SPIACERE (2) s.m.

0.1 ispiacer, spiacer, spiacere, spiaceri, spiacier, spiager, splagere, splagire.

0.2 Da piacere.

0.3 Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Locuz. e fras. avere spiacere 1; essere a spiacere 1.1; essere in spiacere 1.1; fare a spiacere 1; mettersi in spiacere 1.

0.7 1 Atto tale da provocare una qualsiasi emozione negativa in qno; l'emozione stessa che ne consegue. 1.1 Disapprovazione di un comportamento umano (da parte di Dio). Locuz. verb. Essere a, in spiacere. 2 Presenza di qualità negative (in una persona).

0.8 Francesco Sestito 18.09.2006.

1 Atto tale da provocare una qualsiasi emozione negativa in qno; l'emozione stessa che ne consegue.

[1] Guittone (?), Epistola bella, a. 1294 (tosc.), 6, pag. 462: Se tutte fiate alla vostra richiesta / bell', e cara preghiera, / non aggio sodisfatto al mio podere, / perdono chiero, perchè in mia podesta / già non son nè non era, / ma occupato in tutto spiacere.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 33.5, pag. 251: Io non posso, madonna, ritenere / la voglia che mi stringe e lo talento, / ch'io no ·l vi mostri alquanto in profere[re], / avegna che tutora n'ho pavento / non dica cosa che vi sia spiacere...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 4.4, pag. 13: Si la pena teneme, èmme despiacemento, / lo spiacere recame la pena en gran tormento...

[4] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 10.2, pag. 727: D'amore vène ad om tutto piacere, / da gelosia ispiacer grave e pesanza...

[5] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 110.5, pag. 229: e sì ti prego per lo dio d'Amore, / il quale è stat'un tu' signor antico, / che mi perdoni s'ispiacer ti dico...

- Locuz. verb. Avere spiacere di: provare una qualsiasi emozione negativa (a causa di).

[6] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 7, pag. 185.19: Il quarto si è conteror; avendo contrizione e spiacere d'avere offeso Iddio.

- Locuz. verb. Fare a spiacere a qno, mettersi in spiacere di qno: provocare una qualsiasi emozione negativa (in qno).

[7] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 17.31, pag. 192: Dogliome che non hai / altrui, ma te pagato, / ch'en sospetto t'hai dato / a chi vero giudizio e giusto chere, / e t'hai messo in spiacere / di ciascun c'hae questione...

[8] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 329.9: lla femmina non può fare più a spiacere, né tanto agravare l'animo del suo amante, come quando ella si dà ad un altro...

1.1 Disapprovazione di un comportamento umano (da parte di Dio). Locuz. verb. Essere a, in spiacere.

[1] Arrigo Baldonasco (ed. Panvini), XIII sm. (tosc.), 2.21, pag. 397: ma era al Nostro Signor rincresciuto / la vostra vita, che sì mal menare / vedea in mondo, che Gl'er'a spiacere; / però non volse devesse regnare...

[2] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 259.9: gli forestieri [[...]], sotto colore di prestare molti furiti et cose inlicite et furate et tolte ricettano [[...]], la quale chosa è in spiacere grande di dio et non è piccolo disinore del Comune di Siena et di suoi officiali...

2 Presenza di qualità negative (in una persona).

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 3.3, pag. 387: Or parà, mala donna, s'eo mal dire / savrò di voi, in cui tutto mal rengna, / ché di spiacier, di spresgio, di fallire / e di legiadro orgo' portate imsengna...

[u.r. 30.05.2008]