ESPIAZIONE s.f.

0.1 expiaccioni; f: espiazione.

0.2 DELI 2 s.v. espiare (lat. expiationem).

0.3 Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N L'es. giordaniano, cit. da Crusca (3), trasmesso anche a TB e GDLI, potrebbe essere un falso rediano: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.

0.7 1 [Relig.] La tensione interiore finalizzata alla redenzione (dal peccato), conforme ai principi ed alla ritualità della religione cristiana. 2 [In volgarizzamenti di testi lat.:] rito religioso praticato al fine di propiziare la divinità, stornando il fato sfavorevole.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 22.06.2006.

1 [Relig.] La tensione interiore finalizzata alla redenzione (dal peccato), conforme ai principi ed alla ritualità della religione cristiana.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 20, vol. 1, pag. 59.1: Et comu Deu ordinau ki a lu misi di lu septembriu fussi factu lu sacrificiu et lu diiuniu di la expiaccioni et di la remissiuni di li peccati, cussì ordinau ki, in lu iornu di la passioni di Cristu, cui fachissi devotu diiuniu da omni peccatu…

[2] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Molte volte si cerca l'espiazione de' peccati, più per una forzata apparenza… || Crusca (3) s.v. espiazione.

2 [In volgarizzamenti di testi lat.:] rito religioso praticato al fine di propiziare la divinità, stornando il fato sfavorevole.

[1] F Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 3, cap. 36: Nè l'altro console Fabio che stava accampato a Cales ardiva di passare coll'esercito il fiume di Volturno: e occupato primamente nel ripetere degli auspicii, e dipoi a Roma nell'espiazione de' prodigi che ivi erano nunciati, rispondevano gli aruspici, che non facilmente si poteva sacrificare. || Pizzorno, Deche di T. Livio, p. 258.

[u.r. 01.06.2010]