FANTESCA s.f.

0.1 fantesca, fantesche.

0.2 Da fante || Probabilmente modellato sul gr. paidíske, cfr. DEI s.v. fantésca.

0.3 Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.); Tavola ritonda, XIV pm. (fior.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Donna che lavora al servizio di un signore, addetta soprattutto allo svolgimento di faccende domestiche; ancella.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 05.10.2006.

1 Donna che lavora al servizio di un signore, addetta soprattutto allo svolgimento di faccende domestiche; ancella.

[1] Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), 5.23, pag. 323: Le donne muz muz - le donzelle usu usu / le vedove sciuvi vu; - ti possa annegare! / Si trovan fantesche - tuttora più fresche / a menar le tresche, - trottare ed ambiare.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 124, pag. 482.21: e no' voleva che in sua corte stesse cavaliere nè donzello, se none fantesche e giovane damigelle...

[3] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 21ter, pag. 181.3: per lo maestro nel discepolo, o per lo signore o per la donna in fante o fantesca, bàlia o cameriera.

[4] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 46.65, pag. 873: E contadin vi vengon la mattina / a rinnovar le cose a le fantesche: / ciascuna rifornisce sua cucina.

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 49.16: Figlioli non avea, ricchezze moita: fanti, fantesche assai, pecora, vuovi, iumente, campi seminati, pozzi pieni de grano. Tutte queste cose Dio li consentìo.