DATIVO (2) s.m.

0.1 dativi, dativo.

0.2 Lat. dativus (DEI s.v. dativo).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Gramm.] Caso della declinazione che in lat. esprime il termine a cui si rivolge l'azione verbale e gener. corrispondente in it. al complemento di termine.

0.8 Milena Piermaria 21.04.2006.

1 [Gramm.] Caso della declinazione che in lat. esprime il termine a cui si rivolge l'azione verbale e gener. corrispondente in it. al complemento di termine.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 12, pag. 74.1: Et l'altra si è, che val tanto quanto do consiglio ad te, et allora regge dativo, et vuolsi dire io consiglio ad te, cioè io do consiglio ad te, e in questo modo l'usa ogn'uomo.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 10: [6] Dicesi lo co(n)siglio da questo verbo co(n)sulo, co(n)sulis, lo qual verbo àe due si(n)gnificassione, cioè una di dimandare (con)siglio d'altrui, (et) allora àe co(n)strutione ad accusativo, l'altra si(n)gnificatione àe a dativo, cioè di dare altrui (con)siglio.

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 39, pag. 244.27: È uno, però che uno è numero di somma perfezione, e ciò non può essere se non egli, però che è uno solo e più non ne sono, e Angeli e anima sono più. - Cuius casus? [[...]] Dativi, che dà gloria a chi la vuole, e ha dato l'essere e dà quello che ci notrica e ogn'altra cosa buona: «quia omne bonum datum est desuper».

[u.r. 19.02.2022]