GRAVIDEZZA s.f.

0.1 gravidezza, gravidezze.

0.2 Da gravido.

0.3 Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.).

0.7 1 Stato (di una donna) che dura dal concepimento al parto di un figlio, reso manifesto dall'ingrossamento del ventre. 1.1 Periodo di gestazione di un figlio (da parte di una donna o della femmina di una specie animale). 2 Estens. Ingrossamento ed appesantimento corporeo (specif. del ventre, causato dall'ingestione di un'eccessiva quantità di cibo). 3 Scarsa finezza di modi, grossolanità.

0.8 Elisa Guadagnini 04.07.2006.

1 Stato (di una donna) che dura dal concepimento al parto di un figlio, reso manifesto dall'ingrossamento del ventre.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Canace, pag. 103.30: Già gonfiava il peso del mio viziato ventre, e le mie debili membra erano gravate della futura gravidezza.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 199.7: Quando era lo faticoso tempo ch'io dovea partorire Ercole, ed era nel decimo segnale della luna; la gravidezza mi facea stare col ventre disteso...

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 1, pag. 361.10: le pene, e le molestie, e le miserie molte del matrimonio; prima quanta è la noja della gravidezza, poi la pena del parto, e la sollecitudine del nutricamento de' figliuoli...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 79, S. Marina, vol. 2, pag. 684.16: era sua usanza d'albergare in casa d'uno uomo la cui figliuola, essendo ingravidata d'un cavaliere e domandata de la sua gravidezza, appuoselo la colpa a Marino monaco.

1.1 Periodo di gestazione di un figlio (da parte di una donna o della femmina di una specie animale).

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 17, par. 3, pag. 374.5: «Io vidi una donna, che in sua gravidezza le venne uno disiderio di mangiare della carne dell' uomo; e mangionne e perdeo que' vizi».

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 12.2686, pag. 289: È velenoso vipera serpente [[...]] In gravidezza uccide il suo marito / E con li denti lo capo gli scorza / Sentendo il cuore ben d'amor ferito.

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 92.4: Vide la gentil donna nella sua gravidezza sé a piè d' uno altissimo alloro, allato ad una chiara fontana, partorire uno figliuolo...

2 Estens. Ingrossamento ed appesantimento corporeo (specif. del ventre, causato dall'ingestione di un'eccessiva quantità di cibo).

[1] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 4, pag. 248.20: Non ti sia amica la gravidezza del ventre; troppa misera cosa ène che il corpo s'impigrisca ne' cibi.

3 Scarsa finezza di modi, grossolanità.

[1] F Fr. da Barberino, Regg. (ed. Sansone), 1318-20 (tosc.): E quando siede a tavola, non giaccia e non vi tenga suso le braccia, perciò che questo si è segno di gravidezza. || Sansone, Reggimento, p. 276.

[u.r. 20.04.2007]