0.1 ispiatata, ispiatati, ispietata, ispietati, ispietato, spiatata, spiatate, spiatati, spiatato, spiatatu, spietadi, spietado, spietata, spïetata, spietate, spietati, spietatissimo, spietato, spïetato.
0.2 Da pietà .
0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Arrigo di Castiglia, 1267/68 (tosc.); Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.); Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).
In testi sett.: Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.); Poes. ann. bologn., 1294-1339, [1339].
In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Anche s.f. (spietata).
0.7 1 Privo di considerazione nei confronti delle sofferenze altrui. 1.1 [Nella poesia amorosa, con rif. all'insensibilità della donna amata o dell'amore stesso nei confronti delle sofferenze dell'innamorato]. 1.2 Meton. [Rif. a parti del corpo]. 1.3 Estens. [Rif. a entità non animate]. 1.4 Meton. [Con rif. all'operato anziché all'agente]. 1.5 [Di un animale:] di indole aggressiva e sanguinaria. 2 Che non rispetta principi morali e religiosi.
0.8 Francesco Sestito 05.09.2006.
1 Privo di considerazione nei confronti delle sofferenze altrui.
[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 175.4: Questi sono bene costumi di forestieri, che si sforzano di trarre l'odio inanzi infino al sangue e a morte, sì come fanno i non costanti Greci e li spietati barberi.
[2] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 437.15: Perché sì golozo se' de la richessa mondana? Non sai tue che rangulo pecuniale non t'abandonerà mai vivo e le ricchesse mondane non t'aconpangnerano difunto? Dunqua tu solo crudele e spietato se' di tei piò c'autri.
[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 25, pag. 153.31: In Pistoia era uno pericoloso cavaliere della parte de' Cancellieri neri, che avea nome messere Simone da Pantano, uomo di meza statura, magro e bruno, spiatato e crudele, rubatore e fattore d'ogni male...
[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 8, pag. 623.4: Or pensa appresso le pene infernali, e de' crudeli ministri ispietati a fare ogni pena, ciò le demonia coi quali non s'averà giammai requie né pace...
[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 381.30: Ben sarebbe suto spietato e bene avrebbe avuto chuore di pietra quelli chen in su quel zinbello nonn avesse pianto...
[6] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 18.4, pag. 28: Commettitor di scandal, d'uccisioni, / da un demonio son tucti tagliati / secondo la gravezza de' peccati / da lor commessi spietati et felloni.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 233.7: E tanto erano li suoy lamienti aspri et orribili chi facea, che non forria stato null'ommo tanto spiatato o crudele chi l'avesse veduta plangere e llamentare che no nde le avesse piglyato pietate.
1.1 [Nella poesia amorosa, con rif. all'insensibilità della donna amata o dell'amore stesso nei confronti delle sofferenze dell'innamorato].
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 1.66, pag. 15: Assai mi son mostrato / a voi, donna spietata, / com'eo so' innamorato, / ma crëio ch'e' dispiaceria voi pinto.
[2] Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), canz..33, pag. 68: Molto fora spietata / donna c'omo aucidesse: / ben por[r]ia ragionare, / ca ciò mendare - non este a nullo dato.
[3] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), 3.25, pag. 69: ché da foco mi spegno / e m'ho però lo degno / Amor, che m'ha in servenza. / Di servir non m'alasso, / e tut[t]o mio podere / mess'ho i·llui spietato / e fermato m'ha in asso...
- S.f.
[4] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 25.39, pag. 518: Benché 'l corpo diparta / il cor pur là rimane / a pie' de la spietata, / e va merzé a chi non l'à cherendo.
1.2 Meton. [Rif. a parti del corpo].
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 35.2, pag. 96: O bon Gesù, ov'è core / crudel tanto e spietato, / che veggia te crucciato / e non pianto porti e dolore?
[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 37.6, pag. 155: s'ella fosse del mondo la piggiore, / io non son sì sicuro del morire, / ch'i' non sia più del suo spietato core...
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.65, vol. 2, pag. 557: S'io potessi ritrar come assonnaro / li occhi spietati udendo di Siringa, / li occhi a cui pur vegghiar costò sì caro; / come pintor che con essempro pinga, / disegnerei com'io m'addormentai...
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 30, pag. 109.4: Voi m'avete con le vostre spietate braccia ucciso colui il quale era mio conforto e mia ultima speranza.
1.3 Estens. [Rif. a entità non animate].
[1] Arrigo di Castiglia, 1267/68 (tosc.), 12, pag. 208: Per soferir ven omo a compimento, / e per troppo soverchio om disaquista / onde languir convene a gran tormento / la spietata ventura c'or ò vista...
[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 4.47, pag. 25: O colonna spietata, / tu m'ucidi in questo solo: / che tu se' tucta bagnata / del sangue del mio figliuolo...
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 2, vol. 1, pag. 161.13: Eciandeu recitau la pistula indicatrici di ultima necessitati, per la quali issu suvertiu la spiatata avaricia di Cornelia.
[4] Poes. ann. bologn., 1294-1339, [1339] 7.5, pag. 55: O dona de vertù, ch'il mondo reçe / con humillità, che con tuo desdegno, / perché m'à' posto nel tuo tondo legno / tanto luntano di soprana seçe? / Sentito à tuto el tuo spietato aleçe, / e trovera' che dice: sum sine regno...
- [Nella poesia lirica, tipico epiteto esornativo della morte].
[5] Pacino Angiulieri (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 35, pag. 391: Morte spietata, non dovei sofrire / di dipartir sì tosto nostro amore! / Come sofrir potesti, crudel Morte, / d'entrare ne la mia donna amorosa / in cui regnava tut[t]o piacimento?
[6] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), D. 167.15, pag. 876: Ben dé la trista accrescer lo suo duolo, / com'è cresciuto il disdegno e l'ardire / de la spietata Morte...
- S.f.
[7] Michele Guinigi, 1388 (tosc.), [a 1397] 242b.2, pag. 283: Volge sua rota senza alcun rispetto / quella spietata che non perde lena; / quando zeffir<o>, quando libeccio mena / or chiaro, or turbo, fuor d' ogni concetto.
1.4 Meton. [Con rif. all'operato anziché all'agente].
[1] Dino Fresc. (ed. Marti), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 16.62, pag. 392: Dunque se l'aspro spirito che guida / questa spietata guerra e faticosa / vi vede disdegnosa / di quanto cheggio per aver diletto, / come così ne la morte si fida?
[2] Dante, Rime, a. 1321, D. 63.3, pag. 240: Et quid tibi feci, / che fatta m'hai cosí spietata fraude?
[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 8.23, pag. 45: Veniva appresso vigoroso e forte / Achille col figliuol, che sì spietata / vendetta fè, quando l'antiche porte / non serraron più Troia...
1.5 [Di un animale:] di indole aggressiva e sanguinaria.
[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 92, pag. 861.13: Tu mi fai penevolmente murire; tu fosti nata in sul monte Caucaso, infra duri sassi e fra gli spiatati tigri.
[2] Esopo tosc., p. 1388, cap. 46, pag. 201.5: L'usignuola, avendo fatto i suoi figliuoli, stava sopra il nidio e cantava con grande diletto [[...]]. E intanto ecco venire lo spietato sperviere e assalì il nidio...
2 Che non rispetta principi morali e religiosi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 4.105, vol. 3, pag. 62: come Almeone, che, di ciò pregato / dal padre suo, la propria madre spense, / per non perder pietà si fé spietato.
[2] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 118.2: La novela andà di fina in Argi como lo spietado Crion non vol lasar sopelir li corpi morti, gran crudeltà par a chi alde.
[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 3, pag. 84.8: Di ciò parla san Piero, e dice: Impius et peccator ubi parebunt? Il dì del giudicio, l'uomo ispietato e 'l peccatore ove appariranno?
- Sost.
[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 29.6: Nella qual cosa non sì la tristizia i nostri sensi ha impigriti, che io mi lamenti che gli spietati contra la verità cose scelerate hanno ordinate...
[5] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 30, pag. 105.12: Imperò che spesso si condanna lo innocente e 'l nocente è assoluto; l'uomo pietoso è punito, lo ispietato è onorato, Jesú è crucifisso e Barraba è liberato.
[u.r. 30.05.2007]