0.1 doimè, doimé.
0.2 DEI s.v. doh (dall'incontro di doh con oimè).
0.3 Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Esclamazione lamentosa di autocommiserazione.
0.8 Paola Picecchi 19.07.2006.
1 Esclamazione lamentosa di autocommiserazione.
[1] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 96.15: Doimè! che ène questo che io abbo detto? come potre' io rendare guidardone di questo dono?
[2] Meo dei Tolomei, Caribo, XIII/XIV (sen.>umbro-march.>ven.), 145, pag. 83: / Se per reprensïone / di zo lassarò / e no ne derò / zo ch'eo saverò, / lass' a te, - doimè: / fagli le fiche e dì: - Min Zeppa, tè! -, / fagli[le] tosto, s'el te 'n cal de me.
[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 31, pag. 114.7: doimè, mamma dolcie, temo che per li miei peccati Cristo non mi lassi andare ad amarlo quanto vorrei...
[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 70, pag. 292.1: Doimé, figliuolo dato da quella dolce madre Maria, non voglio che veniate a tedio né a confusione, per neuna molestia che sentiste nella mente vostra...