0.1 cança, cancerai, cansa, cansado, cansando, cansar, cansare, cansarlo, cansata, cansati, cansato, cansavano, canserai, cansi, canza, canzare, chansare.
0.2 Lat. campsare (DEI s.v. cansare).
0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 2.2.
0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1298; Poes. an. pis., XIII ex. (4); Microzibaldone pis., XIII/XIV.
In testi sett.: San Brendano ven., XIV.
In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Poes. an. urbin., XIII; Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.7 1 Modificare il tragitto (di qsa o qno) in maniera subitanea e imprevedibile, interrompere o variare un percorso determinato operando una o più deviazioni. 1.1 [Con rif. alla posizione nello spazio:] tirare da parte. 2 Evitare di urtare frontalmente (spec. un ostacolo) modificando la propria traiettoria, aggirare o schivare. 2.1 Fig. Evitare (una situazione o un comportamento errato o dannoso) adottando un determinato comportamento o compiendo determinate scelte, schivare (anche pron.). 2.2 Pron. Fig. Agire al fine di sottrarsi (a un det. compito), esimersi. 3 [Con rif. alla posizione rispetto a un punto det.:] imprimere o suscitare uno spostamento finalizzato ad aumentare la distanza; (spec. pron.:) allontanarsi.
0.8 Elisa Guadagnini 07.11.2005.
1 Modificare il tragitto (di qsa o qno) in maniera subitanea e imprevedibile; interrompere o variare un percorso determinato operando una o più deviazioni.
[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 21.15, vol. 1, pag. 168: Da la stella se cansaro, / ritt'a rr'Erode capitaro, / tai novelle li portaro / k'el fecer molto dolente.
[2] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 536.39: Laumedon non è di tanta forza che agli gravi colpi di Ercole possa sostenere, però si va cansando qua e là e volentieri lo fuggirebbe.
- Modificare la direzione e dunque l'intensità (di un vento, specif. nel senso di una diminuzione) (?). || (Cfr. Avalle, Ai luoghi, p. 209: 'indebolito').
[3] Torrigiano (ed. Catenazzi), XIII sm. (fior.), V 492.10, pag. 272: E guarda pur che più non mi sia a grado / perché fosse cansato lo to vento...
- Fig. Deviare dal proposito o dal giusto.
[4] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 89, pag. 193.10: Ad quello cotale che non giurasse l'ufficio nel decto modo, li signori che allotta saranno, sieno tenuti di tóllare C soldi di denari per pena, se per suo saramento non diciarà sè in frode quello reggimento non avere lassato, nè perciò éssare cansato in alcuno modo o vero ingegno.
1.1 [Con rif. alla posizione nello spazio:] tirare da parte.
[1] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 8, pag. 204.21: pregò lo suo altissimo creatore di cielo che così fastigiose gente ai monti di Caspio e cansato dalla parte di tramontana si dovesseno inchiudere.
- Pron. Tirarsi da parte.
[2] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 41, pag. 105.33: Ordiniamo, che nessuna persona fante altrui debbia correre alcuno cavallo in Villa di Chiesa, se non per le rughe usate, dicendo «Leva,» overo «Cansa,» una volta o piò...
- [Detto di una persona:] farsi da parte, appartarsi (anche pron.).
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 16, pag. 140.20: Fu deliverato de tenere mesa via, de canzare in piaia romana e fuire lo pericolo, recuveranno nello Tevere de Roma.
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 63, S. Jacopo minore, vol. 2, pag. 582.3: ricevettoro ammonizione da lo Spirito Santo che si partissono quindi e cansarsi in uno castello di là dal fiume Giordano che si chiama Pella...
2 Evitare di urtare frontalmente (spec. un ostacolo) modificando la propria traiettoria, aggirare o schivare.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 24, pag. 138.23: nè temeano le quadrella balestrate da coloro che in sulle bestie stavano, e le pettate delle dette bestie cansavano con cavalli leggieri e tostani.
[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 5, vol. 1, pag. 21.15: disse a quegli che teneva il timone della nave: Tieni ben forte, e non gli cansare, ma percuotegli forte sicuramente...
[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 43.8: volta la poggia al pelago profondo / e cancerai lo scoglio che t'inpaccia.
- Far cansare.
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.99, vol. 1, pag. 201: e disse a Nesso: «Torna, e sì li guida, / e fa cansar s'altra schiera v'intoppa».
2.1 Fig. Evitare (una situazione o un modo d'agire errato o dannoso) adottando un determinato comportamento o compiendo determinate scelte, schivare (anche pron.).
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 23, pag. 338.5: Metello affaticato di molte battaglie, andò qua e là la battaglia cansando, e il nemico per dimoranza affaticando, infino a tanto che con Pompeio si congiungesse.
[2] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 178.1: Ma tu, Cesare, credesti dal cominciamento che quello fosse fuggire per cansare scandalo, non battaglia né mortale odio, ma discordia tra cittadini...
[3] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 3.6, pag. 35: ell'è sì comune sorte / che neun uom la può cansare.
[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 289.17: Ciascheduno savio, dunque, si è tenuto di cansare ogne vita d'amore, né giamai dé ubidire alcuno suo comandamento.
[5] Lett. sen., 1311, pag. 87.6: e se no fusse in Bari, sì li scrivaremo che no vi vengha, per chansare ispese.
[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 10.8: e ' non poterono cansare che gran parte di loro no morisse in mare di quella infermità.
[7] San Brendano ven., XIV, pag. 178.28: E in quela fiada li dise li demonii: «Sepi ch'elo li s'adoplerà le so pene a questo cativelo Iuda e in questi sete dì, perché tu l'à' cansado in questa note ch'è pasà».
2.2 Pron. Fig. Agire al fine di sottrarsi (a un det. compito), esimersi.
[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 6, pag. 17: Lu decitore se non cansa: / se nne avete dubitanza, / mo'n vo mostra la claranza / a li dubitanti per privanza.
3 [Con rif. alla posizione rispetto a un punto det.:] imprimere o suscitare uno spostamento finalizzato ad aumentare la distanza; [spec. pron.:] allontanarsi.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 2.64, pag. 70: Muovi, dansa, / per amansa / di quella gentil donzella: / di' che cansa / la speransa, / se da me più si rubella...
[2] Contr. Cristo e Satana, c. 1300 (pis.), pag. 41.9: perchè 'l servo si cansi dal suo singnore, non rimane però che servo non sia.
[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 257.11: Molte amarono quello che si cansa e odiarono lo importuno...
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 115, S. Bernardo, vol. 3, pag. 1016.18: «Cansati un poco, frate, da noi, e di' il Paternostro...
- Fig. Tenere lontano (da qsa neg.), preservare (anche pron.).
[5] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 48, pag. 153.14: cansati dal male e fa' bene; domanda la pace e proseguitala.
[6] Poes. an. urbin., XIII, 36.62, pag. 617: Lo sext'è sperança, / la quale te cança / da lo increscemento, / e ssempre t'avança / invèr' l'allegrança / ond'ài sentemento.
[7] Stat. sen., c. 1318, cap. 9, pag. 20.17: E se alcuno contra farà nelle predette cose (la qual cosa Dio cansi), riceva et abbia dal rectore quella pena e disciplina, la quale parrà al rectore...
[8] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 2.6, pag. 72: che da' lacci infernà' sempre mi cansi / sì come Giosafà, e faccia degno, / c'a Barlaàm seguir fu così pregno.
[u.r. 13.10.2020]