DISTURBO s.m.

0.1 distorbo, disturbi, disturbio, disturbo.

0.2 Da disturbare.

0.3 Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Difficoltà o cattiva disposizione d'animo creata a qno da altri. 1.1 Causa di difficoltà psicologica, d'inquietudine. 2 Situazione di disordine.

0.8 Genny Sassano 24.05.2005.

1 Difficoltà o cattiva disposizione d'animo creata a qno da altri.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 30, pag. 245.5: è licito a l'amante d'avere un suo compagno a cui dica le sue credenze, come si porta colla sua amanza, e che s'avenisse che fosse alcun disturbio nel suo amore, a cui se ne dolesse, e simigliantemente a la femina.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 23.35, vol. 1, pag. 291: Per ogni cosa ch'erra / lo servidor, il signor non si turbi; / tra famiglia, disturbi, / malavogliença et hodio et anco invidia / corregga lor come dia...

1.1 Causa di difficoltà psicologica, d'inquietudine.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 16.10, pag. 85: D'ambedue que' confin son oggi in bando: / Ch'ogni vil fiumicel m'è gran distorbo, / E qui son servo, libertà sognando!

2 Situazione di disordine.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 52, vol. 1, pag. 204.28: Quando il popolo ebbe la dovizia e l'abbondanza racquistata, egli cominciò ad essere ozioso, e incontenente cangiò l'animo e peggiorò; e però ch'egli non avea disturbo di fuori, l'andò procacciando dentro della città.