0.1 dditrajiri, detraçando, detraçe, detracte, detracto, detraea, detraendone, detraente, detraere, detraeste, detraevano, detragano, detragga, detraggano, detraggase, detragge, detraggere, detragghi, detraggi, detraggiamo, detraggo, detraggono, detrahendo, detraiemmo, detraiendo, detrano, detrar, detrare, detrarli, detrarranno, detrarre, detrasse, detrassero, detrassine, detrate, detrattene, detratti, detrattine, detratto, devencenno, ditrae, ditraendo, ditraeva, ditraga, ditragendo, ditragga, ditraggano, ditraggiasi, ditrarrà , ditrarre, ditràrrevi, ditratta, ditratto; a: detrata, ditrahere.
0.2 DEI s.v. detrarre (lat. detrahere).
0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.
0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. fior., 1334; a Stat. lucch., 1376.
In testi sett.: Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); a Stat. ver., 1371; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Doc. ancon., 1372; Doc. castell., 1361-87.
In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII.
0.7 1 Danneggiare con la maldicenza il merito, la reputazione di una persona, il valore di una cosa; screditare. 2 Toglier via; sottrarre. 2.1 Escludere dal computo. 2.2 Staccare e allontanare da qsa o qno. 2.3 Trarre fuori, ricavare. 3 Delineare, disegnare.
0.8 Milena Piermaria 08.05.2006.
1 Danneggiare con la maldicenza il merito, la reputazione di una persona, il valore di una cosa; screditare.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 3.10, pag. 543: O Oi Amor dolçe e ssüave, / per bene arrivar la nave / ài sofferte iniuge e strave, / e ssi' blasmato e detracto.
[2] Formula di confessione sic., XIII, pag. 301.19: a ggiudikari e dditrajiri e mmurmurari aggiu la lingua insinnata e ddi paroli utziusi e mmundanii e rrisu disunestu e pparlamentu inddiskret(u)...
[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 10.8, vol. 1, pag. 149: Vuo' tu valer? Or cessa / da questi altri otto viçi spetiali: / ciò è, laudar li mali, / lo ben blasmar e rider d'altrui danno; / lusingamenti ch'ànno / forte a la gente sagia dispiacere; / mentire in uso avere / et a la fama de li buon' detrare...
[4] Stat. assis., 1329, cap. 11, pag. 174.34: Ma guardese ciascuno, en onne electione, de no enducere l'altro per priego, per prieçço, per segno, overo per parola, per resguardamento, de enducere, promectendo, menacciando, commendando, overo con mençugne detrahendo.
[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.)., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 9, pag. 77.13: uno prete rettore d'una chiesa quindi apresso, che avea nome Florenzio, percosso e stimolato dalla malizia dell'antico avversario, cioè dalla invidia, cominciò a detrarre a san Benedetto e depravare ogni suo fatto, e quanto potea ritrarre gli uomini dalla sua visitazione...
[7] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 11, pag. 421.11: Detraggono molto agli religiosi e alli chierici: e quando viene alcuno dì di festa, s'empiono infino al vomito.
[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 135, vol. 3, pag. 270.6: Come col prossimo eravamo caritevoli, a ciascuno è manifesto a ditrarre e tradire e volere disertare l'uno vicino compagno e consorto l'altro, ed eziandio tra fratelli carnali, e colle pessime usure contro a' meno possenti e bisognosi.
[9] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, prol., pag. 61.15: La segonda si è la via del serpente sovra terra, per la qual se intende li falsi e rei e invidiosi, che porta venini in boca, ocultamente infamando e detraçando ad altrui, sì como serpenti venenosi.
[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 9, pag. 123.14: un preve, retor d'una çexia lì presso, chi avea nome Florencio, percuso e stimulao da la malicia de l'antigo aversario, ço da la invidia, començà a detrar san Beneto e depravà' ogni so faito, e qua[n]to poea detraea li omi da la sua visitacium.
[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 13, pag. 53.35: Anche ciò ch'io dissi, che se me dessi speranza, avegna che vana, che mi mantenea vita, no 'l dissi perciò ch'io volesse detrarre alcuna cosa a vostro onore...
[2] Stat. pis., 1330 (2), cap. 170, pag. 638.1: per distrecta moderassione ordiniamo (non ad ciò che alle constitussioni già è lungo tempo facte, della prezente materia in alcuna cosa detraggiamo; ma ad ciò che quelle maggiormente extendiamo, et ad quelle vigorosamente aggiungiamo...
[3] Stat. fior., 1334, L. III, cap. 37, pag. 367.4: I quali abbian piena balìa di volgarizzare il detto Statuto e d'acconciare e adattare [[...]]; capitoli dividere, come meglio parrà loro che vadano insieme e si convegna, con belle e sustanziali parole mercatantili, detraendone il multiplicare delle parole, e ponendovi parole convenevoli come a loro parrà che meglio stia...
- Togliere delle parti di qsa.
[4] Stat. fior., 1335, cap. 7, pag. 16.28: I quali sei statutarii veggano, facciano, ordinino, emendino, correghino et ditraggano li Statuti et li ordinamenti de la detta Parte de' Guelfi; et a quelli agiungano come vedranno che si convenga.
[1] Doc. orviet.-umbr.merid., 1312, pag. 33.1: Per ciascuna soma de macinigne, tivertina, et simili, IIII d.. Detrattene le prete che vengono per l'opera de Sancta Maria, de le quali non se page chevelli.
[2] Stat. pis., 1321, cap. 131, pag. 334.25: per centenaio d'indico, denari IIII: per centenaio di riso, denari II: non ditragendo u discomputando alcuna tara de le dicte cose et merce, u alcuna di quele.
[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 13, par. 48, vol. 1, pag. 60.18: e tucto quillo che spenderonno per essa cagione se detragga e scontese del coctemo e dei fructe del lavoreccio el quale fosse tenuto de dare a la chiesia nomenata...
[4] Doc. fior., 1311-50, 44 [1344], pag. 652.27: noi abbiamo fatto colla tua Compagnia uno cambio d'octociento fiorini d'oro, del quale, detrahendo i danari che sono dati agli uscieri del Papa e quelli delle scripture fatte ad instanzia di ser Iacopo...
[5] Doc. ancon., 1372, pag. 240.31: Ma per le altre qualunque mercantie, excepto merciaria et drapparia che se contiene ne lu presente capitulo, et detracte le mercantie ac cose che se contiene ne li capituli de sopra...
[6] a Stat. lucch., 1376, L. 4, cap. 83, pag. 187.8: se mancasseno per difecto del giudice che non lo ricordasse o facesse ricordare a consoli la observantia del dicto capitolo a tempo devuto, li sia pena al dicto giudici livre venti di buona moneta, li quali si debiano ditrahere del suo salario...
[7] Doc. castell., 1361-87, pag. 178.2: ve(n)dettele Gio(n)ta. It. octo porci, nel d(i)c(t)o t(en)po (e) dì (e) mes(e), viiij fio. (e) meçço ve(n)gono li porci e così recevetti, salvo ch(e) detracto gabbella (e) selquateco (e) o(n)ni spesa, remane ('n) tucto fatti dei porci (e) buoi, cioè dei d(i)c(t)i vitello (e) vitella, fio. seddici e tre lbr.
2.2 Staccare e allontanare da qsa o qno (anche fig.).
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 1, pag. 35.13: Unde lo demonio in questo principalmente studia in ditràrrevi dalla scientia et in dedùcervi in ignorantia.
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 6, proemio, pag. 90.10: una dilettazione universale, la quale ditrae lo intelletto dell'uomo delle speculazione, e scientifiche cose, e rendelo solamente attento e sollecito alle corporali...
[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 81, vol. 1, pag. 592.7: L'ordine di nove di Siena, avendo per lungo tempo ingannati e detratti dalli ufici del Comune con male ingegno i loro cittadini...
[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 23, par. 10, pag. 391.3: per lo solo crimine grave volle il pecchatore essere ditratto della conpangnia delli altri fedeli, siccome nella p.a ad Cor. 5 noi avemo detto 6 huius.
[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 9, pag. 123.15: un preve, retor d'una çexia lì presso, chi avea nome Florencio, percuso e stimulao da la malicia de l'antigo aversario, ço da la invidia, començà a detrar san Beneto e depravà' ogni so faito, e qua[n]to poea detraea li omi da la sua visitacium.
2.2.1 Ridurre (indebitamente) di lunghezza.
[1] a Stat. ver., 1371, pag. 336.31: da una chavichia a l'alt(r)a che serà diretame(n)te en oppoxito a q(ue)lla sia e esro debia spaçio de çincho braza ala mesura veronexa e no meno alguna (con)sa, e sia el dito o(r)zaoro en tal modo fato che la dita mexura per maliçia alguna o engano osia froo no possa fir menuya o scu(r)tà né detrata over breviaa...
[1] Dante, Rime, a. 1321, D. 66.14, pag. 248: Dinanzi a li occhi miei un libro mostra, / nel qual io leggo tutti que' martiri / che posson far vedere altrui la morte. / Poscia mi dice: 'Misera, tu miri / là dove è scritta la sentenzia nostra / ditratta del piacer di costei forte'».
[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.68, pag. 497: Li so capilli fôro / como lo bactut'oro; / la fronte latïosa / candida plu ke cosa; / e le soi belle cilla / detracte a mmeravilla...
[u.r. 02.05.2010]