EMPIO agg./s.m.

0.1 empi, empi', empî, empia, empïa, empie, émpie, empii, empiissima, empij, empio, empïo, empissimo, empj, empo, enpia, enpio, enpissimi, enpyo, impi, impia, impía, impïa, impie, impii, impiissima, impiissimu, impij, impio, impïo, impiu, inpia, inpii, inpio, inpïo, 'mpio, 'npia.

0.2 Lat. impius (DELI 2 s.v. empio).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.2.

0.4 In testi tosc.: Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.:St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Che non è timorato di Dio e delle sue leggi, sacrilego, miscredente, infedele. 1.1 Che agisce in modo contrario alle leggi divine o umane, peccatore, reo. 1.2 Privo di reverenza verso il prossimo (in partic. verso i più stretti familiari). 1.3 Privo di pietà e di carità verso il prossimo, disumano, crudele; [rif. ad un animale:] feroce, assassino. 2 Sost. Chi offende o spregia Dio, le sue leggi, la religione. 2.1 Chi, con il proprio comportamento, si macchia di colpe verso Dio, peccatore, reo. 2.2 Chi, a causa dei propri smodati appetiti, è privo d'ogni senso di carità o di umanità.

0.8 Zeno Verlato 03.10.2006.

1 Che non è timorato di Dio e delle sue leggi, sacrilego, miscredente, infedele.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 254, pag. 534: Per long[h]i ani recordase li tempi boni e rei, / com' fo de la nequicia de l' impii Filistei...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 2, pag. 146.13: Onde dice Salamone nei Proverbii «L'omo inpio (et) superbo come la tempestate passa e non se trova, li iusti sono secondo k'è fondamento sempiternale».

[3] Poes. an. ven., XIII, 272, pag. 144: Alboro de la croxe honorado, / In ti fo meso Cristo delicado / E sovra ti molto inplagado / E da li impij Çudey flagelado.

[4] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 2.8, pag. 4: Oggi rissurse il re di veritate, / che in carne humana, per noi salvar, venne / e col suo sangue tanta gratia fenne, / che nui som fuor dell'empia potestate.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 3, vol. 3, pag. 31.28: La qual cosa mostra Beda, dicendo: «Però ch'ellino non fecero penitenzia, nel quarantesimo anno de la passione di Cristo, li Romani, cominciando da Galilea ond'era cominciata la predicazione del Segnore, l'empia gente infino a le radici distrussero».

[6] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 13.13, pag. 706: Né mai per tal camin pàssoce 'n forse, / né lascerò l' andar, tanto so' empio: / in prima s' arfarebbe per me il tempio.

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 114.1, pag. 150: De l'empia Babilonia, ond'è fuggita / ogni vergogna, ond'ogni bene è fori, / albergo di dolor, madre d'errori, / son fuggito io per allungar la vita.

1.1 Che agisce in modo contrario alle leggi divine o umane, peccatore, reo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 283.18: Ma pertanto facto fo inperadore e poi ke fo facto, deo asservire allo ventre a bevere molto vino e a lluxuria. Et era sença bontade e timoroso e fecea parenteçe de schiavi e era subito a li inpii.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 155, pag. 8: E' do verdura al bestie in so nudrigamento, / E cosí fa l'om iusto ke dá amaistramento, / Ke convertiss l'om impio dal so re ovramento / E 'd parol de Crist satia, ke dan nudrigamento.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 37.9, pag. 618: Questa carne impia e ffella / delai[di]t'à l'alma bella, / la quale venne polçella / dall'altissimo Signore.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 23, pag. 73.16: Ancora dice quel savio: «Ki face iusto quel k'è impio e reo [e] condempna lo iusto, e l'uno e l'altre è abominabele a Deo».

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 1.762, pag. 174: Così a rea ventura l'anima bella / Toglie la morte ch'ha da l'empia carne, / Se al mal pur contraddice e sta ribella.

[6] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 9, pag. 72.2: dice nel libro della Sapienzia: La speranza dell' empio è come la lanuggine, la quale lo vento estolle, e come la schiuma, e la bolla dell' acqua, la quale tosto viene meno.

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 5, vol. 2, pag. 160.12: Multa esti grandi la prova di li homini impii ki si volu iustificari in loru opinioni et vidiri et iudicii, et volinu non essiri ripresi, ma vinchiri et riprindiri.

1.1.1 [Generic.:] privo di bene, malvagio; abominevole, nefando.

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 2.12, pag. 387: e 'n volgliendo di me dir tutto male, / lasciando ongni vergongna di fallire, / Nol sai dire empio tanto né mortale, / che del ben non vi sia...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 19, pag. 330.8: Unde assai è meglio che 'l mi taccia, che cotanto male, e così empie cose di crudeltade fare manifeste o ad uomini matti, o a savi.

[3] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 21.2, pag. 782: Davante ke comenci la batalia / la donnola con l'inpïo serpente, / ne lo veneno ke sì li travaglia, / retrova lo crespingno primamente...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 26, pag. 163.14: Ma di questo non m' ha colpa se non la empia nequizia del mio padre, il quale gl' iddii consumino, così come egli fa me consumare.

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 119.13: La medesima empia Fama predetta le nunzioe che el navigio d'Enea era armato in mare, e ch'egli co la gente sua s'apparecchiava di partirsi.

[6] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 12.13, pag. 432: Dio vi purgò l'altrier de l'opre émpie / per eternal di Pisa morte e encendio.

- [Rif. a una sostanza o a un alimento:] dannoso, mortale (anche in contesto fig.).

[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 247.26: Ricchezza e virtù non possono insieme. Ovidio, per quelli che parlano il contrario di quel ch'hanno in cuore, disse: Empi veleni si nascondono sotto dolce mèle.

[8] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis III.84, pag. 215: Non potei coglier mai ramo nè foglia, / Sì fur le sue radici acerbe ed empie...

1.2 Privo di reverenza verso il prossimo (in partic. verso i più stretti familiari).

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 38, pag. 37.2: Che facce oggimai avresti voi di difender costui?, il quale è pieno di cotante malizie che, secondo che v'ò mostrato di sopra, questi è impio al suo padre...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 6.9, pag. 70: Costui, crudel sovr' ogni fiera ria, / Di sangue sparto bagnò 'l corpo caro / Della sua madre con la mano impía...

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 30, pag. 157.3: e l' empie madri hanno più volte li loro medesimi parti morti.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 33, vol. 2, pag. 500.3: e dato l'ordine, la madre impia mandò il figliuolo a casa l'amico con certe cose, e lli comandò no· ssi partisse da llui se no· llo spacciasse...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 33, pag. 286.1: Per la quale cosa tucti li ry de li Greci se congregaro insyeme in Acthena a li quali, per la maiore parte, pareva che Orreste fosse indigno de lo ryamo de lo re Agamenone suo patre, perzocch'era stato tanto impio e crodele contra la matre, ma pyù digno de esserende privato.

1.3 Privo di pietà e di carità verso il prossimo, disumano, crudele; [rif. ad un animale:] feroce, assassino.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 454, pag. 578: No e[n]riqise l'omo esser bruto ni scarso / ni avaro ni empio...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 22.5, pag. 75: Audite una 'ntenzone, ch'era fra dui persone, / vecchi e descaduti, c'ad opo eran perduti. / L' uno era censalito, l'altro era ben vestito. / 'L censalito piagnea d' uno figlio c'avea, / impio e crudele, più amaro che fele...

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 58, pag. 74.35: non li credere, che elli è uno impio ladrone, e crudele e micidiale.

[4] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 4, pag. 121.16: nostru sengiore Christu triumphans che ane destructi li legami dela impia morte.

[5] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 31, pag. 249.16: e disse che questa donna fu troppo crudele nel comandam[en]to, quando non si vergogna d'astrignere di sì empia sententia colui al quale avea data sperança d'amore...

[6] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 23, pag. 27.17: Ancora de' impensar lo retor ch'elo è metudo da Dio en tal stado açò ch'el debia aver influencia in li soi subditi [[...]], e s'elo no fa così, elo è ingrato a Dio et impio ali soi subditi e crudelle a si medesmo, chè la avaricia li comanda che elo no faça quel bene ch'el deverave nè a si nè ad oltri.

[7] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 224.11: Noi, spaventati, non con arme, ma con prieghi vogliamo domandare pace, o s'elle sono dee, ovvero empii e malvagi uccelli.

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 53.25: Allura nui spavintati di tali auguriu, non cu armi ma cum prigeri li dimandammu pachi, dubitandu ki non fussiru dei oy impi et malvasi auchelli.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 10, pag. 44.10: Et perché 'l fo sì impio ch'el no volse far gratia d'un picin debito, çoè ch'el no volse perdonar una ofenssion picena al so' proximo ma s'in volse pur pagar e far la svengiançça, quella sententia ch'el tegne in altri ghe tornò in testa.

[10] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 7.29: Et cului lo naso del quale fie acuto, et di paraule ch' elli oda, piò aguza; quel cutale omo dè essere empio, impetuoso e quasi venenoso.

1.3.1 Privo di dominio di sé, violento, smanioso.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 41: l'omo inpio si p(ro)v[o]ca brighe (et) quelli che è patie(n)te mitiga quelle che sono facte.

[2] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 26, pag. 146.1: Avarizia è il quinto vizio che nasce della mala volontà; e questo fa l' animo vizioso e disordinato in ciò che 'l fa disideroso ed empio di guadagnare o ritenere ricchez[z]e.

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 178.9: E collui ch'avrae i suoi passi, andando, ispessi e assai corti, per la ragione dela sopradetta iscienzia, naturalmente fia enpio, corente e adiroso, sospecioso e no potente e di mala volontade.

2 Sost. Chi offende o spregia Dio, le sue leggi, la religione.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 4.2, pag. 80: Beato quello che non si consiglia / Con impio e che non sta cum peccatore...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 26, pag. 126.15: ma Cristo salvaor e vraxo segnor se l'arà ulcir con la parola soa e con lo spirito de la bocha soa harà ulcir quel impio [[cioè l'Anticristo]] e destrue' in tuto.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 11, S. Tommaso Cont., vol. 1, pag. 135.28: Detto questo il capo di reverenza è percosso con le coltella de li empii, e la santa corona del capo gli è tagliata e 'l celabro si spande per lo spazzo de la chiesa.

2.1 Chi, con il proprio comportamento, si macchia di colpe verso Dio, peccatore, reo.

[1] Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.), 92, pag. 24: Quel frugio lo qual dà vita, ke pende in ti, fi morto, / Co li impii porta pena e sta in reo deporto...

[2] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 275, pag. 64: et adeso adeso ve n' andai / a ço ke la gloria de Deo no veçai, / la quala è aprestaa a li beneiti, / ke de la destra parto mia e' ò misi, / k' eo no vojo ke li impii e li rei / veça la gloria de li servi mei.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 6.106, pag. 116: E a 'gnomo chi desvie / mosteró le töe vïe / e li empi chi morràm / a ti se convertiràm.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 287.15: Perfetto odio è, dice s. Gregorio, odiar la colpa, ed amar la natura [[...]], come fa Dio, del quale dice la Scrittura, che ha in odio l' empio, e la sua empietà, e nientemeno, come detto è, gli empi e aspetta, e converte, e riceve, e volentieri perdona loro.

2.2 Chi, a causa dei propri smodati appetiti, è privo d'ogni senso di carità o di umanità.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 317, pag. 611: Molto poc ama Deu lo empio e l'avar; / la lemosena certo no se vol oblidar: / sença quela nug omo no se porà salvar...

[u.r. 06.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]