OMAGGIO s.m.

0.1 homaço, homaggio, homagio, homayo, humaço, humagio, humaiu, humayo, omaço, omaggi, omaggio, omagio, omaio, omancio.

0.2 DELI 2 s.v. omaggio (fr. ant. omage).

0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Cronica fior., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Cucco Baglioni, XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. dare omaggio 1.1; d'omaggio 1.2; essere in omaggio 2.2; fare omaggio 1.1, 2.1; per omaggio 1.2; rendere omaggio 1.1, 3.1; rispondere omaggio 1.1.

0.7 1 Riconoscimento ufficiale di sottomissione, da parte di un'autorità nei confronti di un'autorità superiore (in partic. nel sistema feudale, da parte di un vassallo nei confronti del sovrano o di un feudatario più potente). 1.1 Locuz. verb. Dare, fare, rendere, rispondere omaggio a qno: riconoscere ufficialmente la propria sottomissione, da parte di un'autorità nei confronti di un'autorità superiore. 1.2 Locuz. avv. D'omaggio, per omaggio: in segno di riconoscimento ufficiale della propria sottomissione, da parte di un'autorità nei confronti di un'autorità superiore (con rif. a un dono o alla prestazione di un servizio). 1.3 Estens. Ruolo subordinato nella gerarchia sociale. 2 Nell'amore cortese, riconoscimento da parte dell'innamorato della sua sottomissione alla donna amata o all'amore stesso. 2.1 Locuz. verb. Fare omaggio a qno: dichiarare la propria sottomissione (alla donna amata). 2.2 Locuz. verb. Essere in omaggio di qno: trovarsi in condizione di sottomissione (rispetto alla donna amata). 3 Riconoscimento da parte del fedele della sua sottomissione (in partic. a Dio). 3.1 Locuz. verb. Fare, rendere omaggio a qno: dichiarare la propria sottomissione (in partic. a Dio).

0.8 Francesco Sestito 18.09.2006.

1 Riconoscimento ufficiale di sottomissione, da parte di un'autorità nei confronti di un'autorità superiore (in partic. nel sistema feudale, da parte di un vassallo nei confronti del sovrano o di un feudatario più potente).

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 150.1: E adì XX di maggio il decto Filippo fece [tregua] collo re Aduardo d'Inghilterra, a patti e condizioni che tutta la Guasscongna rimase allo re Aduardo sanza fare alkuno homaggio.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 138, pag. 247.5: sì ppreserono la cittade e ttutte le ville e le castella, e ttutte tornarono ale comandamenta delo ree e ttutti giurarono suo omaggio, sì come aviano fatto tutte l'altre sue terre.

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2656, pag. 119: Ch'ell'ave Persia in soa bayllia / E plen albitrio e signoria / Sovra tute quelle contrade / De chastelly e de çitade, / Si che el no lly romaxe algun, / Ch'a lu non andasse per chomun: / Si lli çurà fe et humaço.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 744, pag. 169: Passati li sette jorni, lo re se nne gio / Verso de Selmona con lo exercito sio; / Da conti et da baruni lo homagio recepìo...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 136.4: Thelefo commo a verace segnore e re de lo riamme inncoronato per mano de lo re Theutran, et a lo quale era iurato humayo de fedeletate, vippe poy luongo tiempo...

1.1 Locuz. verb. Dare, fare, rendere, rispondere omaggio a qno: riconoscere ufficialmente la propria sottomissione, da parte di un'autorità nei confronti di un'autorità superiore.

[1] Ser Beroardo, XIII sm. (fior.), 7, pag. 249: Or si par[r]à! Ch'entrato è nel vïag[g]io / sengnor che mena e dà tal libertate, / ch'e' conver[r]à che pur li facc[i]a omag[g]io / colluï ä cui presgio tanto date.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 34, pag. 250.7: Catone se n'andò a la città di Ustica. Giuba campò, e fece accordo con Cesare, e feceli omaggio.

[3] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 533.23: Tucti li Re e le provincie de l'universo mondo rendivano in quel tempo tributo e omaggio ai Romani.

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 5, pag. 12.19: lo re Artù [[...]] voleva che 'l re Meliadus gli rispondesse omaggio et trebuto et censo, come facevano gli altri re...

[5] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 47, pag. 167.4: tanto feceno la guerra ch'elli ci miseno al di sotto, et convieneci riconoscere da loro i fei et da[r] loro omaggio.

[6] Cucco Baglioni, XIV pm. (perug.), 13.4.8, pag. 798: Ed anco il tuo parlar par men che saggio: / ché prima dice che l'aveste a 'ngiuia, / e poi de la 'mpromessa fai tal giuia, / come s'a noi avesse fatt'omaggio.

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 9, pag. 36.5: cum grandi gauyu et alligricza foru rechiputi intru la terra et secundu la loru legi iuraru fidelitati et fichiru fidi et humaiu.

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 22.35, pag. 64: In questo tempo le città vicine / quale omaggio mi fe', qual fu conquisa: / per ch'io più allargai le mie confine.

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 226.10: Avea presa la corona. Tutta Toscana, Lommardia e Romagna, Alamagna li fece omaio.

1.2 Locuz. avv. D'omaggio, per omaggio: in segno di riconoscimento ufficiale della propria sottomissione, da parte di un'autorità nei confronti di un'autorità superiore (con rif. a un dono o alla prestazione di un servizio).

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 126.4: E questi conte Rosso e conte Unberto e le loro castella, sì come racomandati del Comune e popolo di Firenze, ogn'anno, la vigilia di Sancto Iohanni Bactista, nobili e orrevoli ceri ufereano per omaggio.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 259, vol. 2, pag. 435.24: la gente de' Pisani [[...]] riconoscieno il detto re d'Araona per signore e re dell'isola di Sardigna [[...]] dandogline l'anno libbre MM di genovini d'omaggio...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 28, vol. 2, pag. 47.10: Tornato i· rre in Ungheria [[...]] elesse trenta suoi grandi baroni per capitani [[...]], con ordine che catuno il servisse tre mesi, come sono tenuti per omaggio.

1.3 Estens. Ruolo subordinato nella gerarchia sociale.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 42.17, pag. 227: Creder non dei ch'alcun per gran lignaggio / di signoria ricever debba onore, / ché da natura non procede omaggio, / ma vizio servo, e virtù fa signore...

2 Nell'amore cortese, riconoscimento da parte dell'innamorato della sua sottomissione alla donna amata o all'amore stesso.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 21.51, pag. 48: Poi ch'aprovò lo saggio / con fina conoscenza, / ch'era di fin omaggio, / ma' fo suo segnoraggio conceduto.

[2] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 1.36, pag. 76: luntanamente - m'ha tirato amore, / per cui [o]maggio [ho l]o ditto presente.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 278, pag. 307.11: colui ch'avrà lo vostro amore die essere di gran pregio e di gran valore. E se io mi so a voi offerto, io vi pregho che voi non rifiutate mio homaggio...

2.1 Locuz. verb. Fare omaggio a qno: dichiarare la propria sottomissione (alla donna amata).

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 105.10, pag. 616: E ben ne sono stato conoscente, / ma 'n sì pessimo punto feivi omaggio, / che non d'esso partirmi posso nente.

2.2 Locuz. verb. Essere in omaggio di qno: trovarsi in condizione di sottomissione (rispetto alla donna amata).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 6.74, pag. 29: ed ho paura, - se non provedete, / però che voi ['l] volete, / poi ched i' voi non ag[g]io, / esendo in vostro omag[g]io; / ed io mi moro e pietà non avete.

3 Riconoscimento da parte del fedele della sua sottomissione (in partic. a Dio).

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 1, 2, pag. 38, col. 1.12: E allora dica certo numero d'avemaria [[...]]. Questo le dee rendere per tributo ogni dì, quasi in segno di suggezione ovvero di spirituale omaggio...

3.1 Locuz. verb. Fare,rendere omaggio a qno: dichiarare la propria sottomissione (in partic. a Dio).

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 39.9, vol. 1, pag. 264: Ciascun ke fede sente / vegn'a laudar sovente / l'alto sant'Antonïo beato! / Ciascun laudare et amare / lo dea de buon coragio / [[...]] / tutt'ore pensare, formare / com'a Dio fare humagio / potesse...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 91.34: Et siando anchor Cristo in la gripiola [[...]] tri re da coronna grandi e possenti [[...]] fèn-ghe homagio con le nobel offerte.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388] 158.3.15: Cometa ne mostrò questa novella: / che tutto 'l mondo ti rendeva omagio, / e se'colui che fa 'l santo passagio.

[u.r. 23.04.2007]