ERRONEO agg.

0.1 eronea, erronea, erronee, erronei, erroneo, erronia.

0.2 DELI 2 s.v. errare (lat. erroneum).

0.3 Dante, Vita nuova, c. 1292-93: 2.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Metaura volg., XIV m. (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Che induce a smarrire la strada (anche in contesti fig.). 2 Che si basa su presupposti sbagliati (privi di fondamento nella realtà) e produce opinioni non conformi a verità. 2.1 [Detto di una facoltà sensoriale o immaginativa:] che ha una percezione deformata della realtà o che percepisce oggetti privi di consistenza fisica. 2.2 [Detto di persona:] che tiene un comportamento non conforme ad una norma condivisa.

0.8 Elisa Guadagnini 09.03.2006.

1 Che induce a smarrire la strada (anche in contesti fig.).

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 24, pag. 418.5: l'adolescente che entra nella selva erronea di questa vita, non saprebbe tenere lo buono cammino, se dalli suoi maggiori non li fosse mostrato.

2 Che si basa su presupposti sbagliati (privi di fondamento nella realtà) e produce opinioni non conformi a verità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 10, pag. 322.9: La prima parte in due si divide: ché nella prima generalmente si dice lo 'mperadore essere stato erroneo nella diffinizione di nobilitade; secondamente si mostra ragione perché.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 55-63, pag. 96, col. 2.17: E cussíe appellavano l'omo per nome de quel pianeto, al quale era li soi appetiti et atti naturali asumigliavano, credendo, et simpliciter confitendo, esser le anime de quilli de lasú decise e despicade; la qual positione serave eronea e contradirave al libero arbitrio...

[3] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 12, pag. 178.21: E questo detto è molto erroneo, ché se questo fosse vero, sarebbe bisogno che per tutti i segni del cielo onde è passato il sole apparisse la galaxia, e noi veggiamo che no...

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 25, pag. 306.2: nelle operazioni meritorie si dee avere intenzione di solo piacere a Dio e non a reputazione mondana, però che è erronea e falsa.

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 4, 1-18, pag. 79.7: lo quale dubbio l'autore nostro solve in questo principio del canto, dinarrando questa opinione esser falsa et erronea per tanto, che seguitrebbe che l'omo in uno medesimo tempo potesse coll'anima intendere a più cose...

2.1 [Detto di una facoltà sensoriale o immaginativa:] che ha una percezione deformata della realtà o che percepisce oggetti privi di consistenza fisica.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 1-16, pag. 97.7: Allora mi parea che lo cuore, ove era tanto amore, mi dicesse: «Vero è che morta giace la nostra donna». E per questo mi parea andare per vedere lo corpo ne lo quale era stata quella nobilissima e beata anima; e fue sì forte la erronea fantasia, che mi mostrò questa donna morta...

2.2 [Detto di persona:] che tiene un comportamento non conforme ad una norma condivisa.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 37, terz. 44, vol. 2, pag. 148: Dopo la pace tutto il rimanente / di ciascheduna parte i Cavalieri / fer compagnia 'nsieme arditamente [[...]] e mutaro tra lor molti Signori, / che per la preda quella gente erronia, / tratto tratto uccidieno i lor maggiori...

2.2.1 [In contesti di argomento relig.:] di opinioni o comportamento non ortodosso, pagano o eretico.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 40, pag. 119.19: Ma tra la erronea gente si dubitava non Lucina sopra i suoi altari stesse con le mani comprese, resistendo a' suoi parti, come fece alla dolente Iole, quando ingannata da Galanta la convertì in mustella...

[2] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 252.28: che male è che in lui non sia? Non è elli superbo a Dio, umile al diavolo, struggitore del suo, rubatore dell'altrui, nimico della chiesa, impaciente al mondo, erroneo nella fede, contrario alla ragione e disubbidiente al papa, ingrato agli amici e generalmente fastidioso a ogni uomo?

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 78, pag. 36.25: il poeta gentile, al quale niuna notizia fu della catolica fede, non poté la verità di quella nascondere nelle sue fizioni, nascosevi quelle che la sua erronea religione estimava esser vere...

[u.r. 14.07.2009]