FALCARE v.

0.1 falca, falchi.

0.2 DEI s.v. falcare (lat. *falcare).

0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

0.7 1 Muovere come la falce. 1.1 Falcare il passo: procedere a passi lunghi e veloci. 2 Tagliare con la falce (in contesto fig.).

0.8 Rossella Gasparrini 21.07.2006.

1 Muovere come la falce.

[1] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 18, 85-96, pag. 428.36: Tale; cioè furia, o vero calca, falca; cioè piega, suo passo per quel giron.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 24.180, pag. 168: Et gionto, gli ochi falca / [i]n alto Iexù, vedendolo: «Dessende / - disse a Çacheo - ché adesso me convene / questo die tutto nel tuo albergo spendê».

1.1 Falcare il passo: procedere a passi lunghi e veloci.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.94, vol. 2, pag. 307: E quale Ismeno già vide e Asopo / lungo di sé di notte furia e calca, / pur che i Teban di Bacco avesser uopo, / cotal per quel giron suo passo falca, / per quel ch'io vidi di color, venendo, / cui buon volere e giusto amor cavalca.

2 Tagliare con la falce (in contesto fig.).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 45., vol. 3, pag. 389.4: Seneca dice: Immantenente che l'uomo veste persona di giudice, dee egli svestire persona d'amico, e guardare che sua parola non falchi altri, così come fosse venuto in sua possanza.