CREATO agg./s.m.

0.1 chreata, chreate, chriata, creade, creata, create, crëate, creati, creato, crëato, creatu, crïata, criati, crïato.

0.2 V. creare.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.7 1 Che esiste in virtù della creazione (con connotazione neutra o neg., in opp. a ciò che è eterno o divino). 1.1 Mal creato: destinato alla dannazione, al male. 1.2 Ben creato: destinato alla salvezza. 1.3 Prodotto spontaneamente dalla terra. 2 Sost. Chi esiste in virtù della creazione (in opp. agli esseri eterni); essere umano. 2.1 Sost. Cosa creata.

0.8 Sara Ravani 12.03.2004.

1 Che esiste in virtù della creazione (con connotazione neutra o neg., in opp. a ciò che è eterno o divino).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 549, pag. 194: E comincio da prima / al sommo ed a la cima / de le cose crëate, / di ragione informate / d'angelica sustanza, / che Dio a Sua sembianza / crëò a la primera.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 39.11, pag. 620: Nulla cosa creata ne dé tanto placere / quanto l'amor de Cristo, ke 'l cor pote remplire...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.61, pag. 314: per veder cosa creata, nulla cosa n'hai compreso, / e temme sempre sospeso en morirme en aspettare».

[4] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 3, pag. 121.2: et de soa verdura pasce tucte le cose create da dyu...

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 13.1513, pag. 219: Ogni creata cosa vede il fine / Salvo la mente ch'è cieca ed avara / E volta verso Dio le flesse rine...

[6] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 40-54, pag. 736, col. 1.6: E qui dixe che nostra Donna driçò 'gli ochi soi all'eterno' lume, çoè alla divinitade. Nel qual, sí come piú volte è ditto, ochi creati non pò iniarse al fundo della divinitade.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 1, pag. 609.20: E non solamente t'ha date cose create, e dato te a te, ma egli ha dato sé a te.

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 5, pag. 133.36: ma Deu e li cosi criati non fannu una cosa: di kisti cosi ki Deu criau, alcunj su ki àvinu vita, comu li planti e li bestij, alcuni su ki non àvinu vita, comu li petri.

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 39, pag. 119.18: che all'anima che vede lo Creatore piccola è ogni creatura; e quantunque poco veda della luce del Creatore, breve le pare ogni cosa creata.

[10] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 65, pag. 104.2: Or me di', magistre: perqué creà Deo molte creature, bestie e animalii de le quay l'omo no ha bexogno? \M.\ Deo saveva ke l'omo peccareve e avrave bexognia de tute le cosse creade.

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1065, pag. 69: Sì che grande alegreza del chriatore / par che mostrase ogni chossa chriata / vedendo in tera nato el suo fatore.

1.1 Mal creato: destinato alla dannazione, al male.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 5, pag. 8.16: Li senatori allora presero guardia, dottando una profezia che Lucio Silla avea detta, che li senatori si guardassero da lo infante mal creato.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.13, vol. 1, pag. 544: Oh sovra tutte mal creata plebe / che stai nel loco onde parlare è duro, / mei foste state qui pecore o zebe!

1.2 Ben creato: destinato alla salvezza.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 3.37, vol. 3, pag. 41: «O ben creato spirito, che a' rai / di vita etterna la dolcezza senti / che, non gustata, non s'intende mai, / grazïoso mi fia se mi contenti / del nome tuo e de la vostra sorte».

1.3 Prodotto spontaneamente dalla terra.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 8.17: e li uomini, contenti de' cibi creati sanza essere costretti, coglievano i frutti delli arbori, e l'erbe de' monti...

2 Sost. Chi esiste in virtù della creazione (in opp. agli esseri eterni); essere umano.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 4.6, pag. 124: In che mal punto fui nel mondo nato! / Ché 'n me, crïato, - tutto il male dura.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 6.1118, pag. 195: Poni che insieme siano due creati: / L'uno è gentile, l'altro è di vil gente, / Sotto una sfera ed in un grado nati.

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 6, vol. 2, pag. 166.35: si lu poti returnari et far da capu, killu primu Adamu da nienti primo creatu.

2.1 Sost. Cosa creata. || (Ageno).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 42.29, pag. 149: «Del monno c'aio 'l vestire, vegente voi, me ne spoglio, / e nullo encarco mondano portare meco non voglio, / e onne creato ne toglio ch'eo en core avesse albergato».

[u.r. 12.01.2011]