PROEMIO s.m.

0.1 proemii, proemine, proemio, prohemi, prohemio, prohemiu, prohemiy, prohemo.

0.2 Lat. proemium (DELI 2 s.v. proemio).

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>.

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Esopo ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Stat. castell., XIV pm.; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. in proemine 1.1.

0.7 1 [Ret.] Prima parte del discorso codificata dalla dottrina retorica (lo stesso che prologo). 1.1 [Di una lettera]. In proemine: all'inizio, introducendo (la lettera). 2 Capitolo o parte iniziale di un'opera o di una sua divisione. 2.1 Parte introduttiva di un testo, di un discorso o di una sua parte. 2.2 Menzione preliminare.

0.8 Pietro G. Beltrami 07.09.2006.

1 [Ret.] Prima parte del discorso codificata dalla dottrina retorica (lo stesso che prologo).

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 52, pag. 57.17: Puote il dicitore il detto suo ordinare secondo la dottrina data da l'arte, se dividerà in sei parti la sua diceria, cioè: proemio, narragione, divisione, confermagione, risponsione, e conclusione.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 5.12, vol. 1, pag. 63: Quinci coglier hom deve / che sette viçi nel parlare stanno [[...]] e più colui ch'avampa / tutti auditori col lungo suo prohemo.

1.1 [Di una lettera]. In proemine: all'inizio, introducendo (la lettera).

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 76.17: in presenza de' Cardinali si mise la corona a se medesimo, et in più lettere scrisse ad memoria in proemine così: ...

2 Capitolo o parte iniziale di un'opera o di una sua divisione.

[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 164.30: Eraclit phylosoph il prohemiy De doctrina universali dis che maior scientia no pò eser in l'anima...

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 97-114, pag. 195, col. 2.7: E però dixe Tomaxo nel preallegato terço proemio...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 9.33: ca issu ricunta li dicti et li facti nutabili di li gentili homini di Ruma et di l'altra genti furistera, segundu issu midemmi dichi a lu so prohemiu...

[4] Stat. castell., XIV pm., pag. 208.13: Nicolao vescovo servo dei servi de deo ai dilecti filioli frati et a le dilecte em Cristo filiole sore de l' ordine dei frati de penetença sì a li presenti commo a quelli ke veranno salute et l' apostolicale benedictione. El proemio.

[5] Esopo ven., XIV, Prologo, pag. 5.28: Compie el prolago dello traslatatore de gramatica in volgare. Comincia el proemio sovra Exopo.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 5.17: La quinta cascione ène anche quella che scrive Tito Livio nello proemio dello sio livro, nella prima decada.

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Proemio, rubr., pag. 133.19: Encomençase el prohemio over la epistola.

2.1 Parte introduttiva di un testo, di un discorso o di una sua parte.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 19 parr. 15-22, pag. 79.5: E però prima ne fo tre parti: la prima parte è proemio de le sequenti parole; la seconda è lo intento trattato; la terza è quasi una serviziale de le precedenti parole.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 3.4: Proemio di quello che disse Ovidio di trattare, insino a quella parte che dice Prima che.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, Titolo Proemio, pag. 1.1: Proemio del libro chiamato Disciplina degli spirituali di Fra Domenico Cavalca Da Vico Pisano dell' Ordine de' Frati Predicatori, nel quale si tratta de i difetti di molti, che paiono, e sono tenuti Spirituali...

[4] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 159.21: Ritornando ormai al facto, però che forse essere stato troppo prolisso nell' anzi scritto prohemio sarò giudicato da' più savi, imprima voglo chotanto a più chiarezza d' esso dire.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 1, pag. 19.6: adunque il presente volume in tre parti principali, le quali sono li tre libri ne' quali l'autore medesimo l'ha diviso: de' quali il primo, il quale per leggere siamo al presente, si divide in due parti, in proemio e trattato.

2.2 Menzione preliminare.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 98.17: il quale, Gajo Cassio, (che non è mai da ricordare senza proemio di publico patricidio)... || Cfr. Val. Max., I, 8, 8: «numquam sine praefatione publici parricidii nominandus», 'senza premettere che è un parricida'.

[u.r. 08.10.2013]