MERDASENGI s.m.

0.1 merdasengi, merdasengy, merdesengi,mordasangue. cfr. (0.6 N) merdafengi.

0.2 Lat. mediev. merdasengi, dall'ar. murdasang (cfr. Latham, Dictionary s.v. merdasengi). || Il nome arabo è a sua volta di derivazione persiana e ha il signif. originario di 'pietra impura': cfr. Ineichen, Serapiom, vol. II, p. 146, che cita anche la forma mordasangue nella Pratica di Pegolotti, considerandola «addattamento paretimologico».

0.3 Almansore volg., XIV po.q. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Almansore volg., XIV po.q. (fior.).

0.6 N La forma merdafengi in Almansorevolg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 24, pag. 319.1, att. nel ms., deriva prob. da uno scambio s-alta > f; Elsheikh, Almansore, p. 311 legge «merdasengi».

Voce redatta nell'ambito del progetto ReMediA.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Chim.] Lo stesso che litargirio.

0.8 Elena Artale; Marcella Lacanale 20.10.2022.

1 [Chim.] Lo stesso che litargirio.

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. V, cap. 9, pag. 447.7: L'altra tintura. Merdasengi e kalcina si prendano e sopr'essi si mettano, e si getti sei cotanti d'acqua, e si lascino stare al sole kosì per tre die, mescolandole spesse volte.

[2] Gl %ALM Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. V, cap. 16, pag. 453.11: Ma quando l'ampolle ke nascono e la carne s'arde e arrostisce, sì ssi curi e medichi ko l'unguento ke ssi fae di cerusa e con l'unguento ke ssi fa di merdasengy, cioè aghetta, e olio rosato, e albume d'uhuovo…

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. V, cap. 17, pag. 455.5: al quale luogho medicina di polvere molto acuta e pugnente si vorrà fregare infino a tanto k'ella se ne vella infino a le radici; e poi coll'unguento rosso, il quale si confice di merdesengi, e aceto, e olio rosato, e vene di cucurma, si medichi.

[4] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. V, cap. 33, pag. 473.11: E poi k'elle ne fieno tracte e levate, il luogho si dovrae epithimare: di merdasengi imbianchato, e robbia, e aceto s'epithimi…

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 34.26: Pecie, e fassi tara della stuoia e la stuoia rimane al comperatore. Mordasangue, e dàssi il sacco e non si fa tara.