0.1 destorba, destorbado, destorbar, destorbarò, destorbasse, desturbare, desturbarò, distorba, distorbano, disturba, disturbando, disturbano, disturbao, disturbar, disturbare, disturbarli, disturbarlo disturbaro, disturbasse, disturbassero, disturbata, disturbate, disturbati, disturbato, disturbava, disturbavano, disturberae, disturberàe, disturberebbe, disturbi, disturbino, disturbò.
0.2 DELI s.v. disturbare (lat. disturbare).
0.3 Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Lucidario ver., XIV.
0.7 1 Mettere qno in difficoltà nella sua opera, azione, disposizione d'animo. 1.1 Causare a qno un'interruzione sgradita dello stato in cui si trova o della sua azione. 1.2 Pron. Cadere in stato di difficoltà psicologica. 2 Rendere qsa difficile nel suo svolgimento, metterne in pericolo la sussistenza o il buon andamento. 2.1 Far sì che qsa non avvenga. 2.2 Creare difficoltà. 3 Spostare in un altro luogo, rimuovere. 4 Mettere in disordine, scompigliare.
0.8 Genny Sassano 26.05.2005.
1 Mettere qno in difficoltà nella sua opera, azione, disposizione d'animo.
[1] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 1.16, pag. 157: chè paura mi metto / ed ò sospetto - de la mala gente, / che per neiente - vanno disturbando / e rampognando - chi ama lealmente; / ond'io sovente - vado sospirando.
[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 11.27, pag. 488: Non so perché lo fici: / distrus[s]emi 'n amore e disturbao; / noi fum[m]o fermi amici, / ed ora siem nemici...
[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 125, pag. 222.12: Ond'io credo che per questo cavaliere noi vincieremo la cittade, se disaventura non ne disturba».
[4] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 25, pag. 65.7: Ma quello che più disturba Securtade si è Paura. Chè Paura dice all' omo: «Tu morirai».
[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 24, vol. 1, pag. 158.33: ma la paura del comune pericolo ch'è sopravvenuta, sì come voi vedete, gli ha disturbati...
1.1 Causare a qno un'interruzione sgradita dello stato in cui si trova o della sua azione.
[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 99, pag. 350.20: che lli trovaro dormire così abbracciati: e miravagli per lo lume della luna ch'era apparito. Allora ne 'ncrebbe loro disturbarli e dissero: «Aspettiamo tanto ch'elli si sveglieranno, e poi faremo quello ch'avemo a fare».
1.2 Pron. Cadere in stato di difficoltà psicologica.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 32, cap. 1, par. 7, pag. 475.16: Non discorri, né per tramutamenti di luoghi ti disturbi: dello infermo animo è quello cotale rigettamento.
2 Rendere qsa difficile nel suo svolgimento, metterne in pericolo la sussistenza o il buon andamento.
[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 26.5, pag. 520: tanti son li maiparlieri / c'al mio amor danno sconforto: / van l'amore disturbando / co le lor false parole / e gli amanti guer[r]ïando, / laonde il mio cor forte dole...
[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 40, pag. 104.13: nè neuna cosa non distorba tanto de la sanità come a cambiare le molte medicine e spesso.
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 6, pag. 131.32: sì conviene prendere guardia e qura in mangiare e in bere, e che l'uomo sia misurato, che lla prima opera che lla natura fae, sì come di quociere la vivanda, non sia disturbata per oltragio, perciò che chi prende vivanda oltre debito modo, sì bee la virtù delo stomaco e l'afieboliscie... || Trad. il lat. inquietaris.
[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 19, pag. 89.12: che dentro de 'ste gran roe e cerchij celestial nessuna creatura pò destorbar l'ordin de l'universso...
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 57, vol. 1, pag. 502.29: e s'egli volesse credere e dispendere del suo avere e tesoro, disturberebbe i detto passaggio, faccendo rubellare l'isola di Cicilia al re Carlo coll'aiuto de' rubelli di Cicilia...
[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 48, vol. 1, pag. 311.13: non certo per fare oltraggio a' pacifici, ma per costrignere quelli che disturbano il buono stato e la pace della città.
[7] Lucidario ver., XIV, III, pag. 193.15: [18]. D. Chi è quelli che sono apelai membri di diavoli? M. [[...]] queli che destorba lo beno quando se vol faro...
2.1 Far sì che qsa non avvenga.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 200, pag. 347.11: ma ttutta fiata egli non potea disturbare la battaglia, dappoi ch'egli l'appellava, per usanza delo reame di Longres.
[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), Breve podestarile, pag. 533.21: E se alcuna cosa in so dampno o in vostro sarò che se trati, quelo a tuta mia possança desturbarò che 'l no se faça la quale cosa se io desturbare no la possesse, ad illi o ad alcuno de loro o a vui per meso o per littere procurarò de significare...
- Disturbare la morte: allontanarla.
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 11.11, pag. 45: Père chi cor non ave, / ma troppo è cosa grave / a disturbar la morte, / ch'è forte, / che no la pò om neiente fug[g]ire.
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 31, vol. 2, pag. 127.1: Per questo indugio che fu conceduto alla plebe, fu l'oste incontanente scritta, senza disturbare.
3 Spostare in un altro luogo, rimuovere.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 196.4: dopo longo tempo veduto, volle la nave, ed appressasi alla ripa. Poi disturba l'altre anime che sedevano per longhi sedili, e i tavolati rende vacui...
- Disturbare una causa: rimuoverla.
[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 37 parr. 6-8.7, pag. 148: Ora mi par che voi l' obliereste, / s' io fosse dal mio lato sì fellone, / ch' i' non ven disturbasse ogne cagione, / membrandovi colei cui voi piangeste.
4 Mettere in disordine, scompigliare.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 11, pag. 298.14: da Opimio consolo mandati balestrieri, la mescolata moltitudine disturbaro.
[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 40, vol. 2, pag. 350.31: Iunio dicendo, che li voleva sacrificare ad Orco lo Dio dell'inferno, sospinse le insegne innanzi e disturbò gli ordini, e senza dubbio fece cessare le schiere.
[u.r. 21.06.2011]