ERTO agg./s.m.

0.1 erta, erte, erti, erto, irt, irta, irti.

0.2 V. ergere.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Stat. venez., Aggiunte 1345-70.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. ad erto 2; per erto 2.

0.7 1 Che si trova in posizione eretta; che è rivolto verso l'alto; che si eleva con una forte pendenza. 1.1 Fig. Superbo. 1.2 Fig. Vivo (di animale). 2 Avv. Per erto: verso l'alto, in posizione eretta. 3 Sost. Terreno o strada che sale verso l'alto.

0.8 Mara Marzullo 16.10.2006.

1 Che si trova in posizione eretta; che è rivolto verso l'alto; che si eleva con una forte pendenza.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 606, pag. 121: Da entramb le part dri flumi sí è i mont ombrïusi, / Alt ked è meraveia e irt e spagurusi, / E en coverg per tuto pur de spin regorusi, / Li quai en oltra modho ponzent e venenusi.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 85.35: come sono le folli femine, che vanno col collo isteso e a capo erto, come cerbio in landa, e riguardano a traverso come cavallo di pregio.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.47, vol. 2, pag. 42: Noi divenimmo intanto a piè del monte; / quivi trovammo la roccia sì erta, / che 'ndarno vi sarien le gambe pronte.

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 11, pag. 197.19: Undi avvinni ki kistu Amassenu, passandu cum sua asta irta, incumminzau a pparlari a li stilli in kistu modu: - O Diana virgini, cultivatrichi di li boski, eu per ti vinni, tinendu in manu li toy primi lanci..

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 12.31: Issu medemmi Alexandru non la dandu per vinta ad homu nullu, m'a la fortuna, skittu debilitatu, per difectu di natura, per furtizza di malattia, non pertantu standu apuyatu a lu sou guvitu con la testa irta, porssi la man dritta a tutti quanti la valssiru tukari.

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 10-15, pag. 850.27: E quattro differenzie pone in quella pena: imperò che quale parimente sta a giacere riverta, quale col capo in su e co' piedi in giù un poco erta, quale per lo contrario; cioè col capo in giù e coi piedi in su, e quale col ventre in su levato, tenendo il capo a' piedi, e la schiena di fuori a modo di cerchio.

[7] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 155, pag. 82.16: [5] Item una citella virgini, si ungirà spissi volti la mammilla di succu di chicuta, li avirà sempri irti et pichirilli.

1.1 Fig. Superbo. || (Segre).

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 19, pag. 138.33: Ed interviene ch' alcuna cosa far bene non si puote, perc' ha fare l'uomo con persone ritrose, o [con] empio o erto o disdegnoso: però colui che la detta cosa ha a fare dee essere mansueto, ch' è la settima delle dette virtù, cioè arrendevole contro alla ritrosia di coloro, perché dirittamente si faccia la cosa.

1.2 Fig. Vivo (di animale).

[1] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 241.41: Item vindemmu in lu misi di aprili vaki irti octu per unc. iij et tr. ix.

2 Locuz. avv. Per erto: verso l'alto, in posizione eretta.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 72.7: E vedemo en che guisa noi potiamo aconciare l'epiciclo en su lo diferente ch'elli adopari mellio, se noi lo dovemo aconciare per erto, come per giù sù, o pónare per traverso...

- Locuz. avv. Ad erto.

[2] Stat. venez., Aggiunte 1345-70, cap. 60, pag. 380.22: Item in lo dito di fo prexo in plen capitolo, per lo dito gastoldo e compagni de questa scuola et a tuti plasete, che li prevedi de Santa Sofia sia tegnudi ogno dì ordenado quando se dixe la messa de la scuola, de dire o far dir lo evangelo suso el capitello che se à presso l'altar de miser Sen Çane ad erto...

3 Sost. Terreno o strada che sale verso l'alto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.70, vol. 2, pag. 113: Tra erto e piano era un sentiero schembo, / che ne condusse in fianco de la lacca, / là dove più ch'a mezzo muore il lembo.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 6.17, pag. 21: Vòi tu salir a l'erto? / Abraza a la prudencia, / e fa' che tu sei senza / pigritia, ancor busia.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 99.14: E questo è quel che troppo non mi lagno / per oro o per scagial ch'aggia smarito, / poi ch'io cognosco el tossicoso ragno / c'à la sua tela de mio fil ordito; / s'oggi so' nudo, cray sarò vestito: / meglio è nel basso star che cader d'erto.

[u.r. 13.09.2007]