EUTRÀPELO s.m.

0.1 eutrapeli. cfr. (0.6 N) intrapeloso.

0.2 Gr. eutràpelos (DEI s.v. eutrapelo).

0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Nota intrapeloso per corruzione o interpretazione paretimologica del gr. eutrapelos in A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 256.30: «Sollazzo è un festeggiare e dar diletto a sé e altrui, e chi ne tiene il mezzo è in greco chiamato «intrapeloso»...», che dipende dal compendio della Summa Alexandrinorum: f Etica di Aristotele volg., a. 1295 (fior.), L. II, cap. 10, pag. 22r.22: «Quelli che tiene meçço nelle cose di sollaçço et di giuoco sì à nome in greco EUTRAPELES; et quelli che soperchia in ciò sì a nome giullare, et quelli che viene meno sì è detto campaio».

Nota il prestito non adattato in <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 14, vol. 3, pag. 45.10: «Quello che tien il mezzo nelle cose di sollazzo e giuoco, è detto in greco eutropelos».

0.7 1 Chi usa moderazione nell'ozio e nei divertimenti.

0.8 Maria Clotilde Camboni; Diego Dotto 10.11.2006.

1 Chi usa moderazione nell'ozio e nei divertimenti.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 20, cap. 2, par. 6, pag. 333.23: Aristotile, ivi medesimo. Quelli che temperatamente sollazzano, sono detti eutrapeli, cioè persone che bene si rivolgono.