DOVIZIA s.f.

0.1 device, devicia, devizia, divice, divicia, diviçia, divicie, divisia, divisie, divitia, divitie, divizia, divizie, doviçia, dovizia, dovizie.

0.2 Lat. tardo divitiam (DELI 2 s.v. dovizia).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.2.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. fior., 1310/13; Doc. volt., 1329.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.); Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. a dovizia 1.1; a gran dovizia 1.1; con grande dovizia 1.1; far dovizia 1.3.

0.7 1 Grande quantità, gran numero, abbondanza di (generic. beni materiali, mezzi, viveri ecc., ma rif. anche a concetti astratti). 1.1 Locuz. avv. A (gran) dovizia, con grande dovizia: in abbondanza, in gran quantità, copiosamente. 1.2 (Larga disponibilità di) beni materiali, mezzi, sostanze; ricchezza (per lo più al plur.). Anche beni preziosi, tesori. 1.3 Dono, offerta. Fras. Far dovizia: offrire.

0.8 Milena Piermaria 06.07.2006.

1 Grande quantità, gran numero, abbondanza di (generic. beni materiali, mezzi, viveri ecc., ma rif. anche a concetti astratti).

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1096, pag. 64: D'e[n]pïetate e d'avaricia / Lo corpo vol aver devicia.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 270.26: et poi lo fece seminare ad grano, ke li Romani, ke stavano in Egypto, avessero divitia de grano...

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 31, pag. 277.18: La terza, ch'elli avranno abbondanza e divizia dei beni temporali; e questo potemo provare per tre ragioni.

[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 7.8, pag. 127: ·non ci veg[g]io, per me, passo né guado / che mi valesse al male, ond'ò diviz[i]a! / Falso, ladro, micidïale e trado...

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 37, vol. 3, pag. 362.12: fanno, e non intendano al loro prode proprio, e ch'egli istudi ch'egli abbiano dovizia ed abbondanza di vivande e delle cose che bisognano alla vita della gente.

[6] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 81.5, pag. 631: simil la letizia / di Palemon, quando si vedea lieto / fuor di prigion, dov'elli avea dovizia / vie più che d'allegrezza, d'amar fleto...

[7] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 52, vol. 1, pag. 204.23: Incontanente poi cominciò la città ad avere maggior dovizia di biada, però che di Campagna ve ne fu arrecata a grande abbondanza...

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 537, pag. 122: Omne dì quatro bache continuo se occidea, / Et de crastati et porci granne divitia avea...

[9] Filippo di ser Albizzo, Rime, a. 1365 (fior.), 70a.17, pag. 71: tuo studio offizia / priego ne facci risponsal perizia, / se non di più parlar non sia dovizia.

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 116, vol. 2, pag. 206.17: del sole, e 'l febbraio seguente ancora scurò la luna. Nel detto anno fu grande dovizia di pane e vino...

[11] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 48.33: E perché Maometto avea detto che chi andasse in paradiso avrebbe divizia di belle donzelle e d'ogn'altro diletto corporale...

[12] A. Pucci, Madonna Lionessa, a. 1388 (fior.), ott. 41.4, pag. 225: «farò che fará frutto; / ma, prima che sia, se 'l mio dir non erra, / dovizia avrete di pianto e di lutto.

1.1 Locuz. avv. A (gran)dovizia, con grande dovizia: in abbondanza, in gran quantità, copiosamente.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 135, pag. 241.14: e quando fuerono tutti a ttavola, e le vivande sì vennerono a molto grande divizia.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 101.7, pag. 219: d'osso in osso, / quando mi dice: - Fa ben massarizia, / poi ti daraggio dinari a divizia - / anzi vorrei esser gittat'a un fosso.

[3] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 78.3: cose intra lloro, ecco che uno giovano venne loro incontra et baziò loro con grande divitia, et catuno per suo nome chiamò...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.109, vol. 1, pag. 375: Ond'ei, ch'avea lacciuoli a gran divizia, / rispuose: «Malizioso son io troppo, / quand'io procuro a' mia maggior trestizia».

[5] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 309.3, pag. 303: Africo, allora, gran letizia, / veggendo che a ciò era contenta, / e donandole basci a gran dovizia, / a quel che bisognava s'argomenta...

1.2 (Larga disponibilità di) beni materiali, mezzi, sostanze; ricchezza (per lo più al plur.). Anche beni preziosi, tesori.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 198.26: li Romani, tostamente se nne gio in Asia e commatteo con Aristonico e onne soa divitia destruxe e assidiaolo in una citate...

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2753, pag. 270: Ma colui c'ha divizia / sì cade in avarizia, / ché l'avere non spende / e già l'altrui non rende...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 42: Per le tenporale ricchesse (et) divitie accacta l'omo grande potensia...

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 34.15: «No è più iniqua cosa che amar moneta; e chi ama divisie frutto non prende d'esse».

[5] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 10, pag. 30.16: che quando lo mondo trova l'omo che sia involupato delle mundane divisie, sì como sono le richeççe e le grandeççe e molti filioli e fratelli...

[6] Dante, Convivio, 1304-7, IV, canz. 3.49, pag. 255: ché le divizie, sì come si crede, / non posson gentilezza dar né tòrre...

[7] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 452.9: Lo tempio è ripieno di molte divizie; se noi andiamo colla nostra gente in quello e contra la gente che v'è dentro, se noi ne lla potessemo menare ad prigione, noi n'aremo grande onore e grandissimi tesauri non solamente di prigioni, ma di molte cose...

[8] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, proemio, pag. 354.2: Le divizie di questo mondo consistono in cose mobili, sì come pecunia, argento, oro, arnesi, servi, cavalli...

[9] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 70.16: vanno pur al contrario cercando le delizie, e le divizie, e gli onori del mondo...

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 73.34: a le soe banderie per lecharia del soldo ch'el dà de tre guise: delicie divicie honor e vanne glorie, e semo fachij inimixi de Cristo e de la croxe...

[11] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), I, st. 9.2, pag. 148: era rico e pieno de gran divicia...

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 275.1: Né la nobilitate né le device de quillo tale le excuserà che ipse no fossero maculate de la infamia de adulterio...

[13] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 59.5, pag. 30: Fugir lo gran pecato d'avarizia /è licito dover de zascaduno, / se l'inteleto biancho non fa bruno / cun quella volontà che raxun victia; / perhò la scaza ed averai divizia...

[14] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 78, comp. 13.6, pag. 81: Divicia - sempre lo ben far possede. / Crede - ben far chi mantene policia.

- Fig.

[15] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 31, 130-142, pag. 823.15: E s'io; cioè e se io Dante, avesse in dir tanta divizia; cioè avesse tanta abondanzia di potere dire, Quanto in imaginar...

1.2.1 Disponibilità (abbondante) di viveri, derrate e risorse naturali in genere; stato di pubblica prosperità e ricchezza.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 492, pag. 617: qe te faseve m'à molto desertaa; / la gola maladeta qe fo tant asïaa, / la devicia q'el'ave molto i è dalonçaa...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 3, pag. 239.29: ed ànno avuta maggiore abbondanza e maggiore divizia, perciò che 'l signore propio, cioè solo, gli à bene guardati e difesi...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 345, pag. 208: Besogn ni anc insidia ni guerra ni pagura; / Ma gh'è verax delitia, careza, pax, divitia, / Amor e grand letitia e franchitá segura.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 35.19: dinanzi per molti anni guardando, le biade del tempo della grande dovizia d'innanzi raunò», laonde la provincia d'Egitto ne fue conservata.

[5] Novellino, XIII u.v. (fior.), 85, pag. 327.2: et apportarli in Sardigna, e lae li lasciaro, che v'era dovizia; et in Genova cessò il caro.

[6] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 23.5: Et in questo anno ebbe Firenze grande divizia, che v'era lo stajo del buon grano per XVI, o per XVIII danari...

[7] Stat. fior., 1310/13, cap. 78, pag. 54.10: Anch'è statuto, fermato e ordinato che se averrà che gl'uomini de le leghe e de le vicherie del contado e del distretto di Firenze venghino a la città di Firenze per alcuna cagione possino, sieno tenuti e debbino tutti e singuli li artefici de la detta arte e compagnia che vendono e tagliano carne ricente, a ciò che magiore dovizia e abondanza sia e abiasi ne la città di Firenze, e a loro sia licito, sanza alcuno suo pregiudicio o gravamento, uccidere le bestie e animali i quali usano d' uccidere, e vendere e tagliare carne ricente ogni die.

[8] Doc. volt., 1329, 12, pag. 29.1: Sochorete e poveri, a ciò che Dio ci mandi pace e dovizia, amen.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 193 rubr., vol. 2, pag. 756.4: Quando si ricominciò a lavorare la chiesa di Santa Reparata di Firenze, e fu grande dovizia quello anno.

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 7 rubr., vol. 1, pag. 17.10: Come si stimò dovizia, e seguì carestia.

[11] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 140.11: Esendo molta charestia e molta ghativa esperanza d'avere alchuna divizia per l'avenire per li molti micidi e ingiustizie che si facevano per tuta Italia...

1.2.2 Fig. Ricchezza interiore; dono, bene spirituale.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 41: [2] uvero, sì come sì co(n)tiene in nel Moraliu(m) domma filozoforu(m), la pasie(n)tia àe così le divitie occulte che lo patie(n)te (et) lo forte séi medesmo fa beato...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 392.1: Per che io voglio dire come l'Apostolo: «O altezza delle divizie della sapienza e della scienza di Dio, come sono incomprensibili li suoi giudicii...

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 3, pag. 49.26: le ricchesse sono bene dell'anima. Anco le letisie sono bene dell'anima. Tutte le divisie e ricchesse sono dell'anima.

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 35.30: i dibonaere solamente ricchi, e soli posseggono cosa fruttuosa eternale, e in loro è propria divizia, e son contenti e appagati, neuna cosa bramano, nè sentono in se di manco.

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 41.8, pag. 823: errando in parte trista o tenebrosa, / ma con letizia agli angelici rai / mi seguirà nelle divizie etterne, / serbate lor d'allor ch'io le creai.

1.3 Dono, offerta. Fras. Far dovizia: offrire.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 4, pag. 206.26: con lui in gran necessità vivea di ciò che messer lo monaco, come misericordioso, gran divizia le fece.

[u.r. 29.10.2019]