ERUTTARE v.

0.1 eructuava, erutando, erutta, eruttando.

0.2 DELI 2 s.v. eruttare (lat. eructare).

0.3 Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Gettare fuori, emettere dalla bocca con violenza qsa, in partic. detto di un vulcano.

0.8 Mara Marzullo 18.10.2006.

1 Gettare fuori, emettere dalla bocca con violenza qsa, in partic. detto di un vulcano.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 97.16: appresso al porto bussa Etna con orribili ruine, e alcuna volta manda al cielo nuvola oscura fumante quasi di pece e di candente favilla; e lieva in alto i monti di fiamme e tocca le stelle; alcuna volta scogli di sassi e l'interiora divelte del monte rizza, eruttando di fuori da sè...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 100.3: Perciò che esso Ciclope essendo insieme ripieno delle vivande ed abattuto dal vino pose giù il capo piegato, e giacette per la grande spelonca, erutando sangue corrotto e pezzi di carne per lo sonno commista di sanguinoso vino...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 191.23: Questo gorgone ondeggia turbido di limo e di grande profondità, e ogne rena erutta nel Cocito.

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 14.60, pag. 93: «Eo aprirò in simigliança la mea bocca», / et le nascoxe cose eructuava, / fin al principio del mondo quel tocca.