DISPIACERE (2) s.m.

0.1 ddispiacere, deplaser, despiacer, despiacere, despiacire, despiaser, despiaxer, desplacere, desplaser, desplasere, desplaxer, desplaxere, desplaxeri, desplaxier, desplazere, dexplaxer, dispiacer, dispiacere, dispiaceri, dispiacier, dispiaciere, dispiacieri, dispiagere, displacer, displachiri, displaciri, displageri.

0.2 Da piacere 1.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Poes. an. pis., XIII sm.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); San Brendano ven., XIV; Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. padov., XIII sm.; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Doc. venez., 1310; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Lett. palerm., 1371 (2).

0.5 Locuz. e fras. a dispiacere di 1.2; avere dispiacere 1; avere in dispiacere 1; dare dispiacere 1; dire dispiacere 1; essere a dispiacere 1; essere di dispiacere 1; essere dispiacere 1.2; essere in dispiacere 1.2; fare a dispiacere 1; fare dispiacere 1, 1.2; in dispiacere di 1, 1.1; prendere dispiacere 1; ricevere dispiacere 1; tornare in dispiacere 1.

0.7 1 Atto tale da provocare una qualsiasi emozione negativa in qno; l'emozione stessa che ne consegue. 1.1 Mancata approvazione di una controparte. 1.2 Mancata approvazione di un comportamento umano (da parte di Dio).

0.8 Francesco Sestito 11.07.2006.

1 Atto tale da provocare una qualsiasi emozione negativa in qno; l'emozione stessa che ne consegue.

[1] Poes. an. pis., XIII sm., 19b.5, pag. 106: Li displageri che val? Si v'è postra / di lui la mostra - come in foco accizo.

[2] Poes. an. padov., XIII sm., 77, pag. 808: Questa fo bona çilosia, / ke 'l fin amor la guarda e guia; / e questa vol lo pelegrino / aver de sera e da maitino, / e an' no i ave desplaxere / s'ella volese ancora avere / enver-so lui nocha non [...ella], / k'ancora un poco li revella.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.8, pag. 134: L'amor, quello che ama desidera d'avire, / lo 'mpedemento nascece, èli gran despiacire: / piacere e despiacere en un cor convenire, / la lengua nol sa dire, quanta pena è portare.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 45, pag. 265.9: Cesare [[...]] non voleva ch'e' suoi sergenti facessero alcuno male a persona, nè alcuno dispiacere nè piccolo nè grande.

[5] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1222, pag. 79: Io stava plena d'ogno desplazere; / plu de zento ani me parea un'ora, / inanzi ch'io 'l potese in brazo avere.

[6] Lett. volt., 1348-53, pag. 204.10: Preghiamvi che in ciò operiate quello che credete che si convegna, che dove a cotesto comune non si gravecça nè dispiacere, che non de essere, procaccieremo di raquistare le nostre bestie per ogni modo che potremo.

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 26, pag. 117.15: lu Conti fichi prindiri la mugleri di Chamutu cum li soy figloli et fichila guardari et conservari honestamenti, chi non li fussi fatta nixuna iniuria, nè villania, ca per quista via cridia a ssì tirari a Chamutu, sintendu chi sua mugleri non havia avutu displachiri nixunu.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 92.1: fu cacciato de Fiorenza missore Gottifredo, conte de Brenna, duca de Atena, signore perpetuale de Fiorenza; e folli fatta moita onta e moito despiacere e detuperio e danno...

- Locuz. prep. In dispiacere di: tanto da provocare una qualsiasi emozione negativa in qno.

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 18, pag. 272.34: Deh, ascolta i prieghi del misero, o caro signore; rivolgiti verso lui con pietoso viso, acciò ch'egli possa avere alcuna consolazione anzi la morte, la quale tosto, in dispiacere del mio padre, prendere mi possa...

- Locuz. verb. Avere in dispiacere, avere dispiacere (di), prendere dispiacere (di), ricevere dispiacere: provare una qualsiasi emozione negativa a causa di.

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 75, pag. 107.3: che llo zudexe, s'el procede contra algun per libero arbitrio, ello encore en mazor odio de colu' che receve desplaser che s'ello zudeca secondo statuto...

[11] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 36.6: E questo, come dice san Gregorio, è la grande perfezione, quando l'uomo ha il mondo in dispiacere, ed egli vuole essere dispregiato, e vuole esso dispiacere al mondo.

[12] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 5, pag. 146.5: ha l'uomo materia e cagione d'avere dispiacere e dolore de' peccati commessi.

[13] Lett. palerm., 1371 (2), pag. 149.7: De lu displachiri ki aviti di li quistioni di li beni mei di Palermu a mi asai displachi...

[14] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 38, pag. 170.24: frate Elia si cominciò ad avvedere e comprendere che santo Francesco avea dispiacere di lui...

[15] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 13, 67-78, pag. 309.4: ben merita d'essere privato de la luce del cielo chi à preso dispiacere del bene altrui; e questo è conveniente alla lettora.

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 128.35: Et ancora, che plu ayo a doglya et a desplacere, la sorella mia Exiona, descesa de sì gran lignayo, la quale ammacare chillo chi la tene tenessela commo a muglyere, ma la tene concubinata et a grande soyectione.

- Locuz. verb. Dare dispiacere, essere a, di dispiacere,fare (a) dispiacere (a qno), tornare in dispiacere (di qno): provocare una qualsiasi emozione negativa (in qno).

[17] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 4.41, pag. 472: Non vi sia a dispiacere / s'io v'ò mostra ragione / per che nasce l'er[r]anza...

[18] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 39.3, pag. 141: Madonna, lungiamente ag[g]io portato / amore in core, e no· ll'ho discoverto / per tema non vi fosse a dispiacere...

[19] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 8.17, pag. 17: Nostro amor, ch'ebbe bon cominciamento, / mezzo e fine meglior, donna, ne chere; / ché bona incomincianza in dispiacere / torna, se è malvagio el fenimento...

[20] Memoriali bologn., 1279-1300, (1288) 30.13, pag. 57: però se deve l'on ben guardare / de fare despiacere a so menore, / ché soperbïa fa l'on descadere.

[21] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 17, pag. 117.8: Ma quel ch'io dissi, che servire a voi era solo ad altrui vita, non mi credo che sia ingiuria a l'altre donne, perciò che s'io facesse dispiacere a l'altre, a voi non potrei fare a piacere...

[22] Doc. venez., 1310, pag. 68.5: item voio questo de mia muier que, s'ela se portase ben vedoando et volese trar lo so perqu'ela no podese conversar con so fiio Marco e per desplaser que li fese soa muier, quando l'avesse, voio que mio fio sia tenudo de darli ono cavo de masaria...

[23] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 56.160, pag. 336: Lo servo, contra so voler, / no vose a lui far despiaxer...

[24] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 114.6: La çente soa tuti li fo dintorno e levalo sença induxio e portalo soto el pavion, e gran despiaxer a çiascun pensando lo gran dano ch'i à reçeudo però che a morte li covien morir.

[25] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 62, pag. 186.14: Si nuj adunca avimu alcunu proximu nostro lu quale sia luntanu de nuy et àiani factu displachiri, oy nuj ad illu, si in pirsuna non ni potimu recunciliari, divimune pachificare cum mente e cum tuctu core...

[26] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 9, pag. 41.3: Et perçò ogn'omo se guarda e se teme de far despiaxer e d'ingiuriar lo richo e le soe chose.

[27] Doc. fior., 1311-50, 63 [1349], pag. 663.4: E, parlando techo, ci grava che eglino credano cosa di noi che tornasse in loro dispiacere, veggendo per opera che c'ingegnamo di conservargli in buono e riposevole stato...

[28] <Doc. ven., 1360 (2)>, pag. 20.45: se la volpe de magistro Zoane ve fexe a dexplaxer, azoché vui ve possè vendicare d'esso, sapià che tuti li statuti chi faxé' per la question de Çive in so favor contro lo comun, elo li à scripti de soa man, e quando besognasse farivili aparer...

[29] San Brendano ven., XIV, pag. 242.3: Onde li frari con tuti nu' fosemo sì consoladi et aliegri e confortadi, ch'eli non aveva fame nì sede nì sono nì alguna cosa che li fose de desplaser.

- Fras. Dire dispiacere: parlare in modo da provocare un'emozione negativa in qno.

[30] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 179, pag. 567: Soperbia fai dir l'omo desplaser ad autrui, / mai l'umel om comporta tut ço ch'om dis a lui.

[31] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 20, pag. 84.18: e in [sic] più degli uomini aguardano nel volto del grande huomo, e volontieri dicono quelle cose che credono che lor piaccia; et, vedendo la volontà loro, [poco] voluntieri dicono dispiacere, poniamo che sia il più utile.

1.1 Mancata approvazione di una controparte.

[1] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 137.6: si trovò una lectera in nella quale dicieva, da parte dello amicho suo, che llui nonn aciettasse l'uficio di starci perché era di[s]piaciere d'ongni pisano lo suo stare per le grande spese del suo salario non si potevano sostenere...

- Locuz. prep. In dispiacere di: suscitando la disapprovazione di una controparte.

[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 240.18: la pace si strinse non onorevole, in dispiacere della maggior parte e della comunale gente.

1.2 Mancata approvazione di un comportamento umano (da parte di Dio).

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 10, pag. 36.2: per cotal vostro citadino o terreri se face una cosa encontra a cotal nostro citadino, lo qual è displacer de Deo...

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 14, pag. 640.20: ti studia di nulla cosa e per nulla cosa e in nulla cosa e con nulla persona prendere tristizia, se non del dispiacere di Dio e del vizio e delle negligenti buone opere e del perduto tempo...

- Locuz. prep. A dispiacere di: in modo tale da suscitare la disapprovazione (di Dio).

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 64, vol. 2, pag. 121.12: con tutto che papa Bonifazio fosse più mondano che non richiedea alla sua dignità, e fatte avea assai delle cose a dispiacere di Dio, Idio fece pulire lui per lo modo che detto avemo...

- Locuz. verb. Essere (in) dispiacere, fare dispiacere: essere tale da suscitare la disapprovazione (di Dio).

[4] Poes. an. urbin., XIII, 21.94, pag. 585: E vòime guardar da le rei costumançe, / le qual' spessamente fo villane baldançe, / ioco e trastullo e ccarnal' desïançe, / ke so' in desplacere al nostro Signore.

[5] Stat. tod., 1305 (?), pag. 282.26: neuna cosa desenesta per alcuno tenpo comettesse né facesse neuno della nostra f., exspicialmente de canto verono che desonesto foxe overo de fare alcuno ballo el quale foxe despiacere de Dio...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 541.28: tra l'altre cose che io apparai a Parigi si fu nigromantia [[...]]; ma per ciò che ella è di grandissimo dispiacer di Dio, io avea giurato di mai, né per me né per altrui, d'adoperarla.

[7] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 11, pag. 568.24: E questi tali son questi ghaglioffi e poltroni, la qual giente è più in dispiaciere che gnuna, mostrandosi in vocie d'agnoli e dentro sono lupi rapaci.

[8] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 106, pag. 149.11: L'uomo non si dee vantare di quello ch'egli avrà fatto; e se egli lo fa, egli farà dispiacere a Dio e onta a sé medesimo.

[u.r. 26.02.2024]