ARITENERE v.

0.1 aretene, areteneia, aretenere, aretenute, artegnia.

0.2 Da ritenere.

0.3 Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 2.

0.4 In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Esopo ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Tenere fermo o chiuso, non lasciar andare: rinchiudere (una persona); fig. contenere (le parole), non esprimersi. 2 Pron. Fermare il passo, arrestarsi. 3 Tenere presso di sé: ospitare (una persona).

0.8 Rossella Mosti 11.07.2006.

1 Tenere fermo o chiuso, non lasciar andare: rinchiudere (una persona); fig. contenere (le parole), non esprimersi.

[1] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 226.21: E fuoro aretenute quisti V dì entro en casa de Nicholone de Pançço...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 191.14: ingoza, idest aretenere dal gosso in zo e non exprimere.

[3] Esopo ven., XIV, cap. 62, pag. 61.25: e faxea grande asinanze mostrando ch'elo 'l volesse ferire e possa si artegnia li colpi e temperava la forza soa...

2 Pron. Fermare il passo, arrestarsi.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 6, 1-12, pag. 92, col. 1.10: Non s'aresta, no s'aretene, mai: a chi favella, a chi porge la mano o alcuna cosa, e cussí procede tanto che se spaça da tutti.

3 Tenere presso di sé: ospitare (una persona).

[1] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 216.15: e la scomunechatione fu quista: che chi l'areteneia, o davaglie forçça e favore, fosse en quilla medesema sentençia, e non poderia esare rebenedetto se non dal papa...