che dovea, e che la scritte de la compera di panni non sa dove si sieno, nè noi non avemo che mostrarne per domandarli...

- Fras. Mettere erro: provocare discordia.

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 26.47, pag. 522: La noiosa gente e ria / si penan di met[t]ere erro / tra me e la donna mia; / ma più è duro che ferro / l'amor ch'è 'ntra noi congiunto, / non si può mai dipartire.

[u.r. 29.03.2011]