FANTILITÀ s.f.

0.1 fantilità , fantilitade, fantilitadi.

0.2 Da fantile.

0.3 Novellino, XIII u.v. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Novellino, XIII u.v. (fior.).

N Att. solo fior.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che infanzia. 1.1 Plur. Atteggiamenti infantili.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 06.10.2006.

1 Lo stesso che infanzia.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 4, pag. 134.3: Questo suo padre dalla fantilitade sì cominciò e fecelo nodrire intra savi uomini di tempo, sì che anni avea quindici e giamai non avea veduto niuna fanciullezza.

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 161.24: Onde a ragione la gioventude spesse volte si truova non savia e ingannata, la fantilità della quale apropia a sé quello che apartiene a senno e scaltrim[en]to.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 151, S. Luca, vol. 3, pag. 1308.14: incominciò dal nascimento di Giovanni Batista, e dal nascimento e fantilità di Cristo, e così andò innanzi a poco a poco infino a l'ultimo componimento.

1.1 Plur. Atteggiamenti infantili.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 112.23: quando io fui fanciullo io facea come fanciullo, ma quando io venni in tempo di perfetto uomo, io lasciai le fantilitadi; che chi tiene uomo di tempo per fanciullo, elli il tiene per folle.