DOCILITÀ s.f.

0.1 docelità , docilità , docilitade, docilitate.

0.2 Lat. docilitas, docilitatem (DELI 2 s.v. docilità ).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Abilità nel rendere qno ben disposto ad apprendere. 1.1 [Personificata]. 2 Disposizione ad apprendere.

0.8 Rossella Gasparrini 22.06.2006.

1 Abilità nel rendere qno ben disposto ad apprendere.

[1] Gl Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 8, pag. 63.14: La docelità , ciò la saccentezza, è virtù d' amaiestrare color che non sono ben savi.

1.1 [Personificata].

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1 Proemio.1, vol. 1, pag. 39: Questa è Docilitate, / a chui l'officio d'insegnar è dato; / e guardate suo stato, / ché negli antichi regna sapiença, / sì che veglia sua essença / per magistero bacchetta richiede.

2 Disposizione ad apprendere.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 160.4: Nel terzo luogo ne fa intendere donde noi potemo trarre le ragioni per acquistare benivoglienza et intenzione e docilitade, e come noi dovemo queste tre usare in quello exordio ch' è appellato principio e come in quello ch' è appellato «insinuatio».

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 1, 1-6, pag. 11.5: e per tanto fa l'auditore noto de la materia che dè trattare; e così acquista docilità , benivolenzia et attenzione come fanno li poeti et autori nelli esordi.

[u.r. 25.08.2020]