ESTRANEO agg./s.m.

0.1 astranii, estrana, estrane, estranea, estranee, estranei, estraneo, estrani, estrania, estranij, estranio, estraniu, estrano, extraina, extranea, extranee, extranei, extraneo, extraneu, extrania, extranii, extranio, extrano, istraino, straini, straino, straneo, strani, stranii, stranio, straniu, strannij, strannio, strany.

0.2 DELI 2 s.v. estraneo (lat. extraneum).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 3.1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. fior., 1310/13; Stat. lucch., XIV pm.; a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Che appartiene a o proviene da un paese diverso, o ha un'origine diversa (rispetto a chi parla o a coloro di cui si parla). 1.1 Sost. 2 Che non appartiene allo stesso ambito, alla stessa cerchia, alla stessa istituzione. 2.1 Sost. 3 Che non appartiene alla stessa famiglia. 3.1 Sost. 4 Diverso per forma o per qualità. 4.1 [Nel linguaggio scient.:] che ha diversa natura o complessione.

0.8 Giulio Vaccaro 29.09.2006.

1 Che appartiene a o proviene da un paese diverso, o ha un'origine diversa (rispetto a chi parla o a coloro di cui si parla).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 254.7: di questo avemo esemplo dai Romani, che sì tosto com'ellino non ebbero guerra con gente estrania, sì cominciaro a combattere infra loro...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 360, vol. 2, pag. 385.28: Anco, statuimo et ordiniamo che li detti carnaiuoli non facciano alcuna compagnia [[...]] con alcuno mercatante di Siena o vero stranio...

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 115-123, pag. 762, col. 1.7: fo un faentino lo quale tradí lo Comune de Faenza e trasella del stado comune e misela ad extranea segnoría e délla ai nemixi de notte...

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 27, pag. 151.22: In killa casa midemi de killu Narsu sì nchi era unu spataru, lu qualj era de unu paysi ki si chama Bulgaria e d'estraniu linguaiu...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 4, vol. 1, pag. 123.29: peregrinau malamenti in estrania citati.

[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 225.11: aggiugniamo alli romani esempli li estrani...

[7] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 28, pag. 156.7: E rende la persona vigorosa e segura da enbrigamenti extranei in le altrue terre.

[8] <Doc. ven., 1364 (4)>, pag. 21.38: Et de ço troppo si dà<y> a stranio lo comune de Ragusa, ca semo tuti suta una signoria et deveriamo essere dali vostri homeni subietti ala vostra signoria defisi et guardati.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 57.6: questa soa figlyola unica e cossì bella, inde la quale consisteva lo integro solazo de la vita soa, aspectando de vedere herede de lluy che soccedesse a lo riame suo, sedesse a llato a quisto homo extranio, lo quale iammay non aveano veduto...

[10] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.45, pag. 179: Quando questa milicia galicana / serà passata in la terra latina, / qual pensier pre[n]derà la gient'estrana...

[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Proemio, pag. 134.10: p(er)ciò che sinça lu loro adiudorio li homini antiqui debili no(n) porriano passare li fiumi, né gire a l'estranee prov(en)çie...

1.1 Sost.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 32, pag. 153.2: nui eran menai in quel stranger paixe, né havevan fiuxia né sperançça in alchuna amistae né in cuxin né in parentao chomo pelegrin e forester e strannij.

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 181, par. 1, vol. 2, pag. 260.22: Nullo citadino overo contadino overo districtuale de Peroscia ardisca overo presuma recevere alcuna ragione overo alcuna actione da alcuno forestiere overo extraneo, el quale non sia de la iuredictione del comuno de Peroscia...

2 Che non appartiene allo stesso ambito, alla stessa cerchia, alla stessa istituzione.

[1] Stat. lucch., XIV pm., pag. 76.4: Ma nella ecclesia dove sarà uno solo preite, prendasine uno altro extraneo preite lo quale faccia l'officio trecennario...

2.1 Sost.

[1] Stat. fior., 1310/13, cap. 13, pag. 25.24: Anch'è statuto e fermato che se alchuno straneo vorrà venire a questa arte [[...]], possa questa arte fare sanza alcuno saramento fare o prezzo o aiuto pagare a l' arte.

[2] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 178.32: El portannaio sia soleceto honestamente respondere a tucti, la porta solecetamente guardare, al tempo de la disciplina niuno extraneo al postucto mectere dentro...

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 43.8: questa Fede ha testimonianza e dagli estranei e dai domestici, cioè da Fedeli, e da Infedeli.

3 Che non appartiene alla stessa famiglia.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 24, vol. 1, pag. 395.4: et quello cotale che ricevesse l'obligagione o vero promessione o vero alcuna altra ragione a nome d'altrui, non possa la ragione predetta in alcuna extrania persona trasportare...

3.1 Sost.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 2: L'oneste cose senpre doviamo dire, et no(n) solame(n)te intra li straini...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 48, pag. 139.8: Non dare ad altri lo to honor, e l'anni toi al crudele, né per ventura li stranii se implanno de le toe force, e lle toe fatige sianno in altrui casa.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 131.33: e tale baciava la fronte ad uno romano, che credeva baciare a suo marito, e tale credeva soppellire suo figlio, che soppelliva uno stranio.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 179.38: Questo in li XXIII anni del so imperio, de la etade de LXXXVIII anni, chon gran furor quelli che era senza colpa e non nosevol insiembremente choli stranii ello li puniva...

[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 48, pag. 161.15: la muliere fosse ligame de amore inter nuy e li altri extranii, azò che la carità e l'amor se extenda per tuta la generatione humana.

[6] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 159, pag. 871.18: Dice «strana», però che la sua signoria è grave, come d'uno stranio che non ti conoscesse.

[7] Stat. lucch., XIV m., pag. 208.25: Ordiniamo e conmandiamo ke ad alcuna persona di qualunca stato et condictione sia, o amico o parente o straino, nulla monaca né etiamdio la badessa debbia dire o revelare del convento o d'alcuna monaca paraule detractorie, infamatorie, iniuriose o disoneste...

4 Diverso per forma o per qualità.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 22, pag. 114.7: se le deta de la mano fossaro uguali (et) la palma piana la mano non se actuaria, (et) così non porria l'omo con essa bere quando gionge ad alcuna fonte sença extraneo istrumento...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 462, vol. 2, pag. 442.11: nè ricevano o vero ricevere possano alcuna interpretatione o vero extraneo intendimento, ma sieno fermi et inviolabili et in perpetuo si servino per tutti li officiali del detto comune di Siena...

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 7, 85-96, pag. 171, col. 1.6: çoè per li soi naturali cença altra extranea aida.

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 31.76, pag. 140: e se 'l mio dire estrano / è dalla verità, conceder puossi / che seguir vizio sia al salvar sano.

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 7, parr. 2-15, pag. 150.8: E per tutto lo moto confetto le sentencie debbonno essere extranee e separate l'una via dala altra.

[6] a Stat. lucch., 1376, L. 1, cap. 2, pag. 15.10: Et generalmente observare gli statuti et ordinamenti della dicta corte fatti et che si faranno segondo la lectera sensa alcuna falsa o extranea interpetratione...

4.1 [Nel linguaggio scient.:] che ha diversa natura o complessione.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 11: li variati cibi sono (con)trari ala buona volontà, et li straini cibi sono (con)trari ali nostri corpi...

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 14, vol. 1, pag. 130.9: La humiditati, quandu si corrumpi da lu caldu extraneu, naturalmenti fa putredini et vermi...

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 129, pag. 135.30: e le parte aquoxe che è in esso se rescalda per la putrefatiom e corupciom che le aquista per la caliditè extranea, como adeven ai corpi, i qual se putrefa.

[u.r. 02.05.2010]