ESIMIO agg.

0.1 esimia, esimie, essimia, essimio.

0.2 DEI s.v. esimio (lat. eximius).

0.3 Boccaccio, Corbaccio, 1354-55: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Corbaccio, 1354-55.

0.7 1 Che si distingue per eccellenza; degno d'alta considerazione (anche come titolo onorifico).

0.8 Milena Piermaria 29.09.2006.

1 Che si distingue per eccellenza; degno d'alta considerazione (anche come titolo onorifico).

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 161-70, pag. 65.23: Nella seconda essa ha, secondo che mi pare, in assai cose fallato, e assai chiaramente mostrato colui mentir per la gola, che sė ampiamente, delle sue esimie virtų meco parlando, si distese...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 98, pag. 40.17: Geronimo, dottore essimio e santissimo uomo, maravigliosamente ammaestrato in tre linguaggi...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (ii), par. 27, pag. 600.13: quando noi con l'animo contempliamo le cose eccelse, sė come sono le porpore e le corone de' re, gli splendori egregi, la essimia gloria...

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 14, pag. 468.33: E questa te ancora, Massinissa, voglio che tu abbia aggiunta alle tue esimie virtų.

[u.r. 17.06.2009]