0.1 clamosa, clamoso, clamusu; f: chiamosa.
0.2 Lat. clamosus.
0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.).
In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. in chiamosa voce 1.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Lo stesso che clamoroso. Locuz. avv. In chiamosa voce: ad alta voce. 1.1 Che esprime sofferenza o contrarietà attraverso strepiti e lamenti. 2 [Rif. ad un luogo:] che risuona di voci e rumori, chiassoso.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 31.07.2006.
1 Lo stesso che clamoroso. Locuz. avv. In chiamosa voce: ad alta voce.
[1] F Regola di san Benedetto volg., XIV pi.di. (tosc.): acciò che 'l frate che vorrà a sé più secretamente orare, semplicemente entri, et ori, non in chiamosa boce, ma con lagrime et con intensione di cuore. || Lisi, Regola, p. 65.
1.1 Che esprime sofferenza o contrarietà attraverso strepiti e lamenti.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 6, pag. 157.5: «L'avaro è pronto a dimandare, tardo a dare (et) frontoso a negare; (et) se alcuna cosa spende, tutto li pare perdare. Ène tristo, lamentevole, clamoso, sollecito, sospecto, dubio, de l'altrui largo, del proprio scarso.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 203.29: In lu quali li homini inclusi dintra et misinci focu da sutta con longa et amuchatu turmentu et con clamusu mugitu eranu constritti di muriri...
2 [Rif. ad un luogo:] che risuona di voci e rumori, chiassoso.
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 481.18: E li luoghi dela rason convien a l'amor, chi lo possa creder?, e la fiamma spesse volte è trovada in lo clamoso logo dela rason. || Cfr. Ov., Ars. am., I, 80: «Flammaque in arguto saepe reperta foro».
[u.r. 16.03.2009]