ETERNARE v.

0.1 eternae, etterna, etternare.

0.2 LEI s.v. aeternare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.).

0.7 1 Fare in modo che qsa non abbia fine, duri per sempre. 1.1 Pron. Diventare partecipe della beatitudine soprannaturale, che non ha mai fine.

0.8 Maria Clotilde Camboni 25.07.2006.

1 Fare in modo che qsa non abbia fine, duri per sempre.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 130, pag. 519.22: quanto è picciolo stato lo spazio del nostro matrimonio, il quale noi pregavamo gl' iddii che 'l dovessero etternare!

[2] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1343] 22.22, pag. 387: Dunque, provido t' arma di prudenzia, / ch' etterna i regni, sì che glorïosa / dirsi possa per te la tua Florenzia.

1.1 Pron. Diventare partecipe della beatitudine soprannaturale, che non ha mai fine.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.85, vol. 1, pag. 252: ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora, / la cara e buona imagine paterna / di voi quando nel mondo ad ora ad ora / m'insegnavate come l'uom s'etterna: / e quant' io l'abbia in grado, mentr' io vivo / convien che ne la mia lingua si scerna.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 290.19: colui ch' ha signoria spirituale, dé mostrare come l' anima s' etterna...

[3] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 42.8, pag. 92: ch'eo possa narrare e departire, / chi ènno in paradiso per gaudere / sempre eternae...

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 12, 1.6, pag. 150: di Cristo, reina superna, / che di pregar per noi mai non ristai / colui che tutto fe' e ben governa, / perch'e' ci guardi da gli etterni guai / e ci conduca dove l'uom s'etterna...