GRAVIDARE v.

0.1 gravedata, gravida, gravidarai, gravidarese, gravide.

0.2 DELI 2 s.v. gravido (lat. gravidare).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: A. Pucci, Libro, 1362 (fior.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.5 Nota il part. pass. forte gravida.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Rendere gravida (una donna). 2 Assol. Trovarsi in stato di gravidanza, concepire un figlio e portarlo in grembo fino al momento del parto (anche pron.).

0.8 Elisa Guadagnini 05.07.2006.

1 Rendere gravida (una donna).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.33, pag. 7: Puoie che consentesti, lo figliol concepesti, / Cristo amoroso desti a la gente dannata. / Lo monno n'è stupito: concéper per audito, / lo corpo star polito a non esser toccata! / Sopr' onne uso e rascione aver concezione; / senza corruzione femena gravedata!

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 81.31: disse la reina: «Che farà Filippo di me ala sua tornata trovandomi col corpo grande?». Rispuose il maestro: «Non temere, che quello iddio che t'ha gravida t'aiuterà».

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 121.11, pag. 144: Né lascia questo divenire antiquo / l' infamia tüa, ché nel cinquantesmo / gravidaavevi quella cui tenevi. / O crudel patre, o sacerdote iniquo! / Poi, dov' uom scarca 'l ventre, per battesmo / si died'a quel cui generato avevi.

2 Assol. Trovarsi in stato di gravidanza, concepire un figlio e portarlo in grembo fino al momento del parto (anche pron.).

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, osservazioni, pag. 71.2: costui sanza alcuno legittimo figliuolo era stato gran tempo, e non meno di lui, la sua legittima sposa, dolendosi che ligittima erede avere non poteva; [[...]] dopo molti argomenti, la Reina gravida; e una figliuola femmina partorì...

[2] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 2, pag. 24.17: Et l'angelo li disse: «Non temere, Maria, sapiando che tuj (sic) atrovata grande apresso de Dio, (31) onde tu te gravidarai et se (sic) parturirai figliolo et poragli nome Iesù.

[3] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 194.16: Nerone [[...]] commandao alli savii et philosophi che tenea nella soa corte che per omne modo devessero ordenare che lui potesse concipere et gravidarese et che uno figliolo masculo del sou corpo facesse.

[u.r. 05.02.2007]