ERRORE s.m.

0.1 airore, arror, arrore, arruri, ererore, eror, eror', erore, erori, erorre, error, errore, errori, errure, erruri, herore, herrore, herruri, irore.

0.2 Lat. error (DELI 2 s.v. errare).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 3.2.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. sen., XIII u.v.; a Lett. lucch., 1301 (3); Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Doc. bologn., 1295; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Stat. venez., 1366; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Poes. an. savon., XIV.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Preci assis., XIV pm.; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. avere errore di 4; cadere in errore 3.2; di errore 3.2; di grande errore 3, 3.2, 3.2.1; errore della natura 4.1; errore di fortuna 4.1; essere a errore 3.2.1; essere in errore 2, 3.2, 3.2.2, 5; mettere in errore 2, 3.2.1, 3.4; per errore 1, 3.2; prendere errore 3.1; senza errore 1.2, 4.2; stare in errore 2; stare in grande errore 2; tenere in errore 3.2.1, 3.2.2; trarre dall'errore 3.2.1, 3.2.2; trarre d'errore 2; trarre fuori dall'errore 3.2.2; ufficiale degli errori del monte 3.3.1; via dell'errore 3.2.2; vivere in errore 3.2.

0.7 1 Lo spostarsi continuamente senza una direzione e una meta det.; tragitto di direzione estremamente variabile (percorribile soltanto in un lungo lasso di tempo). 1.1 Estens. [Con rif. ai pianeti:] moto incessante (lungo una traiettoria det.). 1.2 Deviazione (da un tragitto det., che costituisce il percorso corretto o usuale). 1.3 Fig. Esitazione nel compiere un'azione det., indugio. 2 [Con rif. al vagare della mente:] stato di confusione emotiva; affanno, tormento (anche specif. di natura amorosa). Fras. Essere, mettere, stare in (grande) errore; trarre d'errore. 3 Cattiva valutazione della realtà o di una sua manifestazione det. (specif. il considerare vero ciò che è falso o viceversa). 3.1 Cattiva valutazione sensoriale (spec. visiva), che porta il soggetto a percezioni deformate della realtà o alla percezione di oggetti privi di consistenza fisica. 3.2 Opinione o comportamento non conforme al suo oggetto o alla sua intenzione (segnatamente secondo una norma condivisa); stato di chi non valuta correttamente la realtà (per ignoranza, fraintendimento o inganno). Fras. Cadere, vivere in errore. 3.3 Azione o effetto del distogliere l'attenzione da ciò che si sta facendo, distrazione. 3.4 Difficoltà di valutazione o di interpretazione della realtà o portata di un oggetto o un'opinione, possibilità di dubbio o fraintendimento. Fras. Mettere in errore. 4 Stato di cose turbato, confuso, non conforme a giustezza. 4.1 Fras. Errore di fortuna, della natura: stato di cose non conforme a quanto costituisce la normalità (assunta a metro di giustezza), dovuto a fenomeni casuali. 4.2 Non conformità di un oggetto (prodotto da un'azione) alla sua intenzione o alla sua funzione, imperfezione, difetto. 5 Divergenza di opinioni circa la valutazione di un det. evento o oggetto (passibile di scatenare ostilità), malinteso, discordia. Fras. Essere in errore.

0.8 Elisa Guadagnini 09.03.2006.

1 Lo spostarsi continuamente senza una direzione e una meta det.; tragitto di direzione estrema-mente variabile (percorribile soltanto in un lungo lasso di tempo).

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 34.15: poscia vennero altri fiumi, i quali da quella parte che l'impeto gli porta menano con errori l'affaticate acque nel mare.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 180.10: lo Minotauro è ine dipinto, mista generazione e schiatta biforme, ricordamento e memoria d'uso venereo da non nominare: qui era figurata quella fadiga e errore inestricabile del laberinto...

[3] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXVII.4: Noi non possiamo intendere a udire, s'egli [[scil. Ulisses]] solamente tra Italia, e Cicilia fu gittato dal vento, ovvero se fu menato dal vento fuori del mare usato da noi, perocchè non potè in sì piccolo spazio essere errore così lungo.

[4] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 4.13, pag. 12: Tu à' el saper, el poder et l'ingegno: / svejami sì che tolta de l'erore / la vaga mia barcheta prenda porto.

- Fig.

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 6, ott. 17.3, pag. 180: E se vi fosser ben dodici Ettori, / com'un ve n'è, e sei tanti fratelli, / se Calcàs per ambage e per errori / qui non ci mena, parimente d'elli, / quantunque sieno, i disiati onori / avremo e tosto...

- [Con rif. al ricorrere della febbre]. Locuz. avv. Per errore: presentandosi più volte nel tempo (con modalità irregolare). || V. errante 1.

[6] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 49.9: ll'ira è bollimento di sangue intorno al cuore, da cquella nascono spessamente febbri effimeree, le quali per errore diventano putride, nelle quali spesse volte muoiono molti.

1.1 Estens. [Con rif. ai pianeti:] moto incessante (lungo una traiettoria det.).

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 68.5, pag. 175: Li giorni grandi e le notti maggiori / oltre all'usato modo gli parieno; / el misurava dalli primi albori / infino allor che le stelle apparieno; / e dicea 'l sole entrato in nuovi errori, / né i cavai come già fer corrieno; / della notte diceva il simigliante, / e l'una, due, diceva tutte quante.

1.2 Deviazione (da un tragitto det., che costituisce il percorso corretto o usuale).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 215.2: El mondo è uno cerchio che volge senza riposo, formamento di molte forme, eternale tenore, volgimento sanza errore».

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 57.17: Finalmente la grave lancia seguitò la boce d'Achille: ma avegnia che niuno errore fusse nella certa asta, pure neuna ferita fece colla punta del mandato ferro.

- Locuz. avv. Senza errore: in modo da percorrere con sicurezza la via corretta, senza smarrirsi.

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 136.25: dicesi che senza errore [[i cammelli]] mena altrui per la via ove s'erra quando molte vie si trovano...

1.3 Fig. Esitazione nel compiere un'azione det., indugio.

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 181, pag. 131.13: \D.\ Com è zo k'el fi digio k'ell'è corpo de Criste ço che nuy vedemo in forma de pan, e k'ell'è So sangue zo ke nuy vedemo in forma de vin? \M.\ [[...]] la forma de lo pan e de lo vino g'è romaxa azò che nuy no habiemo error ni abominatione de tocharlo con la bocha e con li dinti... || Forse da emendare in orror: cfr. Bertolini, Elucidario, p. 332.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 28.4, pag. 27: Quando 'nteso ebbe 'l re che Giosafàe / vuol escir fuor, sì n'ebbe gran dolore; / a Leon disse: - Tostamente vàe / e digli che doman, senz'altro errore, / io verrò a veder come egli stae. -

2 [Con rif. al vagare della mente:] stato di confusione emotiva; affanno, tormento (anche specif. di natura amorosa). Fras. Essere, mettere, stare in (grande) errore; trarre d'errore.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.52, pag. 106: Ben è gran senno, chi lo pote fare, / saver celare - ed essere signore / de lo suo core quand'este 'n errore.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 11.21, pag. 65: Tant'allegrezza nel meo core abbonda [[...]] membrando il suo visaggio / ch'ammorza ogn'altro viso e fa sparere / in tal manera che là 've ella appare / nessun la può guardare, / e mettelo in errore.

[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1867, pag. 63: Molto staxevano in grande error, / Quando Jhesu vene intre lor. / Jhesu Christe vene in meço / Et a lor parló lí adesso.

[4] Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.), 8.7, pag. 218: Amore [[...]] novellamente m'ha tratto d'errore / e m'ha ritornato en gioia l'affanno; / ché m'ha da voi, mala donna, diviso / e m'ha donato a tal, ch'a sé m'accoglie / e mi dona sollazzo e gioco e riso.

[5] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 839, pag. 129: Lo dodhesen marturio, k'è pez al peccaor, / Sí è el desperao: quel è compio dolor / E pena sover pena, sover omia error, / Grameza stradurissima, stragramismo tremor.

[6] Poes. an. tosc., XIII, 2.44, pag. 171: Chi mi vede, / di te crede / ch'ag[g]ia pensagione; / [e] la fede / mi concede / ch'egli ag[g]ia ragione: / ché 'l mio core / sta 'n er[r]ore / pur di te pensare...

[7] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 6.6, pag. 125: Sì alto intendimento / m'ave donato amore, / ch'eo non saccio avenire / in che guisa possa merzè trovare. / Però lo mio talento / m'a[v]e miso in errore, / ca non volse soffrire / di non voler sì altamente amare.

[8] Poes. an. umbr., XIII/XIV (2), 3: Mia nova dança, a lo mio 'mor verace / salutal da mia parte a ctuctesore, / di' che d'erore - verrà a ferma pace, / ma no gli gravi troppo la tardança.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 129.18: Egli mi piace, e veggolo: ma quello ch'io veggio, e che mi piace, io non lo truovo: sì grande errore tiene me amante.

[10] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 3.13, pag. 696: Solo una grazia t'addomando, Amore: / fa ch'io non pèra sotto 'l tuo pennello, / però che vi sirìa gran disinore, / sed io morisse d'un picciol quadrello; / da puoi che tu m'hai messo in tanto errore, / fa ch'io non mòra nel tempo che gello.

3 Cattiva valutazione della realtà o di una sua manifestazione det. (specif. il considerare vero ciò che è falso o viceversa).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 100.4: E trovamo e·llo guardo de lo popolo al desegnamento de l'ombre che so' e·lla luna grande variazione e grande errore: [[...]] tale dice che li vede uno omo empiccato, e tale dice che li vede doi òmini che se tengono per li capelli...

[2] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), tenz. 1, canz. 3.15, pag. 457: Gente d'errore, come alcuno lauda / lo vizïoso Amor, così nol chiamo: / Morte l'apello...

[3] Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.), 22n.17, pag. 686: Io prego quel che verità se disse / che la demostre s'è nel vostro core; / che ne remova, se cie fusse erore.

[4] Lucidario ver., XIV, II, pag. 141.18: Deo crea cotidianamente novelle anime e novelli corpi, [[...]] e devem-lo credere firmamente, che se Deo aveso create le anime al començamento tute quante, dunca çascauno se recordarave de semilia anni e de plu, che ben è tanto che 'l mondo fo fato, e l'omo non sa com'eli vae se no solamente Deo, unde serave tropo grando erore chi 'l credesse.

- Falso errore.

[5] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 113.6, pag. 622: Poi sono innamorato, vo' servire / ed ubidire in tale guisa Amore, / che ciascun bono amante possa dire / c'ogn'altro avanzi in aquistare onore, / per vostro presio crescere e 'nantire, / senza ripresa d'alcun falso errore...

- Locuz. agg. Di grande errore: radicalmente sbagliato.

[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. D. 1.7, pag. 383: tu hai openïon di grand'erore, / sì come mostra l'asempro c'hai dato.

3.1 Cattiva valutazione sensoriale (spec. visiva), che porta il soggetto a percezioni deformate della realtà o alla percezione di oggetti privi di consistenza fisica.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 51.13: Ma quandu eu nunciai kisti cosi a lu meu patri Anchises, illu si truvau ingannatu per lu erruri di li ochi soi et canuxiu appressu la dubiusa skecta di lu patri et di la matri...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 13, vol. 1, pag. 101.9: l'uomo in sogno ha fantasia o di essere ricco, o di essere prete, o in certa signoria, o in certi diletti, le quali tutte cose poi, quando si sveglia, trova false e vane. Or così, dico, addiviene di questo errore, che dormendo pare a molte diventar gatte, o altre bestie, e di andare in certi luoghi, e far certe cose, e poi quando si svegliano, si trovano pur in su i letti loro.

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 1.12, pag. 10: Recando adunque la mente, smarrita / per la vostra virtù, pensieri al core, / che già temea della sua poca vita, / accese lui di sì fervente ardore, / che uscita di sè la fantasia / subito entrò in non usato errore.

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 7, vol. 2, pag. 173.31: sic la facchi di Cristu a li disscipuli, li quali eranu sì astranii di la fidi di la resurrectiuni di Cristu, apparia a li ochi loru strania et peregrina, et quandu cridectiru Cristu resussitatu cunuxeru lu voltu di Cristu [[...]] Non fu addunca apparencia fantastica, ma fu erruri fantasticu in li disscipuli, et propria figura in lu salvaturi.

- Plur. Oggetti sprovvisti di consistenza fisica ma percepiti come esistenti da un soggetto senziente (per effetto del distacco della sua coscienza dalla realtà oggettiva).

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.117, vol. 2, pag. 258: Quando l'anima mia tornò di fori / a le cose che son fuor di lei vere, / io riconobbi i miei non falsi errori. / Lo duca mio, che mi potea vedere / far sì com'om che dal sonno si slega, / disse...

[6] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 272.18: 115. quando il suo animo tornòe dalla detta visione alle cose, che sono fuori di l[u]i vere, elli riconobbe li suoi errori non falsi, cioè non li riconobbe con falsa apparenza.

[7] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis III.139, pag. 219: E vidi a qual servaggio, ed a qual morte, / A quale stratio va chi s'innamora. / Errori e sogni ed imagini smorte / Eran d'intorno a l'arco triumphale / E false opinioni in su le porte...

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 15, 115-126, pag. 358.42: Io; cioè Dante, ricognovi i miei non falsi errori; cioè ricognovi veramente li miei errori, stati veri e non falsi; cioè ch'io era veramente ito errando co la mente sopra le ditte tre istorie.

- Fras. Prendere errore: avere percezioni sensoriali illusorie.

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 5, pag. 417.20: molte volte nelle cose da lui [[scil. Giotto]] fatte si truova che il visivo senso degli uomini vi prese errore, quello credendo esser vero che era dipinto.

3.2 Opinione o comportamento non conforme al suo oggetto o alla sua intenzione (segnatamente secondo una norma condivisa); stato di chi non valuta correttamente la realtà (per ignoranza, fraintendimento o inganno). Fras. Cadere, vivere in errore.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 17.17: E così per errore e per nescitade la cieca e folle ardita signoria dell'animo, cioè la cupiditade, per mettere in opera sé medesima misusava le forze del corpo con aiuto di pessimi seguitatori.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 6.23, pag. 15: Lungo tempo azo soferto / ché non volsi ademostrare / lo meo 'namorar cuperto: / non finava de pensare, / vogliendomene cellare, / ch'altri non ve s'adornasse. / Lo meo cor se ne sotrasse / per vui, dolze donna mia. / Disiando 'l vostro onore / me parea sentir afanno, / perch'eo non ce volsi erore / e desplacemento o danno.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 18, pag. 260.27: perciò ellino debbono maggiormente giudicare per le leggi, che secondo la loro volontà e la loro credenza, acciò che nel lor giudicamento non abbia errore.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 11, pag. 455.8: E ingannato, per errore, a perseguitare i cristiani, fue terzo da Nerone...

[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 33.18, pag. 122: Chi non entra per via / che sia dritta, già mai / non troverà l'amore, / né sapreb[b]e che sia: / cercar potreb[b]e assai, / e vivere in erore. / A le vere scritture omo dee / ricorrer, per savere / le diffinite sentenze e le cose...

[6] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 6, pag. 21.6: la Rason dice k'el no desdece né sta male se 'l savio homo correie lo so errore, anke li à reputato a grande sapere.

[7] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1633, pag. 394, col. 2: Ancora te prego, Jhesu, / de chiunqua ad mi à lesu / tanto lu emperadore / collu sou malu core / quanto qualunqua altro homo / affiso me à quanto et como, / perdunali, Signore; / cha llo fa per errore, / che no sa que sse fare / nè da que sse guardare.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 144.4: Tutta la universitati di li Athenisi per instintu di iniquissimu et di crudilissimu erruri avia dunata una malvasa sentencia supra la capu di li X preturi, li quali avianu distruttu lu naviliu di quilli di Lacedemonia.

[9] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 4, pag. 32.13: Ma per contrario fanno molti, cioè, che accecati del dolore, e della tristizia, caggiono in errore, dicendo che Iddio non ha provedenzia del mondo, o che egli non è giusto giudice.

[10] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 35, vol. 2, pag. 275.17: Li tribuni [[...]] si sforzaro di pregare il dittatore, ch'egli perdonasse all'errore umano, e alla giovenezza di Fabio...

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 296, pag. 22: O quanta falsità, o quanto erore, / che Pilato non ave provedenza / tanta, ch'el chognosese el so fatore!

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 125.30: Adunqua vitio oy acto de soperbia a li facti nuostri, e specialmente a quisto, schifemolo quantuncha potimmo azò che li facti nuostri se pozano rectificare per bona iusticia, e contra de nuy non se poza opponere errore, né nulla soperbia.

- Dottrina non conforme a quanto è considerato vero, falsa credenza.

[13] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1867, pag. 87: donqua, per voi sia comandato / k'el monum[en]to sia guardato, / açò ke li discepoli suoi / non furassaro lo corpo a noi, / k'elli andassaro poi dicendo, / tençone enfra noi metendo, / ke del sepolcro fosse levato / et da morte resuscitato; / et cusì sirea l'errore / enfra noi molto pegiore / ke non sirea en prima [es]suto / se çò non fosse devenuto».

- [Con valore anche latamente giuridico:] azione criminosa, malefatta.

[14] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 41, pag. 216.36: In quanto poco spazio di terreno sono morti cinque crudeli cittadini, dove la giustizia si fa e punisconsi i malifattori di mala morte! [[...]]: e de' loro errori furono puniti.

[15] Stat. pis., 1321, cap. 75, pag. 254.3: Sopra tucto ciò, possiamo noi consuli della dicta corte [[...]] congnoscere, diffinire et arbitrare comandare ciò che a noi u a loro parrà diricto, di tucti et ciascuni errori et fraude li quali fusseno u commectessenosi intra li suditi della corte, u d'alcuno della corte subdito.

[16] Lett. volt., 1348-53, pag. 179.33: E ' grandi errori e falli che poi Bernardo predecto, come si sa, indebitamente e iniustamente à commessi contra lo nostro vescovado, [[...]] liberamente gli perdoniamo...

- Tenebre (nebbia) di errore: [anche con valore neg. dal punto di vista morale].

[17] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 17.13, pag. 191: Non sai ch'è legge; ché pur legge è luce, / che tenebre d'errore e torto isfaccia / e dirittura affaccia.

[18] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 129, pag. 119.20: El voleva la humana generation, k'era in tenebrie de error, redur a la lux de veritae.

[19] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 20.27: Così adunque, o splendido lume della mia mente, col privarmi della vostra amorosa vista, ha Fortuna risoluto la nebula dell'errore per addietro da me sostenuto.

[20] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 240.9: Mente cieca degli uomini, con quante tenebre d'errore tu se' sommersa, che tu riputi le cose sole pessime esser buone!

[21] Poes. an. tosc. or., XIV, [75].18, pag. 84: De la redention cantate ongnora, / si piangiar no 'n potete con dolore, / ché la verace luce è facta scura / et tutto 'l mondo è tenebre d'errore...

- [Prov.] L'ignoranza è madre dell'errore.

[22] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 1.2, pag. 33: Come dicon li savi naturali, / l'ignorantia fu madre de l'errore, / onde da le' procedon tutti mali.

- Fras. Essere in errore: trovarsi in difficoltà o nell'incapacità di valutare correttamente qsa, sbagliarsi.

[23] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 102.30: Ancora, sono da trovare luoghi di forma e natura disiguali, acciò che apertamente sieno manifesti; perché, se n'avrai trovati di quelli che sieno simiglianti, sara' in errore per la similitudine, e non ti accorgerai nel quale de' detti luoghi avrai le 'mmagini allogate.

[24] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 73, pag. 80.4: Alguni pensa che questo eupatorio sea una herba che vene chiamà argimonium. Ma li xè in errore, perché questo argimonium è una altra herba da questa.

[25] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 48.31: E quilli chi teneano in opinione che la grande Grecia, zoè Ytalia, fosse andata a distructione di Troyani volcero dicere che chiste Mermidones, habitaturi de Thesalia, sì fossero state Abrucise [[...]] Ma cutale dicituri chi tenono tale opinione so' in errore, concessa de cosa chi li Mirmidoni sì s'appellano habitaturi de Thesalia...

- Locuz. agg. Di (grande) errore: dal comportamento inopportuno o scorretto.

[26] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 302, pag. 858: I Lambertaci, a chui arde 'l core, / ché sempre fono pur de grande erore, / suxo la piaça cum gram furore / forno aschirati.

[27] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 99.10, pag. 80: Or come fu Morte di tanto errore / che ti uçise e mi à lasato?

- Locuz. avv. Per errore: in modo insostenibile o che possa dar adito a dubbi. || In opp. alla locuz. avv. Per certa scienza.

[28] Doc. pis., 1288-1374, [1338], pag. 756.13: Pagatrice a queste cose è monna Fia, moglie che fue del suprascripto Bindo Agliata, et madre delli suprascripti fratelli venditori; et etiamdio è principale difenditrice in suo nome proprio, per certa scientia, et non per errore.

[29] Doc. fior., 1360 (8), pag. 204.17: E ancora alla detta compra che 'l detto Giorgio fece delle dette case dal detto messer Andrea di Nardo per lo modo sopradetto per certa scienza e non per errore spontaneamente promettiamo e convegniamo al detto Giorgio ricevente per sé e per le sue rede la difesa delle dette case...

3.2.1 [Con rif. alla dottrina pagana o eretica (anche fras. Essere a errore; mettere, tenere in errore; trarre dall'errore; locuz. agg. Di grande errore)].

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 182, pag. 530: la raina Çoçabel [[...]] aucìs li profeti e lo marì soduse; / lo regno d'Israel en grand error aduse, / ke le ydole d'Obel molti adorar conduse...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 419, pag. 252: Iesú Crist, vezando / Le ovre iust e sancte k'el era demenando, / Dal paganes error lo trax illuminando / Per una visïon la qual ghe fo monstrando.

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 17: lo spirito manifestame(n)te dice che ala fine del mondo si parterano aiqua(n)ti dala fede acte(n)dendo a spirito d'e(r)rore, (et) d[o]ctrina di dimoni...

[4] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 38, pag. 68.19: conoscendo per certo che dell'uomo non potea ravere alcuna signoria mentre che da lui non discacciasse la Fede che Cristo li avea data, seminoe nel mondo molte Risie, e fece credere molte Fedi, acciò che mettesse l'uomo in errore, e non sapesse che si credesse né qual fosse la verace Fede di Dio.

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 52.15, pag. 205: Levòse l'idolàtria col suo pessimo errore: / puse en arte mageca li signi del Segnore, / encecò gli populi...

[6] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 164.9: A la quala oppinion par parlar il contrariy Plato, intendant che quand l'anima se manda in l'human corp per voluntà de De, ela è plena de tute scientie et à cognosciment de tute colse [[...]]: via, al mè parir, de grand error e contra la credanza catholica.

[7] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 552, pag. 275: «Odi, imperadore, quel ke te vojo dire, / fa taxere sta çento ke tu me possi odire; / [t]u fai una mateça ki è de malvaxia, / recogi qui sta çento con tego en compagnia, / adori le ydole cun esso lor / e fay to sacrificio ki è de grande errore...

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 13.3, pag. 151: San Silvestro chi sanasti / de la lévera Constantim, / e de error lo revocasti / a lo crestïam camin, / scámpane de li contrasti / de li mortar assasim, / e menaime a queli pasti / chi àm doçor senza fim.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 4.5, vol. 2, pag. 53: e questo è contra quello error che crede / ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda.

[10] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 291, pag. 378, col. 2: E tu medemme èy erratu / se l'idolu ài adoratu; / or leva su lu core / et esci de quisto errore, / ad Jhesu Christo cridi...

[11] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 29, pag. 112.8: kistu episcupu arrianu prigau allu episcupu de Spuliti, ki era viraiu xristianu, ki li divissi conchedere una ecclesia, in la quale poctissi celebrare sicundu lu soy errure.

[12] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 48, vol. 2, pag. 106.9: Lo quinto articolo è della resurrezione delli morti, della qual parla s. Paolo ai Romani, e dice: Tutti certamente risusciteremo. E contra questo articolo sono molti errori. Lo primo è lo errore di Valentino, e delli Saducei, e di altri molti, li quali negano la risurrezione della carne...

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 25, pag. 121.34: de subito veççen luxe e un schiaror grande, e cognessen per la lume de Cristo e per la doctrina vraxa del so' sancto evangelio che quî lor falci de' eran malvaxi demonij e spiriti maligni chi gli havevan tanto tenpo ceghai e abacilai e posseui e tegnui in sì grande error.

[14] Preci assis., XIV pm., 13, pag. 141.33: Anchi per saracini, pagani, tartari, heretici, sismatici, turchi, iudieri [[...]], che [esso] Iesu Cristo crocefisso [[...]] ro dia del lume della gratia che [reconoscano] luy e corregano sì gli loro errori, ke [turnino] e [per]severino sempre algli comandamenti della sancta [Eclesia et] en unitate della fede catholica...

[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 28, pag. 131.3: et congregati tutti insembli, quista questioni serrà disputata intru li nostri latini et li soy grechi; et dundi tutti si convirtirannu et concordirannu, tantu li Latini, quantu li Grechi, per difinicioni di sentencia difinita sia livatu di la Sancta Ecclesia quista xisima, oy quistu erruri...

[16] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 122.6: E cholui era fuore de l'ordine della fede, e lui stando pertinace non volse confesare el suo erore; e udito chome lui non voleva confesare d'esere in resia, molti di quegli venerabili dottori cho' molte efficaci ragioni gli mostravano el suo erore, e a nulla non volse mai esmuovere l'opinione la quale teneva.

[17] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 45, pag. 104.36: pervenne ne' Campi Elisi, là dove [vide] quegli che in istato di beatitudine erano, secondo l'antico errore.

[18] Poes. an. savon., XIV, 3.22, pag. 18: pregai per la gente pagana che se pò convertire, / e quelli chi som in errore, meteli in sancta via.

[19] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 27.20: Anche in questo tiempo morìo papa Ianni, dello quale ditto ène. Quanno approssimao a morte, revocao lo errore de chi diceva ca lle anime delli beati non veiono Dio de faccia.

[20] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 164, S. Cecilia, vol. 3, pag. 1460.18: Disse Almachio: "Dunque è a errore tutto il mondo, e tu e 'l fratello conoscete il vero Dio?" Valeriano rispuose: "Noi non siamo soli, ma innumerabile moltitudine ha ricevuto questa santitade".

3.2.2 [In contesti relig., con valore moralmente neg.:] peccato. Fras. Essere, tenere in errore; trarre (fuori) dall'errore.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.194, pag. 898: Ancora vi sapria insegnare [[...]] perké Caino Abel uccise / e cui l'errore imprima mise / e come Ispagna si conquise / pei paladini. || Contini, PD, p. 898: «Allusione a Eva?».

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 786, pag. 47: Lo re de gloria, Jhesu Christo [[...]] Infirmi, cegi e cotal çente, / El gi sanava incontinente; / El convertiva li peccatore, / Traçeva fora deli errore.

[3] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 198.2: e lo pessimo erore dela luxuria sì deruinà e caçà via la mea siencia, per la qual causa la nostra gracia sì fo sorda a ti quando tu mo' clamavi mercé.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 63, pag. 213: Quella è adess im pei davanz lo Salvator, / Adess prega 'l so fio per tug li peccaor, / E se i soi pres no fosseno, tant è 'l mond in error / Ke De n'abissarave a fog e a calor.

[5] Poes. an. urbin., XIII, 33.37, pag. 612: Tornatevo all'altissimo Signore, / e ddeiate lassar per lo So amore / le nemistati, l'odïo e ll'errore / e nno vollate gir plu desvïati.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 45.9, pag. 176: Nel primo modo appareme ne l'alma Deo segnore: / da morte suscitandola per lo suo gran valore, / fuga le demonia che me tenea 'n errore; / contrizion de core l'amor ci ha visitato.

[7] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 4.19: Dundi, volendu chascunu fidili christianu devotamenti pinsari, truviria ki la natura humana [[...]] incursi infra li altri tri erruri, zoè ingnorancia, concupiscencia et malicia...

[8] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la biastema, vol. 1, pag. 118.20: l'incomenzamento de mara lengua si è follia e a la fim si è error pessimo.

[9] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 3.8, pag. 20: Gli amanti morti per carnale amore / un vento mena sempre percotendo, / a dimostrar che nel mondo vivendo / son dal voler menati con rancore, / [[...]] / la stimolata volontà seguendo, / andando come piace al suo errore.

[10] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), I, ott. 3.7, pag. 4: Egli è ragion, Signor, che la bellezza, / quando con la virtú si vede unita, / sia gloriata con felice altezza, / acciò che piú da tutti sia gradita; / ché, poi che giugne la crudel vecchiezza, / donna non è per virtú reverita; / e ciò si vede nel mondano errore / ch'oggi non s'ama il frutto, ma sí il fiore.

[11] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.45, pag. 38: Ahi quanto mi paríen pien' di terrore / uscir fuor del terrestre paradiso, / ciascun conpunto del suo primo errore...

[12] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.7, pag. 119: Cossì se può per effetto vedere / che amor desordenato, ingannatore, / èe principio de errore / e guida l'omo ala morte exsecrata.

- Comune errore: peccato originale.

[13] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 295.25: egli è sapienzia il convertirsi alla natura, e tornare là, onde il comune errore ci avea cacciati.

- [Per citazione dei Dialoghi di Gregorio Magno:] maestro di errore.

[14] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 1, pag. 8.6: Non dovemo prendere adunca exemplo e dire may: 'chilli sancti fecero e dissero tale cosa senza mastro, adunca eo non vollio mastro'; chè se nuy fossemo cussì insignati da lo Spiritu sancto como foro chilli, non averìamo bisogno de autro mastro, como chilli non de appero bisogno; che sse nuy ni volissemo confidare de nuy, senza mastro, diventarìamo mastri de errore».

[15] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 1, pag. 11.16: La libertade e singolare privilegio di quelli non si dee recare in esempio communemente, aciò che così ciascuno presuma, e dicasi pieno di Spirito Santo, e ricusi e schivi esser discepolo di uomo, e diventi maestro di errore.

[16] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 279.30: Ma e' si truovano alquanti, che sono tanto ambiziosi e volonterosi dell' essere maestri e d'insegnare altrui, che non apparano innanzi quello che debbono insegnare; e imperò che hanno troppo gran fretta, non volendo essere discepoli di verità, diventano maestri d'errori.

[17] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 1, pag. 77.15: se così çascum presuma e diga sè esser pin de Spirito Santo, recuse e schive de esser discipulo d'omo, devegna maistro de eror.

- [Con rif. al peccato originale:] pomo dell'errore.

[18] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 2.48, pag. 70: Cotanto amo, / che pur bramo / d'incarnare infra l'amore: / sto ne' ramo / più ch'Adamo / per lo pome de l'erore.

- Fras. Via dell'errore.

[19] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 179, pag. 130.6: li apostoli [[...]] menano li altri de la via de errore a la lux de veritade e de iustixia.

[20] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 15, par. 2, vol. 2, pag. 27.19: Predica lu cumandamentu meu et fa, quantu tu sai et quantu poi, livari li audituri toi da la via di erruri, et minali a la via di la viritati et a la via di debitamenti cunuxiri Deu et sirviri cum santi operi a Deu.

[21] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 12, vol. 6, pag. 128.5: [24] Però che molto tempo elli andarono per la via dello errore, giudicando essere iddii quelle imagini le quali colle mani feciono indarno, vivendo a modo di stolti e di fanciulli.

3.3 Azione o effetto del distogliere l'attenzione da ciò che si sta facendo, distrazione.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 60, vol. 1, pag. 397.7: Qui si comprese la malizia di questo fallo: se per errore fu comesso, gran vergogna fu al savio avocato, se per malizia, meritò grave pena...

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 115, S. Bernardo, vol. 3, pag. 1009.4: Però che 'n tale maniera avea levato le dilettanze de la gola, che grande parte avea perduto il conoscere de' sapori; ché essendoli dato a bere l'olio per errore, sì 'l prese a bere, e non lo conobbe se non quando si trovò unte le labbra. Ancora il saime crudo offerto a lui per errore, molti dì il mangiò per butirro.

3.3.1 [In un registro contabile:] registrazione di un dato non rispondente al vero (compiuto per disattenzione o scarsa perizia).

[1] Doc. fior., 1277-96, pag. 399.28: Ànne dato s. XVIIJ, che lli òe abbattuti de la somma per errore.

[2] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 141.1: Questa posta avemo abbattuta quinci per detto tempo perciò che ne fù quitta per meno che non dovia dare, ma non fue abbattuta nel libro vecchio per arrore [sic] di scritte.

[3] Stat. fior., 1335, cap. 2, pag. 7.23: Et per le predette cose mandare a seguizione, il detto libro, o vero quaderno, o vero carta, aprire et disugellare si possa a' predetti frati; et scripti in quello i detti nomi, incontanente suggellare si debbia col suggello grande de la detta Parte, acciò che se errore ne le dette cedole aparisse, si possa et debbia ricorrere al detto libro...

[4] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 80.5: Iohanni di l'auliva per lu annu di la xij.a ind. pagau in foliis viij, ma resta ad pagari per lu annu presenti di la xiij.a ind., quia in la presenti pagina uni esti scriptu pagatu fu erruri.

- [Con rif. ad una specif. figura istituzionale fiorentina, preposta a risolvere le contese circa eventuali imprecisioni nei libri del Monte, anche nella locuz. nom. Ufficiale degli errori del Monte].

[5] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 6, pag. 138.24: Li governatori delle gabelle del Comune di Firenze [[...]], li oficiali delli errori del Monte [[...]] et qualunque altri oficiali del Comune di Firenze, alle cui mani [[...]] perverrae della pecunia o delle cose del Comune di Firenze, sieno tenuti e debbano quella e quelle bene e diligentemente salvare...

[6] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 16 rubr., pag. 146.36: Li oficiali del Comune di Firenze diputati e quelli che si diputeranno sopra li errori de' libri o registri del Monte e quelli che per lo tempo saranno e le due parti di loro, etiamdio li altri absenti e non richesti, possano e a lloro sia licito, una volta e più e quante volte, dichiarare tutti e ciascuni dubbii che fossoro o siano per inanzi tra 'l camarlingo de l'oficio del Monte, presente e che sia per inanzi, et coloro che debbono avere e ricevere dal Comune di Firenze sì come creditori del Monte, per le loro paghe e pagamenti avere e conseguire...

3.4 Difficoltà di valutazione o di interpretazione della realtà o portata di un oggetto o un'opinione, possibilità di dubbio o fraintendimento. Fras. Mettere in errore.

[1] Doc. bologn., 1295, pag. 195.18: Salvo che se alchuna oscuritate o alchun dubio nascesse dentro loro per chason d'alchuna di queste cose ch'enno qui scritte, che quelle oscuritati, dubij o errori se possano declarare e difinire dentro loro per gli sovrascritti ser Bertholo de Bellondino e Reghetto da le Querçe e per frà Petriçolo da l'Avesa...

[2] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.96, pag. 386: Legisto che buon pregio vol seguire / Convien c'aprenda retto iudicare, / Ed in bel proferire e 'n bel parlare, / Error chiarare, quistion difinire...

[3] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, dist. 1, 5, pag. 198.7: Item, conciosiacosachè nello Statuto dell'Arte de la Lana predecta sieno molte rimesse et aggiunte, e molti capitoli cassi; per la quale cagione lo Staduto pare non bello, ma ladio, e per ciò potesse nascere alcuno errore; statuimo et ordiniamo...

[4] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4624, pag. 171: E vollé vu meter in eror / Tuta la fe, che nuy tegnimo, / E lla credença, che nuy avemo?

[5] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 60, par. 2, vol. 1, pag. 448.19: E acioché 'l presente capitolo niuno errore enduca, che ennante la vendegione e stabilimento degl biene d'alcuno se degga piubecamente bandire per la cità e borghe de Peroscia...

[6] Poes. an. fior., a. 1347, Io son per farvi chiaro.1, pag. 219: Io son per farvi chiaro s'alchuno errore / voi fictaiuoli o altrui occupasse; / di grano o biada e' vi dirò il valore.

[7] Stat. venez., 1366, cap. 180, pag. 94.4: CLXXX Et cum ço sia che molte povere persone, le quale ale fiade vendeno fruite et alcune altre cose sul ponte de Riolto e per i oltri luoghi de Riolto, fuora dele staçon, cum licentia e boletta di Iustiser veri, e i Ofitiali de sovra Riolto digano questo spectar al so offitio, et imperçò condampnano multe fiade le povere persone le quale credeno esser segure cum la licentia di Iustiseri, açò ch'el se remova cotal dubio et errore, consiiano i Savii...

[8] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 203.13: Et ipso nel suo proprio palazo de Laterano ad honore de Cristo hedificò la ecclesia dello Salvatore, la quale mo se dice sancto Iohanni Laterano. Et quisto fece ad zò che omne homo fosse certissimo che nullo dubio e nullo errore nella fede cristiana nel sou core era remaso.

4 Stato di cose turbato, confuso, non conforme a giustezza.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 363, pag. 338: «Mesere, io lu Te piliu, / lu falsu tradetore / ke nne enganna 'l Timore / per grande tradementu. / Spiritu de Tristitia sì fo lu engannatore, / nu Timor male mise. / Tanta li mise Accidia conscïentia de errore, / per desperatu 'l prese.

[2] a Lett. lucch., 1301 (3), 9, pag. 138.26: i(n) quella l.ra ce (n)de ma(n)drete faite che casscheduno di voi isscriva di sua mano come coe testimoniate p(er) llo v(ost)ro libro ched è cosie, sì che li arbitri possano più chiaram(en)te fare i(n) coe che d(e)vra(n)no, (e) sappiate se cosie no(n) ma(n)daste sarebeci gra(n)de errore p(er) tutti li altri che sono accuçati.

[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 91.7, pag. 636: De quanta engiuria pieno è quel travaglio, / dove fo messo el superbo furore, / el qual se perdonate, tanto errore / ne seguirà, che nel pensèro abaglio.

- Fras. Avere errore di qsa: risultare incerto circa le proprie percezioni o il proprio modo di essere (in conseguenza della percezione di qsa o del suo attuarsi).

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 534.15: 34. Come quando la nebbia ec. Questa similitudine è assai aperta, la quale reca l'Autore alla sua materia: e dice, come più s'apressava alli giganti, meno errore avea di loro, però che conoscea quello ch'erano; ma aveva più paura...

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 4, 6.5, pag. 47: Chi è 'l tuo creatore? - / Barlaàm disse: - È quel verace Iddio / che fece cielo e terra per amore, / e questo Iddio el qual sempre desio / è tre e uno, senza averne errore, / in questo mo[do] come ti dich'io: / è 'l Padre, ['l] Figlio e lo Spirito Santo / ed è pur uno iddio quel ch'io ti canto.

4.1 Fras. Errore di fortuna, della natura: stato di cose non conforme a quanto costituisce la normalità (assunta a metro di giustezza), dovuto a fenomeni casuali.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 58.2: lu virili animu di la quali [[Lucrezia]] per malignu erruridi fortuna appi in sorti corpu di fimina...

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 49, pag. 172.23: L'enfirmitate le quale se fa da errore de la natura so(n)no q(ue)lle le quale p(er)vene q(ua)n la natura e(r)ra i(n) la format(i)o(n)e dellu filgio, çoè q(ua)n nase lu cavallu colle gambe corte, voi con l'ongne corte dinançi, voi deretro, voi in altra, voi i(n) una et ambedue p(ar)te, voi q(ua)n lu m(em)bro no(n) à luco naturale.

4.2 Non conformità di un oggetto (prodotto da un'azione) alla sua intenzione o alla sua funzione, imperfezione, difetto.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 508.1: <Ser Torello f. ser Guiglelmo> Tuccio Bonetti p(er)ché stettero a cernere li focholari (e) a purifichare gl'erori de' deti focholari p(er) v dì, s. v.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 48, vol. 1, pag. 373.9: Ma guardati nel dicianovesimo anno del salto della Luna, cioè a dire del die che cresce in tutti dicianove anni, secondo che 'l conto dice qui sopra. Che di ciò addiviene uno errore del mese di giugno: chè quando la Luna dee essere giudicata di trenta dì, secondo le patte, ed ella è prima.

[3] Doc. fior., 1356 (?), pag. 250.6: Anchora, è chomesso erore sopra le dette cholone, però che le mura sono piue grosse da l'uno lato, che da l'antro.

- Locuz. agg. Senza errore: privo di difetti, perfetto.

[4] Poes. an. perug., c. 1367, 3.12, pag. 376: non volglio che tu crede / che già me dolglia stando qui per te, / né ancho de morir per quilla fede / qual tu donassti senza errore a me...

5 Divergenza di opinioni circa la valutazione di un det. evento o oggetto (passibile di scatenare ostilità), malinteso, discordia. Fras. Essere in errore.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 26.8, pag. 309: A l'aire claro ò vista ploggia dare, [[...]] e dui guerreri in fina pace stare, / e 'ntra dui amici nascereci errore.

[2] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 56.11: In questo tempo il Popolo di Firenze per errore, che li aveano co' grandi, fecero certi ordinamenti, li quali fecero chiamare di giustizia, avvegna che di vero si poteano dire di tristizia per quello, che n'è seguitato...

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 369, pag. 81: Facta fo questa briga fra loro per li confini / Da l'una parte ad l'altra, ché erano vicini; / Et non era lo errore per cinque provisini, / Ma per pagare la colta, che montava firini.

[4] Doc. castell., 1361-87, pag. 193.36: It. xviij s. de che fo enn errore co(n) la Giacopa d(e) g(ra)no sì che No·lle pone(m)mo.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 54, terz. 53, vol. 3, pag. 105: Poi, come invidia nasce tra' vicini, / dov'era pace, nacque grand'errore / tra i due fratelli, e non da picciolini.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 71.14: Era questo don Ianni in errore collo re Alfonzo, ché no·lli favellava e derobare faceva, perché reprenneva lo re, lo quale con soa reina stare non voleva, anche stava con una badascia - madonna Leonora avea nome -, como io' diceremo.

- Errore civile: discordia intestina.

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 32, pag. 341.32: Scipione [[...]] disse, sè non con quello animo andare a vendicare quello peccato, col quale poco avanti aveva sanato l'errorecivile.

[u.r. 06.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]